Di Luigi Asero
L’allarme, costantemente ripreso e costantemente alleggerito, pare confermato stavolta da più fonti. A rilanciarlo, è il quotidiano La Stampa, che avvisa: la nave San Giorgio della Marina Militare è salpata in direzione delle coste libiche con a bordo gli uomini del battaglione San Marco. Definiamo meglio i contorni della vicenda.
L’operazione sarebbe svolta nell’ambito di una esercitazione militare, ciò che ne marca la differenza è che le unità sono pronte a intervenire qualora la situazione dovesse precipitare. Tutto sarebbe accaduto nella notte fra giovedì 26 e venerdì 27 quando gli uomini del reggimento San Marco (incursori della Marina) sono arrivati a La Spezia e, nella notte, avrebbero raggiunto la caserma Comsubin (Comando subacquei e incursori), al Varignano, il promontorio a ovest del golfo. Preparato in gran fretta il necessario per lo svolgimento della missione hanno poi raggiunto in porto la nave San Giorgio che era appositamente salpata da Brindisi.
Da qui quindi, dal porto di La Spezia, sarebbero partiti in direzione delle coste al largo di Tripoli (senza dover entrare però nelle acque territoriali libiche) con il compito di un’esercitazione che pare più l’ordine di protezione per il gasdotto italo-libico recentemente minacciato dal nascente Stato Islamico. Il Greenstream (gasdotto subacqueo dell’Eni che si snoda fra la stazione di compressione di Mellitah, ed il terminale di ricevimento del gas di Gela, in Sicilia) sarebbe quindi l’obbiettivo da proteggere dalla minaccia terroristica, da qui il “esercitazione ma pronti a intervenire”.
Già a metà febbraio al largo di La Spezia alcuni abitanti avevano notato un intensificarsi delle attività di addestramento con la partecipazione della portaerei italiana Cavour.
La San Giorgio, ora salpata, dovrebbe far tappa al porto di Augusta in Sicilia e poi riprendere la navigazione verso -appunto- le coste libiche nella stessa giornata, secondo alcune indiscrezioni. Al momento però non si rischiano un’azione militare ma solo un esibizione di “muscoli” in attesa delle decisioni dell’Onu e dell’evolversi della situazione in Libia.
Ciò non ci impedisce di pensare però che questo accade all’indomani dell’arrivo della portaerei francese Charles De Gaulle nel Golfo Persico. L’Europa quindi si prepara a qualcosa di più? Chi deciderà? Sulla base di cosa? Quali i rischi? E Sigonella, sede della Marina USA rimarrà in stand-by?
Dal governo arrivano solo twet con #lavoltabuona ma tutti riferiti ad altri argomenti.