A Termine Imerese ore drammatiche per la chiusura degli impianti Fiat

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Il destino degli stabilimenti della Fiat a Termini Imerese è ormai segnato: la chiusura degli impianti è definitiva e da oggi 2.200 operai entrano in cassa integrazione per poco più di un mese. Per questi ex dipendenti Fiat dall’inizio del prossimo anno, dal 1 gennaio, cioè, resta incerto, forse senza un futuro accettabile. Con una lettera formale ai sindacati, la dirigenza del Lingotto ha ufficializzato quanto già, purtroppo, era a conoscenza di tutti. Dopo 40 anni di attività con marchio Fiat– l’ultima fase è stata quella dell’assemblaggio della Lancia Ypsilon – gli impianti passeranno sotto il controllo della Dr Motor, e solo una modesta parte del corpo operaio Fiat verrà assorbita, a condizioni ancora non determinate, dalla nuova azienda, che assemblerà vetture a basso costo.

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Per i mass media e, fino a questo momento, per lo stesso nuovo Governo del Paese la questione di Termine Imerese non è di primaria importanza nell’attuale crisi che attraversa l’Italia: in una condizione di collasso come quella che si sta attraversando, questa è una fra le tante situazioni drammatiche che non possono sperare di avere soluzioni immediate. Il dissenso dei lavoratori di Termini Imerese passa quasi inosservato, così come passa quasi inosservato il colpo mortale che subisce questo territorio della Sicilia.

Salvo Barbagallo

 

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