Costa Concordia, disastro in mare. Tre morti, circa quaranta sono dispersi

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Erano circa le 21.30 ieri sera, l’imponente nave da crociera Costa Concordia con circa 4.000 persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio, si trovava al largo dell’isola del Giglio (Grosseto). Come spesso si fa si avvicina molto alle coste per un “saluto” ai residenti dell’isola. Qualcosa però non va per il verso giusto, un fortissimo rumore allarma le persone a bordo, la luce va subito via. Poi torna, oggetti iniziano a cadere, nella sala ristorante tutto cade, vola letteralmente in terra. Si prova a minimizzare, si dice che il generatore di corrente si è spento un attimo e che tutto torna alla normalità, non è così. La gente capisce subito che il problema al generatore non è il problema iniziale ma il risultato di qualcos’altro che è accaduto. Un profondo squarcio ha danneggiato irreparabilmente un fianco del gigante del mare.

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La nave inizia inesorabilmente a inclinarsi, scattano i soccorsi. Dopo quasi due ore (e non si comprende perché tanto abbia atteso il comando per iniziare il trasbordo) si comincia a far salire tutti sulle scialuppe di salvataggio. Quelle sul lato non inclinato. L’acqua ormai ha invaso tutto fino al secondo piano della nave. Urla di persone impaurite, mamme che chiamano i bambini, tutto nella concitazione di una notte che appare a tutti come la più lunga della propria vita.

Inutile negare che il pensiero vola a  un secolo prima, quando lo squarcio aprì un altro gigante del mare. Si chiamava Titanic. In quel caso, vuoi per la distanza dalla terraferma, vuoi per la differenza di modalità di soccorso, l’esito fu ben più devastante. Ma chi ieri si trovava sulla Costa Concordia, non avrà fatto questi calcoli. Semplicemente ha vissuto la stessa situazione.

Il bilancio, il primo ufficiale ci dice che a bordo c’erano ieri 4.234 persone di cui 52 bambini entro i 6 anni. Di queste, 40 persone sono ora ferite e ricoverate in vari ospedali (due sarebbero in gravi condizioni), 3 sono deceduti. Mancano ancora all’appello una settantina di persone e si teme possano esser rimaste imprigionate all’interno della nave, in quei locali ormai preda delle gelide acque.

Le salme delle tre vittime accertate si trovano ora all’obitorio dell’ospedale di Orbetello, sarebbero morti per annegamento.

Naufragio, disastro e omicidio colposo: questi i tre reati ipotizzati, al momento, dall’inchiesta aperta dal procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio.

Aggiornamento 20.20: sarebbero due passeggeri francesi e un membro dell’equipaggio di origini peruviane le tre vittime  del naufragio. Sarebbero morti per annegamento nelle gelide acque dove si erano gettati, o forse erano caduti. Intanto diminuisce a 43 il numero dei dispersi. Il comandante della nave è stato arrestato. Proseguono le indagini della Procura di Grosseto.

15/01 Aggiornamento 09.15: altri due membri dell’equipaggio di origine coreana sono stati ritrovati vivi dentro lo scafo a oltre 24 ore dal disastro. Monta intanto la polemica contro la Costa Crociere. Per il comandante si è aggiunta l’accusa di aver abbandonato la nave.

Luigi Asero

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