Corre il giorno 31 dicembre dell’anno 2013, quando il quotidiano “La Sicilia” pubblica la concessione di fondi (in quota ai beni culturali) dell’ex tabella H come da elenco in articolo (48 beneficiari più 15 esclusi).
Informazione ineccepibile.
Ci aspettiamo di trovarne conferma nel sito istituzionale dell’assessorato regionale competente: NIENTE.
Solamente in data 5 febbraio 2014 si presenta pubblicamente sul sito istituzionale del Dipartimento Regionale Dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana il D.D.G. n. 4322 del 31.12.2013, con somma imputata al Capitolo (di nuova costituzione) 377912. L’elenco dei beneficiari, che dalla “grafica”sembra frutto di un’operazione “taglia e cuci”, non contiene (come è stato fatto ripetutamente nel 2013 nel caso di elargizioni e concessioni) le colonne indicanti il contributo richiesto e quello giudicato finanziabile.
Incredibile: un atto perfezionato il 31.12.2013 è già in edicola all’alba dello stesso giorno. Possibile? Ci ricordiamo il vecchio detto (qui tradotto): “Il fatto fu di notte e non di giorno”.
Ancora più incredibile è la circostanza che il decreto di impegno trova fondamento e conforto: 1) in una nota di “servizio” e/o di “cortesia” del 27.12.2013, con cui si comunica l’istituzione del nuovo capitolo 377912 del Bilancio della Regione Siciliana; 2) nel Bilancio della Regione Siciliana per l’es. fin. 2013:
Va da sé che l’istituzione di un nuovo capitolo e il Bilancio sono strettamente interconnessi. E si dà anche il caso che il nuovo capitolo di cui sopra è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana – Parte Prima n. 3 alla pagina 10 il 17 gennaio 2014 con Decreto 27.12.2013 di “variazione al bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2013.
Pensiamo proprio che ai comuni funzionari, che operano per i comuni cittadini, non sarebbe stata concessa la facoltà di impegnare somme sulla base di capitolo e variazioni di bilancio non pubblicati in Gazzetta. Sì, quei comuni funzionari cui viene contestata la volontà di rispettare le Leggi quando essi (comuni esseri) per esempio pretendono di assegnare i cosiddetti “D.P.I.” (dotazioni protezione individuali), dovuti per legge alle varie categorie dei lavoratori a prescindere dal numero di ore in cui debbono usarli.
Irritualità o altro?
Decidete voi.
Noi ad ogni buon conto alleghiamo stralci delle citazioni.
Il D.D.G. n. 4322 del 31.12.2013 (pdf) Decreto