Latitante da 18 anni, arrestato a Catania Giovanni Arena

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Catturato questa notte, intorno alle due, dalla sezione catturandi della Squadra Mobile catanese il super-latitante Giovanni Arena.

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Arena, 56 anni,   18  dei quali trascorsi in latitanza da quando nel 1993 sfuggì alla cattura durante l’operazione “Orsa Maggiore” dovrà scontare una condanna all’ergastolo. Infatti il 28 maggio 2003 a conclusione del processo “Orione 5” è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Maurizio Romeo esponente del clan dei “cavadduzzu”. Lunga la serie di reati a lui ascritti e per i quali ora si sono definitivamente aperte le porte del carcere. Si va dall’associazione mafiosa al traffico di armi e droga.

Arena è stato catturato nella notte a poche decine di metri dal “palazzo di cemento” di Librino nascosto dietro un letto a ponte, lo stesso Arena avrebbe ammesso ai poliziotti “Questa volta siete stati bravi… da vent’anni sono in questa casa…”

Oltre al latitante, in inchieste contro la criminalità sono finiti in manette anche la moglie, Loredana Agata Avitabile, 55 anni, considerata la “zarina” del “palazzo di cemento” di Librino, non a torto ritenuto uno dei centri dello spaccio di droga a Catania, e quattro loro figli: Maurizio, arrestato con l’accusa di omicidio il 15 novembre del 1999; Agatino Assunto, catturato il 28 febbraio del 1999 e il 27 febbraio del 2010 condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa; Antonino, arrestato il 26 luglio del 2011 dopo due anni di latitanza e destinatario di quattro ordinanze di custodia cautelare;  Massimiliano, che fu arrestato il 31 ottobre del 2007 e poi rinviato a giudizio, per tentativo di omicidio.

Sull’arresto del super-latitante Giovanni Arena il sottosegretario Nello Musumeci dichiara: “Esprimo grande soddisfazione alla Procura ed al Questore ed ai suoi collaboratori per l’arresto del latitante Giovanni Arena, ritenuto uno dei boss storici della criminalità organizzata a Catania. L’operazione della Polizia di Stato di Catania è il frutto di un lavoro di indagine quotidiano, svolto con grande professionalità e sacrifici personali. È anche la dimostrazione che la guardia deve sempre restare alta nel contrasto e nella repressione al’illegalità, ma deve essere unita anche alla prevenzione. Il lavoro, come ho detto nei giorni scorsi ad un convegno del SIAP, è il più importante intervento sociale contro la delinquenza”.

Luigi Asero

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