Intervista al Presidente della Repubblica di Moldova

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Intervista a Mihai Ghimpu, Presidente del Parlamento e Presidente ad interim della Repubblica Moldova
Aspirazione primaria: l’ingresso nella grande famiglia europea

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“Questo non è solo l’obiettivo dell’attuale governo della Repubblica Moldova, rappresentato dall’Alleanza per l’Integrazione Europea, ma rappresenta il desiderio di centinaia di migliaia di cittadini moldavi che sono stati costretti a emigrare durante il governo comunista alla ricerca di un posto di lavoro all’estero, incluso l’Italia”

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Siamo onorati che il Presidente ad Interim della Repubblica di Moldova Mihai Ghimpu abbia voluto concedere una intervista al nostro giornale durante la sua recente visita ufficiale a Roma, dove ha incontrato autorità istituzionali italiane e il Santo padre Benedetto XVI.

Come vedete l’ingresso del Suo paese in Europa? A che punto sono le trattative del Suo paese con la Commissione Europea? Qual è il punto di vista dei cittadini della Repubblica Moldova?
La comunità internazionale è da qualche tempo a conoscenza delle aspirazioni dei cittadini della Repubblica Moldova: la maggioranza è a favore dell’ingresso nella grande famiglia europea e rispettivamente, per lo sviluppo dei valori democratici nella nostra società. Questo non è soltanto l’obiettivo dell’attuale Governo della Repubblica Moldova, rappresentato dall’Alleanza per l’Integrazione Europea, ma rappresenta il desiderio di centinaia di migliaia di cittadini moldavi che sono stati costretti ad emigrare durante il periodo del governo comunista alla ricerca di un posto di lavoro all’estero, compresa l’Italia, così come delle loro famiglie rimaste a casa in attesa d’importanti cambiamenti e di un tenore di vita migliore.
I risultati delle elezioni democratiche del 29 luglio 2009 denotano un aspetto incontestabile: nonostante la società sia polarizzata tra i sostenitori delle riforme democratiche, dell’approfondimento dei rapporti con i paesi confinanti all’ovest e dell’ingresso nell’Unione Europea, da una lato, e gli adepti del regime comunista che presentano dichiarazioni gratuite relative all’avvicinamento all’Unione Europea, da un altro lato, il processo di adesione all’Unione Europea sta diventando irreversibile.
E’ molto chiaro per noi che l’integrazione nell’Unione Europea non potrà verificarsi senza il totale impegno da parte del Governo della Repubblica Moldova e senza la completa comprensione da parte dei nostri cittadini. Abbiamo ancora molto da realizzare in questo senso, per convincere anche la comunità europea sull’opportunità dell’ingresso della Repubblica Moldova, però maggiori problemi dovremmo affrontare subito dopo l’adesione. Al momento, la crisi costituzionale con la quale si confronta la Repubblica Moldova rappresenta una sfida per il nostro paese, ma si tratta di un aspetto temporaneo, che sarà comunque superato. Il ripetuto insuccesso delle elezioni del presidente della Repubblica Moldova potrebbe generare una crisi politica, quale a sua volta potrebbe incrementare la crisi economico-finanziaria. Di più ci preoccupa la crisi economica, in sostanza ereditata dal governo comunista. Non vorrei essere frainteso: non re-direzioniamo i problemi, accumulati fino alla sconfitta del Partito Comunista durante le elezioni parlamentari dell’estate del 2009. Ci sentiamo solo in dovere di informare la comunità internazionale sulla realtà e sul fatto che l’Alleanza per l’Integrazione Europea che ha ottenuto il voto di fiducia della popolazione (Partito Liberale, Partito Liberale Democratico, Partito Democratico e l’Alleanza „Moldova Noastra”) deve dimostrare continuamente la sua forza di volontà ed implementare, passo dopo passo, le riforme necessarie per migliorare la situazione economico-finanziaria.
Siamo in pieno processo di dialogo costruttivo con l’Unione Europea e salutiamo tutte le iniziative e le raccomandazioni, sopratutto per quanto riguarda gli aspetti sensibili. Spero di poter attuare con successo i programmi accettati un anno fa dai nostri elettori, e che a breve, l’Europa ci accoglierà con un caloroso „ Benvenuti ”!

Come sono, secondo il Suo punto di vista, i rapporti con l’Italia, compresi quelli commerciali?
Sono abbastanza costruttivi, pragmatici e reciprocamente vantaggiosi. Il dialogo attivo e sincero con l’Italia rappresenta una priorità della politica estera della Repubblica Moldova. Siamo riconoscenti all’Italia perché si dimostra un attivo sostenitore della politica d’integrazione della Repubblica Moldova nell’ Unione Europea e siamo fiduciosi nel suo sostegno in futuro. Ringraziamo lo stato italiano per l’accoglienza e la comprensione con la quale tratta i nostri concittadini che lavorano e studiano in Italia.
Sul piano economico, l’Italia è tra i paesi con i quali la Repubblica Moldova ha raggiunto un importante scambio di merci, grazie alla competitività e alla fiducia nella qualità dei prodotti di entrambi gli stati. Il volume complessivo degli scambi nel 2009 rappresenta circa 367 milioni USD, comprese le esportazioni verso l’Italia che ammontano a più di 135 milioni USD e le importazioni che superano 231 milioni USD. Spero inoltre, che il volume degli scambi incrementerà, insieme all’implementazione graduale delle riforme economiche in Moldova, compresa la riattivazione del settore produttivo, praticamente distrutto negli ultimi anni.
Non dobbiamo trascurare però altri risultati – più di 430 aziende con capitale italiano sono state registrate nella Repubblica Moldova. Sono state aperte camere di commercio allo scopo di promuovere i prodotti dei nostri paesi. Dal 2009 a Chisinau funziona anche un centro di consulenza. E’ un buon inizio di collaborazione che spero, avrà uno sviluppo ascendente.

Considera che i rapporti di affari con il nostro paese possano essere intensificati? Se sì, quale sarebbe la soluzione, dal Suo punto di vista?
Siamo obbligati ad intensificare i nostri rapporti nell’interesse dei cittadini di entrambi gli stati. Il piano dell’ex-governo comunista per lo sviluppo della Repubblica Moldova secondo il principio ”vino a buon prezzo contro gas naturale a buon mercato” ha fallito. Non si può avere un solo partner strategico nell’economia di mercato, poiché questo genere di rapporto ostacola lo sviluppo multilaterale, sia sul piano interno sia sul piano esterno. E’ necessario essere aperti alle collaborazioni con tutti i paesi, sopratutto quelli europei. Vogliamo attirare capitale straniero nell’economia della Repubblica Moldova. In quest’occasione, faccio un appello agli imprenditori italiani proponendogli di investire nel nostro paese. La forza di lavoro qualificata e a basso costo, così come la legislazione della Repubblica Moldova facilita gli investimenti stranieri nella sfera produttiva; sono già presenti aziende italiane che hanno trasferito la loro produzione sul territorio moldavo, rispettivamente hanno creato posti di lavoro per i cittadini della Repubblica Moldova, implementato vari programmi sociali e culturali. Sono promossi inoltre, progetti sociali per bambini e anziani con il sostegno delle istituzioni italiane.
Allo stesso tempo, chiediamo il sostegno dell’Italia per inserire nelle conclusioni del Consiglio di Associazione del 15 giugno 2010 a Lussemburgo, le decisioni per l’avvio delle trattative per la creazione di un Area di Libero Scambio Approfondita (DCFTA) e del dialogo riguardante la liberalizzazione del regime dei visti per i cittadini della Repubblica Moldova.
Non dobbiamo dimenticare anche della necessità della ratifica della Convenzione tra il Governo della Repubblica di Moldova ed il Governo della Repubblica Italiana riguardante le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito ed il patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali e l’Accordo tra i Governo moldavo e quello italiano concernente l’assistenza giudiziaria e per il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze in materia civile, ratificato dalla Moldova nell’anno 2007 con la notifica delle autorità italiane.

Quali sono i consigli che darebbe ad un imprenditore italiano che desidera investire nel Suo paese?
Innanzitutto vorrei evidenziare i rapporti economici già esistenti: il saldo degli investimenti italiani nella Repubblica Moldova all’1 luglio 2009 rappresentava più di 150 milioni euro oppure 10,6% del totale degli investimenti stranieri nel nostro paese.
Inoltre, spero sinceramente, che le 430 società con capitale italiano presenti in Moldova, siano soltanto l’inizio della fiducia concessa al mio paese dal capitale straniero, dato che le condizioni per gli investimenti diventano sempre più attraenti.
Il mio consiglio personale? Sono fiero dei cittadini della Repubblica Moldova cosi come si propongono – affabili, accoglienti, desiderosi di lavorare e con un cuore grande, ma anche con spiccate capacità professionali. Perché non investire in un paese con un popolo così? Il Governo a sua volta assicurerà la stabilita necessaria per lo sviluppo dei progetti d’investimenti.
Nello stesso tempo, il Ministero dell’Economia e del Commercio ha dei dipartimenti che offrono consulenza per la corretta informazione dei potenziali investitori. Anche l’Associazione degli Imprenditori Italiani in Moldova, dalla sua costituzione nel 2004 sostiene l’implementazione delle politiche di sviluppo dei rapporti economico-commerciali tra l’Italia e la Repubblica Moldova.

Secondo il Suo punto di vista, sono possibili rapporti commerciali con le singole regioni italiani, come la Sicilia per esempio?
Noi desideriamo una massima valorizzazione delle opportunità e siamo a favore della decentralizzazione. I rapporti interstatali non dovrebbero escludere i rapporti economici liberi tra gli agenti economici. L’obbligo del Governo del nostro paese e mio personale, come presidente ad interim, è di creare le condizioni necessarie per una vita decente e un’attività economica per tutti i cittadini, indipendentemente dalla nazionalità o dal paese di residenza degli imprenditori.
L’Italia è un paese con una notevole diversità economica e culturale e l’esperienza delle varie regioni dovrebbe essere valorizzata e applicata alle realtà presenti nella Repubblica Moldova. Ci sono alcuni punti comuni nello sviluppo dei rapporti con la regione Sicilia dovuti al fatto che la regione italiana ha investito in maniera efficiente nello sviluppo del turismo e nel settore agro-alimentare.

Come si potrebbe promuovere nella maniera migliore il Suo paese per essere più allettante per gli investitori siciliani?
L’immagine non si compra, l’immagine si crea con lavoro assiduo, giorno dopo giorno, attraverso le riforme implementate. Sappiamo bene com’è stato fatto ciò fino al 2009 dall’ex-governo comunista, attraverso la stampa guidata e la manipolazione della coscienza dei cittadini, e per questo motivo affermo in piena responsabilità che la Repubblica Moldova – dopo una pausa di più anni, farà un secondo passo – evidentemente dopo la proclamazione dell’indipendenza e della sovranità – istaurando delle norme e dei valori democratici, per realizzare il suo percorso di integrazione europea. Inoltre, dovrebbero esistere delle partnership tra le regioni della Repubblica Moldova e le regioni italiane che potrebbero offrire la possibilità di sviluppo di progetti comuni nel contesto di una partnership europea.
Noi tutti desideriamo la stabilita del paese, perché laddove regna la pace e la stabilita s’investe senza ombra di dubbio.

Domenico Coco – (Traduzione a cura di M. Magdalena Ionescu)

 

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