Situazione drammatica e carica di tensione in Libia dopo l’uccisione dell’ambasciatore statunitense Chris Stevens e altri tre americani, tra cui due marines, nel corso di un attacco contro il consolato Usa a Bengasi. Il ministero del’Interno libico ha affermato che i testimoni sul luogo hanno sentito prima “un botto, poi fumo e scambi di colpi di armi da fuoco“. L’attacco al Consolato sarebbe legato alla protesta all’ambasciata Usa del Cairo a causa di un film americano considerato offensivo per l’Islam.
Il presidente americano Barack Obama si è detto “profondamente addolorato per la sua morte” condannando duramente gli “attacchi oltraggiosi” avvenuti a Bengasi.
Obama ha dichiarato: “In Libia sono stati uccisi quattro straordinari americani. Vogliamo che sia fatta giustizia e giustizia sarà fatta“, assicurando che gli Stati Uniti lavoreranno con le autorità libiche per individuare e assicurare alle autorità “gli assassini” autori dell’attacco all’ambasciata Usa.
Una fonte del Pentagono ha riferito che il presidente americano ha deciso di inviare in Libia un reparto di marines specializzato nella lotta al terrorismo. Sono 200 gli uomini pronti a partire per “rafforzare la sicurezza nelle sedi diplomatiche di Tripoli e Bengasi“. Il presidente ha fatto sapere di aver ordinato di garantire tutte le necessarie misure di sicurezza per il personale americano in Libia e di aumentare la protezione delle missioni diplomatiche in tutto il mondo. Inoltre potranno essere utilizzati droni americani per sorvolare Bengasi e altre località nell’est della Libia pronti a colpire chi ha effettuato l’attacco alla sede diplomatica Usa di Bengasi: questa notizia viene riporta dalla Cnn che cita fonti secondo le quali la proposta di usare droni dovrebbe essere approvata a breve dal Pentagono e dalla Casa Bianca.
I droni che potrebbe essere messi in funzione potrebbero essere quelli di stanza a Sigonella, la base più vicina al territorio libico