MUOS: i magistrati vanno avanti. Ma l’apparato satellitare è già in funzione?

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di Salvo Barbagallo

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MUOS di Niscemi, i magistrati vanno avanti. Il Tribunale di Caltagirone ha infatti rigettato una richiesta di dissequestro presentata dall’Avvocatura dello Stato avanzata dal ministero della Difesa italiano. Il giudice Cristina Lo Bue ha accolto l’istanza di mantenimento dei sigilli chiesta invece dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, e dell’avvocato Goffredo D’Antona in rappresentanza dell’associazione antimafia Rita Atria. Come ricorda l’agenzia Ansa, la richiesta del ministero della Difesa era stata depositata dopo che il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo il 6 maggio scorso ha di fatto chiuso la vicenda sulle autorizzazioni rilasciate dalla Regione, ritenendole legittime. Il Tribunale di Caltagirone ha ritenuto ininfluente la decisione del Cga sul piano penale e invece ancora valide le motivazioni per il sequestro disposto perché il Muos è in un’area ambientale a inedificabilità assoluta.

mmmuos3Gli avvocati Paola Ottaviano e Nello Papandrea dopo la deliberazione del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo avevano dichiarato Ci sembra che il CGA abbia adottato due pesi e due misure: ha ritenuto il difetto di istruttoria vizio determinante allorché ha annullato gli annullamenti d’ufficio (revoche) delle autorizzazioni emessi il 29 marzo 2013 da parte dell’Assessorato al Territorio ed Ambiente, mentre ritiene il vizio di istruttoria ininfluente rispetto alle autorizzazioni stesse che non vengono annullate pur se ne viene accertato il difetto istruttorio (…) La sentenza definitiva, che non ci ha lasciato per nulla stupiti, non apparirebbe altro che il corollario di un’equazione costruita ad arte per ottenere un risultato già predeterminato. Sentenza che probabilmente non reggerebbe al giudizio di un giudice superiore che, purtroppo, non c’è (…) Il giudizio amministrativo, infatti, ha avuto il pregio di mettere a nudo le mille contraddizioni che stanno dietro la realizzazione del MUOS, a dare consapevolezza della sua illegittimità, a far conoscere le violazioni anche di norme Costituzionali e Pattizie che sono state commesse per la sua realizzazione e, infine, a consentire, costituendo quel fatto nuovo che permette il superamento del giudicato cautelare, il nuovo sequestro penale tuttora vigente.

I due legali hanno sottolineato anche che il Ministro non è un organismo tecnico come richiesto dal Codice ma il vertice del ministero con la funzione politica di far rispettare gli indirizzi politici del consiglio dei ministri (del quale fa parte il Ministro della Difesa parte in causa), il  CGA l’ha mantenuta sostenendo che i Ministri avrebbero comunque nominato dei tecnici, come se sia la stessa cosa essere un tecnico indipendente nominato da un organismo pubblico o un tecnico delegato diretto del Ministro (…).

mmmuos4Non sappiamo cosa “realmente” e “concretamente”significhi che l’impianto satellitare resti “sotto sequestro”: non sappiamo se il personale militare e tecnico della base possa o non possa operare all’interno e se gli apparati siano sostanzialmente bloccati e non operativi. A quanto riferiscono diverse testimonianze (corredate anche con foto) le antenne paraboliche non sono ferme, ma spesso in movimento. E quindi l’interrogativo è: il MUOS è o non è in funzione?

Rammentiamo cosa è il MUOS: è un sistema radar satellitare di ultima generazione formato da tre antenne paraboliche, dal diametro di 18 metri e alte all’incirca 50 metri, che avranno una potenza simile a quella degli impianti di telefonia cellulare, che operano tra i 900 Mhz e i 2 GHz, e da un’antenna elicoidale, alta 148 metri usata per le comunicazioni dei sottomarini. Nel mondo ci sono altre tre ground station del genere (una in Virginia, una alle Hawaii e l’altra in Australia) che saranno collegate tra loro grazie all’ausilio di cinque satelliti. Il Muos dovrà sostituire la NRTF, il parco di 41 antenne già esistenti nella base militare americana in questa zona della Sicilia dal 1991 che viene ancor oggi utilizzato per le comunicazioni in superficie e sott’acqua. Il terminale terrestre di Niscemi è oggi una delle quattro infrastrutture sparse per il mondo che devono assicurare il funzionamento dell’ultima generazione della rete satellitare in UHF (altissima frequenza) che collegherà tra loro i Centri di Comando e Controllo delle forze armate Usa, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise e i Global Hawks (UAV-velivoli senza pilota). Per il progetto siciliano, la Us Navy ha investito oltre 43 milioni di dollari, 13 dei quali per la predisposizione dell’area riservata alla stazione terrestre, del centro di controllo, dei mega generatori elettrici e di un deposito di gasolio; 30 milioni di dollari per gli shelter e l’acquisto delle attrezzature tecnologiche del sistema MUOS.

Al di là dei danni ai quali può essere sottoposta la popolazione del territorio di Niscemi per le radiazioni provocate dagli impianti, e l’uso “militare e bellico “ che del MUOS si farà, o si sta già facendo.

Può un sequestro bloccare l’attività del MUOS di Niscemi, rendendo inutili (o quasi) gli altri tre impianti funzionanti?

 

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