L’Isis nato in “laboratorio” USA?

Condividi questo articolo?

isisDi Vittorio Spada

Pubblicità

Non siamo appassionati delle teorie della cospirazione globale, e non vorremmo essere tacciati di “antiamericanismo”, ma di certo attenzioniamo, per cercare di comprenderli, i “fenomeni” che mutano, in un modo o in un altro, le vicende sociopolitiche di un Paese e da dove scaturiscono (o nascono) questi “fenomeni”. Le vicende legate al terrorismo jihadista dell’Isis sono note ormai da tempo in tutte le parti del mondo: atrocità, violenze, distruzione sembrano non avere nulla d’umano. Ecco, il “fenomeno Isis” non tutti riescono a comprenderlo, fortunatamente non tutti lo legano alla religione islamica. Un articolo di Luca Ciarroca (Giornalista e scrittore di geopolitica e macroeconomia), pubblicato sabato scorso da “Il Fatto Quotidiano”, offre spunti non indifferenti di riflessione.

Cosa dice Luca Ciarroca: In politica estera l’America ha sempre sbagliato tutto. Propaganda di un gruppo radicale anti-Usa? No, parole pronunciate da un candidato repubblicano alla Casa Bianca per le presidenziali 2016. Rand Paul, senatore, libertario, non-intervenzionista, è sicuro che dietro l’ascesa dell’Isis ci sono gli americani, anzi, “un paio di  repubblicani esperti di affari esteri” – Lindsey Graham e John McCain (quest’ultimo sconfitto da Obama nel 2008 e oggi guerrafondaio n.1). “Isis è sempre più forte perché i falchi nel nostro partito hanno fornito indiscriminatamente armi agli estremisti”, ha detto a Morning Joe su Msnbc il senatore. “Volevano far fuori Assad e bombardare la Siria. Sono stati loro a creare questa gente”. E poi: “Tutto quel che i falchi hanno fatto e detto in politica estera negli ultimi 20 anni riguardo a Iraq, Siria e Libia, lo hanno sempre sbagliato”.

Luca Ciarroca continua: Cospirazionismo? Decidete voi. Ma che direste sapendo che la tesi della ‘regia occulta’ ha avuto l’avallo anche ai massimi livelli dell’amministrazione di Washington? Ne ha parlato il n. 2 di  Barack Obama, Joe Biden, vice-presidente degli Stati Uniti. In un discorso tenuto  all’Università di Harvard, in Massachusetts, Biden (notoriamente incline alle gaffe) ha accusato i paesi alleati Usa nel Golfo – Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar – di non fare abbastanza per combattere Isis e, peggio, di essere loro i finanziatori del gruppo che ha preso il posto di Al-Qaeda (surclassando in un anno i seguaci di Osama bin Laden per brutalità, strategia,  soldi e marketing mediatico). Basta rileggersi il trascript di un programma andato in onda su Cnn il 7 ottobre 2014 per averne conferma – Joe Biden: “Hanno fatto piovere centinaia di milioni di dollari e decine di migliaia di tonnellate di armi nelle mani di chiunque fosse in grado di combattere contro Assad, peccato che chi ha ricevuto i rifornimenti erano… al Nusra, al Qaeda e gli elementi estremisti della Jihad provenienti da altre parti del mondo”  (…) Una settimana fa, ulteriore inattesa conferma. Il gruppo conservatore americano “Judicial Watch” ha reso pubblico un rapporto ‘top secret’ della Dia (Defense Intelligence Agency), i servizi segreti del Pentagono. Il documento, 7 pagine, datato 12 agosto 2012, espone il solito errore geopolitico di sempre. La Dia prevede e convalida la creazione di uno Stato islamico per sbarazzarsi del presidente siriano Bashar al-Assad, la cui dittatura – oggi sappiamo – ha causato il  massacro di oltre 200.000 vittime nella guerra civile siriana.

Dunque, grazie a Luca Ciarroca, spunti di riflessione non ne mancano…

 

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.