Francavilla ricorda i giovani fratelli Siracusa e ridimensiona la festa di Sant’Euplio

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di Nello Cristaudo

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Si sono conclusi, con una nota di tristezza dovuta all’improvvisa morte di due giovani fratelli francavillesi Luciano e Francesco Siracusa (27 e 17 anni) a causa di un fatale incidente stradale, i festeggiamenti in onore di Sant’Euplio martire, protettore di Francavilla di Sicilia. A causa dell’improvviso ed inatteso evento luttuoso che ha sconvolto l’intera comunità, il parroco Don Gerry Currò, di comune accordo con il sindaco Vincenzo Pulizzi, hanno deciso di spostare la processione del simulacro del santo ed il concerto bandistico rinviandola al 23 di settembre. “Ci è sembrato più opportuno  – ha affermato Don Currò durante la solenne celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Santo Rocco Gangemi nunzio apostolico in El Salvador – spostare i festeggiamenti esterni con la processione ed il concerto bandistico per stare tutti insieme, attorno a questa famiglia, per aiutarla ed esprimerle la nostra solidarietà in un momento di dolore come quello della perdita di due figli in una sola volta.  Mentre stasera pregheremo il Signore e Sant’Euplio che conceda la pace ed il conforto ai familiari e parenti dei nostri fratelli scomparsi così tragicamente “.

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Malgrado la malinconica notizia, hanno avuto un gran successo le manifestazioni organizzate dalla parrocchia S. Maria Assunta in onore di Sant’Euplio, diacono martire catanese, venuto nel territorio di Francavilla a predicare il Vangelo nel IV secolo sotto Diocleziano. I volontari della parrocchia sono stati impegnati per circa un mese con un grest per i più piccoli, cui hanno partecipato circa 60 bambini, che si sono divertiti con giochi, canti, e tuffi in una piscina appositamente attrezzata per loro da Don Currò e con succulenti e gustosi pranzetti preparati dalle volontarie, oltre alle visite accompagnate all’Acqua Park delle Gole dell’Alcantara ogni venerdì, dove l’acqu la faceva da padrona con i vari schizzi.. Inoltre è stato inscenato il Palio di Sant’Euplio, abilmente condotto da Salvo Zullo e Alessandro Treffiletti, che ha coinvolto oltre 100 giovani impegnati in una sana competizione in squadre a cui sono stati dati i nomi dei vari quartieri della città. Al primo posto si è classificata la squadra “Barilaru”, che ha ricevuto il palio, un’opera raffigurante una fontana sita in Piazza San Francesco opera di Roberto Catalano, al secondo quelli del “Rudduru” al terzo “A Vina” al quarto la “Sciara” ed al quinto i ragazzi del quartiere “Chianu a Fucca”, tutti premiati con trofei.

Ma un capitolo a parte merita  la famosa “N’tinna” che ha fatto ritorno dopo ben 50 anni sulle scene di Francavilla. Si tratta del più conosciuto albero della cuccagna, tradizione ripristinata dal parroco ma cambiando il luogo. Infatti  il manufatto in legno, alto 5 metri alla cui sommità vi erano i diversi premi, è stato installato in sicurezza in piazza D’Aquino e circa 20 giovani e diverse altre persone più grandi si sono sfidati salendo sul palo cercando di arrivare in cima per prendere i ricchi premi. Con questo gioco, semplice ma efficace, le nuove generazioni hanno conosciuto quanto facevano i loro nonni per animare la festa patronale o quella votiva di qualche santo: tradizione e fede rese attuali con i giochi di un tempo che fu.

Infine la solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Gangemi che è stato accolto dal parroco, dai diaconi che in precedenza hanno dato una testimonianza sul servizio da loro svolto nelle varie comunità parrocchiali avendo cura soprattutto alla carità, dal sindaco, dai membri della confraternita della SS. Addolorata e dagli euplini, bambini vestiti con la dalmatica (paramento liturgico tipico dei diacono) del Santo Protettore, che avrebbero dovuto precedere in processione  il simulacro di Sant’Euplio.

Un ricco programma organizzato magistralmente dalla parrocchia che ha saputo allietare le serate dei francavillesi dando però un tocco diverso, mettendo in evidenza i valori della solidarietà, della fratellanza del dare incondizionato, della condivisione: elementi tutti voluti fortemente da Padre Gerry per educare soprattutto i giovani all’impegno civile e religioso, facendo emergere – quando i giovani sono trattati alla pari e quando a loro viene data fiducia –  le qualità delle nuove generazioni spesso bistrattate e non tenute nella giusta considerazione.

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