A trent’anni dall’album di debutto ieri, martedì 20 marzo, è uscito “Black Tarantella“ (Black Tarantella-CNI Music) distribuito da CNI, il nuovo disco di un grande musicista, un artista che lega il ritmo del proprio cuore con il ritmo dell’universo: Enzo Avitabile.
Il primo singolo estratto dall’album per la programmazione radiofonica è il brano “Suonn’ a Pastell’” cantato insieme a Bob Geldof.
La sua voce ha la forza meticcia delle nostre radici, ci prende per mano e ci accompagna verso le porte del futuro, seguendo il filo nascosto ma tenace che unisce le storie degli uomini del Sud al resto del mondo. I grandi artisti sono come lui : vanno oltre e non accettano il limite dei confini. Da oggi la musica popolare non sarà più’ la stessa.
“Black Tarantella” è un disco cosmopolita: 13 brani di cui 11 duetti con alcune delle voci più rappresentative del panorama italiano e internazionale come PINO DANIELE, RAIZ, FRANCESCO GUCCINI, DABY TOURÈ (compositore e pluristrumentista originario della Mauritania), ENRIQUE & SOLEA MORENTE (Enrique è stato uno dei massimi esponenti contemporanei del flamenco, Solea è sua figlia), IDIR (uno dei cantanti algerini più noti all’estero), BOB GELDOF, CO’ SANG, FRANCO BATTIATO, DAVID CROSBY, MAURO PAGANI e TOUMANI DIABATE’ (musicista del Mali).
Questa la tracklist di “Black Tarantella”: “E Ancora Tiempo” feat PINO DANIELE; “Aizamm’ Na Mana” feat RAIZ; “Gerardo Nuvola ‘e Povere” feat FRANCESCO GUCCINI; “Mane e Mane” feat DABY TOURÈ; “Eli’ Eli’” feat ENRIQUE & SOLEA MORENTE; “Nun è Giusto” feat IDIR; “Suonn’ a Pastell’” feat BOB GELDOF; “Mai Cchiù” feat CO’ SANG; “A Nnomme ‘e Dio”; “No è No” feat FRANCO BATTIATO; “E a Maronn’ Accumparett’ in Africa” feat DAVID CROSBY; “Nun Vulimm’ ‘a Luna”; “Soul Express” feat TOUMANI DIABATE’ e MAURO PAGANI.
Hanno collaborato a questo disco i musicisti: Massaud Shaari (setar), Gianluca Di Fenza (chitarra napoletana ed elettrica), Mario Rapa (Batteria), Carlo Avitabile (batteria), Paolo Palmieri (basso), Luca Rossi (tamburo e cornice); La Scorribanda composta da Antonio Bocchino e Simmaco Delle Curti (sax alto), Vincenzo Arricale (sax tenore), Marco Bifani (sax baritono), Carmine Pascarella, Michele Pascrella e Daniele Falzarano (tromba), Lorenzo Ruggiero (trombone), Pasquale Napolitano (flicorno baritono) e Felice Ruggiero (basso tuba); i Bottari , gruppo musicale campano che utilizza le botti, i tini e le falci come strumenti musicali a percussione. Il loro suono riproduce ritmi arcaici processionali, quelli che accompagnavano i canti tradizionali legati all’antica coltura della canapa. Ne fanno parte: Carmine Romano, Donato Vendemmia, Pasquale Piccirillo, Salvatore Guida, Francesco Stellato, Luigi Natale e Massimo Piccirillo.
SCHEDA DISCO
È un canto mantrico di amicizia, una ballata mediterranea volutamente minimale. L’arpina e la chitarra elettrica cullano le voci che celebrano la speranza e la vita.
AIZAMM’ NA MANA
È un grido di orgoglio e appartenenza dei vinti e non dei perdenti. Chi pur vivendo uno svantaggio sociale combatte sempre; gli eroi di tutti i giorni.
GERARDO NUVOLA ‘E POVERA
È lo specchio della catastrofe politica ed economica attuale, la caduta dei sogni del 68. La storia di un giovane operaio, Gerardo caduto sul lavoro. Le morti bianche e l’integrazione nei dialetti dei due protagonisti: Avitabile “Gerardo” e Guccini “il suo fruttivendolo” . I due testimoniano i corsi e ricorsi delle tragedie umane che si consumano nell’indifferenza e l’inerzia di uno stato che non si sa chi è e se si può parlare con esso.
MANE E MANE
È un omaggio ai suoni del mondo, che vanno alla ricerca di un unico suono che a sua volta diviene costantemente. Le parole e il suono di un’unica razza, quella umana. Lingua napoletana e africana mano nella mano. Neve del deserto, sabbia del vesuvio .
ELÌ ELÌ
È il ricordo impresso delle ultime parole di Gesù sulla croce: Elì, Elì lemà sabactani?
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? La voce di tutti i territori ai confini, come la mia terra Marianella nella Napoli Nord, che vive l’isolamento e l’emarginazione delle zone ad alto rischio. Il cosiddetto asse mediano, da me definito asse canapa, dove il cemento ha coperto le distese di verde. Valori zero e zero sentimenti nei cuori dei ricchi che non si guardano mai intorno. E. Morente nel suo ultimo grido di protesta della sua vita dice su un suono girovago quattro parole randagie: all’udienza si presenta la giustizia e il denaro e vince il denaro.
NUN È GIUSTO
È una tarantella che incarna il titolo di quest’album in questa sinonimia allegorica dei tempi di oggi. La tarantella che il mondo deve ballare tutti i giorni per la troppa ingiustizia e disumanità. Il canto di Idir in lingua Kabil rende ancor più poetica questa rivendicazione incrociata.
SUONN’ A PASTELL’
Dedicato ai bambini, alle violenza che si consumano nei quartieri popolari del mondo, i rioni, gli oratori, le mete del turismo pervertito. Il mondo che a sua volta apre e chiude la porta, prima vuole vedere e poi fa un passo indietro. Fatti e non parole, proteggiamo i minori e saranno gli occhi a dare luce.
MAI CCHIÙ
È un incrocio ipnotico e originale. Il suono dei Bottari e le storiche paranze della tammurriata si sposano con le nuove paranze dell’hip pop metropolitano. Una posizione netta, l’indignazione verso un falso perbenismo e una pace fittizia che non è altro che una guerra mascherata. I segni di tutto questo si vedono tutti i giorni in ogni angolo della terra. Questo brano è tra le righe una sorta di festa popolare tradizionale come quella dei Gigli di Barra e di Nola in Campania, che all’improvviso si trasforma in una manifestazione in piazza.
‘A NNOMME ‘E DIO
È una fotografia sui martiri della storia. Nel nome di Dio un Dio uomo muore da sempre. La superbia, le religioni, il denaro, la gente, l’odio, il potere, la fame, la guerra. L’ira di qualcuno nel nome di un Dio, esiste o non esiste.
NO È NO
È un’altra sinonimia di questo lavoro, un no che invece rappresenta un sì alla vita. La rinuncia come scelta consapevole del bene. Battiato in dialetto siciliano, conferma la condizione disperata di non intraprendere ma addirittura di cambiare strada. Il sud aspetta il ritorno del figliuol prodigo, come un canto color sole dalle tenebre.
E ‘A MARONN’ ACCUMPARETT’ IN AFRICA
Descrive nell’immaginario comunitario l’apparizione non ancora accertata della Madonna a Kibeho e Soweto in Africa. La luce sul sentiero che guarisce le ferite della schiavitù e quelle dell’anima. D. Crosby annuncia tutto questo affermando che una donna di nome Maria è apparsa in Africa su milioni di stelle, illuminando gli alberi e la terra. Nell’aria sale un sospiro di speranza.
NUN VULIMM’ ‘A LUNA
Chiude come ultimo inedito quest’opera, dimostrando che alla fine di tutto il desiderio a cui si anela è avere il giusto, il necessario e non il contagioso superfluo della società di oggi. Dignità e rispetto e non qualsiasi cosa, solo quello che ci spetta, non vogliamo la luna.
SOUL EXPRESS
È un omaggio alla musica di Avitabile di ieri, un buon augurio ai trent’anni di carriera discografica. Il treno dell’anima, dove ci sono tutti, senza distinzione alcuna, un viaggio dal passato con gli occhi del futuro. Una versione world che riporta il materiale sonoro a una maggiore connessione con il testo. M. Pagani e T. Diabate cullano con i loro strumenti i fantastici viaggiatori dei vagoni che rappresentano tutti gli umani stati di coscienza. E che non si fermi mai questo treno dell’anima!. E che sia all’infinito questo treno dell’anima.!
La biografia di Enzo Avitabile
Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto sacro. Enzo Avitabile dedica la sua vita alla ricerca di un suoni inediti, non solamente originali ma vitali ed essenziali, al di fuori di ogni logica commerciale, di ogni conformismo, di ogni moda. Queste le vere note biografiche: un artista, un compositore, un polistrumentista. Da bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si esibito nei club napoletani affollati dai clienti americani.
Quindi si è diplomato nella disciplina del flauto a S. Pietro a Majella e ha iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, da James Brown a Tina Turner, ma muovendosi sempre sotto un cielo assolutamente personale, mai comune.
Il 1996 costituisce una data che fa da spartiacque nella produzione di Avitabile con l’uscita di “Addò” per CNI. Una ritrovata fiducia nella sua lingua madre e nella sua prosodia dilatata grazie a suggestivi arrangiamenti – anche digitali – segna il ritorno ad un linguaggio originario arricchito da neologismi contemporanei.
Il 1999 costituisce un’altra pietra miliare della carriera di Avitabile, è l’anno in cui la CNI pubblica “O-Issa” che segna la collaborazione dell’artista con Unicef. Il brano “Mane e mane” è un toccante pezzo a due voci eseguito con Mory Kante, che è a tutt’oggi una delle tracce che incarnano alla perfezione il dialogo spirituale, sociale e politico fra le culture del Mediterraneo.
In questo periodo Avitabile compone musiche per Cinema, per Teatro (“Decamerone” e “Beffa della vita e della morte”) , e ricopre il ruolo di autore per importanti artiste come l’italiana Giorgia e la palestinese Amal Murkus.
2004 Nuovamente di fronte ad un delicato bivio artistico, restare consapevole della propria tradizione popolare o ignorarla e adeguarsi alle hit parade del secondo millennio?
Enzo Avitabile, decide di non rinunciare al patrimonio lessico/musicale della sua terra ed è in questo periodo che nasce la voglia di incontrare, in un progetto musicale completamente nuovo, i Bottari di Portico ensemble che fa del ritmo ancestrale la sua unica fede. Sul palco, botti, tini falci strumenti atipici duretti dal capopattuglia cadenzano antichi ritmi processionali che sono sana trance: non techno, ma “folk”.
Una proposta innovativa in cui fonde il personale sound con la tradizione di questi percussionisti, le cui origini risalgono al XIII Sec.
«Ormai era diventato indispensabile disamericanizzare il mio linguaggio musicale», diceva Avitabile. E c’è senz’altro riuscito.
Da questa esperienza con i Bottari, è nato “Salvamm’ ‘o munno”, album specialissimo che ha ottenuto ben quattro nomination ai BBC World Music Award perché spazia dal canto liturgico ai tradizionali a fronna, e include – tra le altre – le prestazioni di Khaled, Manu Dibango, Zì Giannino del Sorbo, il Miserere di Sessa Aurunca, Luigi Lai, la Polifonica Alphonsiana e Baba Sissoko.
Al 2006 risale la produzione discografica “Sacro Sud”, un progetto speciale con cui Enzo abbraccia la musica sacra popolare.
Dall’anno accademico 2006/2007 presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa cura il laboratorio di etnomusicologia “tradizione e cemento”, del corso di laurea specialistica di Scienze della Formazione, che ha come focus il recupero della tradizione nella civiltà urbana.
Nel 2007 Enzo Avitabile presenta, sempre con la partecipazione dei Bottari di Portico, un Album doppio il cui titolo è “Festa, Farina e Forca”, di rivoluzionaria memoria a cui partecipano Matthew Herbert, Bill Laswell, Banco De Gaia, Manu Dibango, Djivan Gasparian e Luigi Lai. È la storia di un uomo che scrive, suona e declama sillabe sacre, laiche, contemporanee. Attento ai popoli che abitano il mondo.
Dopo aver espresso il suo talento e la sua sensibilità artistica in più generi musicali, negli ultimi anni Enzo Avitabile dedica molte energie alla realizzazione di una sua grande aspirazione, comporre Musica Classica. E’ così che nel 2008 viene eseguita dall’ “Orchestra sinfonica del Teatro Marrucino di Chieti”, per la sua prima assoluta, la “Sinfonia n°1-La Lazzara“, diretta dal M° Gabriele Di Iorio.
A questo suo “debutto”, hanno peraltro già fatto seguito altri Lavori, formando un nutrito repertorio di Musica Classica eseguito da vari Maestri e Solisti di notevole caratura.
Sempre nel 2008 prende definitivamente vita “Napoletana”, un progetto artistico che nasce da una grande volontà di recupero dell’antico lirismo napoletano.
Un progetto-ricerca che si ricongiunge naturalmente alla fonte come i canti di lavoro e le villanelle ma al contempo è costituito da canzoni completamente inedite scritte nel cemento della città, con uno sguardo al passato ed il cuore che respira l’odore del futuro. Musica nuova nata da un’arte antica, originale e piena di sentimento, ricercata e innovativa nel linguaggio.
È proprio con “Napoletana” che nel Novembre del 2009 Enzo Avitabile raggiunge l’ennesimo coronamento della sua carriera artistica, vincendo il “Premio Tenco 2009” per il miglior disco dell’anno nella categoria dialettale.
A ripagarlo ancora una volta è la sua scelta di cantare in napoletano, con un disco radicato sin nelle viscere della “sua” Napoli.
Coerente come sempre con le sue scelte, mai mosse dal mercato ma sempre dalla passione per la musiva, Enzo arriva ad un altro traguardo che perseguiva da tempo, far entrare la World Music in conservatorio. E’ così che dal 2009 decide di aderire alla proposta innovativa e lungimirante del “Conservatorio Statale di Musica di Santa Cecilia” e di tenere a Roma la prima cattedra in Italia di World Music che sta raccogliendo il consenso di gran parte degli allievi del conservatorio. Contemporaneamente a questa iniziativa prende vita anche il libro didattico di Avitabile “Scale rare e ritmi del mondo”, al quale Enzo lavorava da diverso tempo, con l’intento di fornire agli studenti, o anche ai semplici appassionati, un metodo per poter accedere alla musica degli altri popoli della terra.
2011-2012: nasce e si concretizza un progetto dal respiro mondiale “Black Tarantella” a cui partecipano David Crosby, Bob Geldof, Franco Battiato, Pino Daniele, Francesco Guccini, Raiz, Co’ sang, Mauro Pagani, Daby Tourè, Enrique & Solea Morente, Idir, Toumani Diabatè.
L’album viene pubblicato in tutto il mondo da CNI che in contemporanea ripubblica con un nuovo packaging “Addò”, “Salvamm’ ‘o munno” , “Festa, farina e forca”, “Napoletana” e “Sacro Sud”.