SICILIA TERRA DI PACE? NO, E’ PIATTAFORMA BELLICA

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Il Trattato di Pace siglato a Parigi il 10 febbraio del 1947 fra l’Italia e le grandi potenze alleate prevedeva al comma 4 dell’articolo 50 che “In Sicilia e Sardegna è vietato all’Italia di costruire alcuna installazione o fortificazione navale, militare o per l’aeronautica militare, fatta eccezione per quelle opere destinate agli alloggiamenti di quelle forze di sicurezza, che fossero necessarie per compiti d’ordine interno”. Questo Trattato di Pace è stato disatteso in Sicilia sin dagli Anni ’50 con la costruzione della base di Sigonella e delle altre installazioni militari sparse nell’Isola, da Augusta a Trapani. La Sicilia è ormai da decenni una piattaforma bellica, e lo ha dimostrato, con le sue dichiarazioni, lo stesso ministro della Difesa Ignazio La Russa, in visita a Sigonella nei giorni scorsi, parlando della crisi libica e della partecipazione con le forze alleate dell’Italia al conflitto nell’operazione “Unified Protector”. Ma l’Italia non ha dichiarato guerra alla Libia…

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Il ministro La Russa, quasi come un vanto, ha affermato che Sigonella “ospita” distaccamenti aerei francesi, danesi, turchi, svedesi, canadesi, degli Emirati Arabi Uniti, e che questi “mezzi” hanno portato a termine in Libia ben 3.814 missioni. La Russa ha continuato dichiarando che “Abbiamo dato il nostro sì alla Nato per proseguire le operazioni finché sarà necessario. Il dicastero che dirigo ha approntato dei risparmi che potremo utilizzare per continuare ad essere protagonisti…”. Ma l’Italia non è in guerra con la Libia…e crediamo che non lo sia neanche la Sicilia. Ma la Sicilia ed i Siciliani in queste questioni, come in altre, non hanno voce in capitolo, e chi potrebbe esprimersi in merito, la Regione Autonoma, preferisce non guardare, non sentire, non parlare.
La Sicilia non è Terra di Pace, la Sicilia non protesta più, come ai tempi di Craxi, quando gli Usa installarono i missili Cruise a Comiso. La Sicilia dorme e, a quanto appare, non ha voglia di alzare la testa e guardare in alto per vedere non solamente i velivoli NATO che si dirigono in Libia per questo conflitto nel quale l’Italia vuole essere “protagonista”. Non guarda in alto neanche per vedere i Global Hawks (i micidiali aerei senza pilota installati dagli americani da oltre un anno a Sigonella, nell’ambito di un accordo top secret stipulato tra Italia e Stati Uniti nell’aprile del 2008) sfrecciare nei suoi cieli, rendendo pericolose le vie aeree civili.
Il Trattato di Pace di Parigi del lontano 1947? Chi lo ricorda più…

Salvo Barbagallo

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