Catania – Cimitero in coma

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«A Catania non si può più neanche morire! Il Comune non ha più casse da morto perché non paga i fornitori», denuncia Enzo Bianco. «E le condizioni del deposito delle bare in attesa di sepoltura, al cimitero, sono davvero raggelanti: 17 celle frigorifere su 24 non sono utilizzabili, le bare in attesa di tumulazione rimangono al caldo per settimane, tra topi e sporcizia», denuncia a sua volta il vice presidente del Consiglio comunale Carmelo Sofia (PD), reduce da un sopralluogo al cimitero, con tanto di documentazione video ( http://www.ildito.it/a_3656).

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«Molti cittadini catanesi ci hanno riferito che recandosi negli uffici comunali si sono sentiti rispondere che il Comune da circa tre mesi non fornisce più il servizio per le casse da morto. Il motivo? I fornitori non vengono pagati… – spiega Enzo Bianco -. Così l’unico consiglio che possono dare gli impiegati è quello di rivolgersi alle agenzie private di onoranze funebri. Ma questo per i cittadini costituisce un aggravio di costi, spesso insostenibile. Una situazione inaccettabile. L’Amministrazione comunale chiarisca e se davvero è così – aggiunge Bianco – provveda immediatamente».A una situazione paradossale, si aggiunge quella insostenibile in cui versa il deposito del cimitero: «Ben 17 celle frigorifere su 24, 13 perché guaste e transennate e 4 perché mancano i rulli interni di scorrimento delle casse mortuarie, non funzionano – denuncia Carmelo Sofia, vice presidente del Consiglio comunale di Catania -. Molte bare stazionano senza refrigerazione per settimane al caldo, in piena estate. E ancora, topi, ragnatele, locali senza manutenzione e infiltrazioni di umidità sulle pareti, all’esterno lavori non terminati e pietre ammassate accanto alle tombe in attesa di essere riposizionate da oltre un anno.

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In più, la mancanza di sicurezza nel pomeriggio, quando spesso si verificano furti e persino scippi. Il cimitero è abbandonato a se stesso, non c’è sorveglianza a sufficienza nelle ore pomeridiane e diventa un luogo pericoloso, anche per la presenza di tantissimi cani randagi, un centinaio secondo i custodi. Dovrebbe esserci un vigile urbano a piantonare l’ingresso del cimitero ogni pomeriggio, ma al termine del nostro sopralluogo nella cabina della polizia municipale non c’era nessuno. In ogni caso un solo vigile non basta, ce ne vorrebbero cinque o sei che vigilino all’interno della vasta area cimiteriale. Potrebbero essere impiegati in questo servizio anche i dipendenti di Multiservizi, risolvendo così anche alcuni problemi occupazioniali. Al cimitero d’altronde – aggiunge Sofia – anche il personale è sotto organico: ci sono soltanto 4 seppellitori e 1 custode per turno al deposito delle salme in attesa di tumulazione.

Proprio il deposito poi – continua Sofia – è in condizioni pietose: i locali sono sporchi, senza manutenzione, pieni ragnatele e infestati dai topi che passeggiano tranquillamente e i cui escrementi sono ben visibili. L’amministrazione comunale non può tergiversare. Ripari al più presto le 17 celle frigorifere che non funzionano. Oggi ce ne sono utilizzabili soltanto 7, un numero che non consente di conservare decentemente tutte le salme in attesa di sepoltura. E’ anche un questione di rispetto per i defunti e per i loro parenti. Il Comune intervenga immediatamente – conclude Sofia – per restituire decoro al cimitero e ai nostri morti. Non bastano le operazioni, seppur necessarie, per limitare il traffico, bisogna garantire il funzionamento dei servizi e la sicurezza a chi fa visita ai propri cari».

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