di Salvo Barbagallo
Ormai è guerra aperta all’Europa: l’attacco dell’Isis a Parigi lo dimostra. Il terrorismo jihadista mostra la sua ferocia programmata, diretta al cuore di una capitale, colpendo cittadini inermi con sette attacchi che hanno provocato decine e decine di morti: si parla di oltre centocinquanta vittime, sembra 158 al momento in cui scriviamo, un numero purtroppo ancora non definitivo, in una situazione che si sviluppa tragicamente dalle ore 21 di ieri sera, un 13 novembre che non sarà di certo dimenticato e i cui risvolti al momento non possono essere prevedibili.
A Parigi di sicuro (ma fino a un certo punto perché le notizie si accavallano) tre esplosioni, forse anche più. Quasi tutte in contemporanea: una sparatoria nel X arrondissement, esplosioni al di fuori dello Stade de France dove si stava giocando l’amichevole Francia-Germania, con decine di cadaveri sulle strade d’accesso, Raffiche di kalashnikov in un ristorante, colpi di pistola lungo la rue de Charonne, sparatoria al Bataclan, una nota sala di concerti nell’XI arrondissement (non lontano dalla sede del settimanale Charlie Hebdo, luogo dell’attentato del 7 gennaio) dove si stava tenendo un concerto rock del gruppo americano “Eagles of death metal”. Nel teatro, secondo alcuni testimoni, sarebbero stati esplosi decine di colpi di arma da fuoco mentre all’interno restava bloccato un centinaio di ostaggi, e dove pare che i terroristi abbiano ucciso le persone una a una. Al Bataclan un blitz delle forze speciali poco dopo la mezzanotte è riuscito a mettere in salvo la maggior parte degli spettatori dopo avere eliminato tre terroristi. Ma il bilancio è terribile: si parla che nella sala concerto siano stati assassinati cento spettatori.
Dopo lo stato d’emergenza proclamato dal presidente Francois Hollande (il governo ha decretato il piano Alpha Rouge, un livello di allerta mai toccato prima e che corrisponde al livello “attentati multipli”), dalle caserme e da diverse regioni stanno affluendo a Parigi rinforzi di reparti speciali e teste di cuoio. Le strade del cuore della capitale sono deserte o blindate dalla polizia, l’invito delle autorità è a restare in casa se possibile o di non muoversi. Negli ospedali si sta procedendo a liberare per quanto possibile i posti letto. La Francia è in ginocchio.
Dopo i tragici avvenimenti di Parigi, allerta anche in Italia. Su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione su Roma e Milano, misure di sicurezza innalzate ai massimi livelli, contatti costanti con le autorità francesi e i servizi d’intelligence alleati per condividere le informazioni sull’attacco: le minacce islamiste non si fermano. Dal canale Dabiq France (la rivista francese dello Stato islamico): la Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa”: Dopo Parigi, ora “tocca a Roma, Londra e Washington”.