Siamo completamente fuori da ogni logica quando in questi giorni si afferma che la maggiore preoccupazione a livello nazionale ed internazionale debba essere il rimborso del debito pubblico. Sarebbe molto più logico pensare e assicurare una buona qualità di vita a ogni cittadino malgrado il pesante deficit e debito pubblico contratti dai politici e non certo dai cittadini. Senza quasi renderci conto, abbiamo, in maniera vergognosa, ribaltato i valori fondamentali su cui si regge la convivenza dei popoli, mettendo al primo posto il mercato dei capitali invece della soddisfazione dei bisogni primari e irrinunciabili della persona umana!
I soldi, il capitale, sono uno strumento, e la qualità della vita è il fine. In nessun caso il capitale può diventare un fine e la persona umana uno strumento. Pertanto, ogni procedura o sistema finanziario che peggiori a qualunque titolo la qualità della vita dell’uomo ( o peggio ancora lo riduca in schiavitù fisica o morale), deve essere fermamente condannata, bandita dalla società e considerata a pieno titolo illegale. Se pagare un debito è un dovere, altrettanto lo è assicurare la qualità di vita dei cittadini, con una doverosa precisazione: esiste una gerarchia nei doveri e nei diritti; e il diritto alla vita dignitosa viene di gran lunga prima del diritto al rimborso del debito.
Senza contare che prima di pagare qualunque somma, è quanto mai doveroso effettuare una analisi puntuale su come si sia formato questo profondo squilibrio che oggi registriamo, come, ad esempio, sia stato possibile che negli USA l’1% della popolazione possegga il 45% della ricchezza del Paese e che i super ricchi paghino per mantenere lo Stato molto meno del ceto medio. Oppure come sia possibile che in Italia il 10% della popolazione possegga il 50% delle risorse del Paese e come la massiccia evasione fiscale, la corruzione e l’illegalità siano talmente estesi da assicurare il risanamento della economia e della produzione se venissero semplicemente combattute, sconfitte e i ricavi reinvestiti. Occorre inoltre indagare a fondo sulla “finanza creativa”, sugli strumenti utilizzati, sui titoli tossici, sugli imbrogli internazionali in materia di finanza; sulla corruzione e sulle connivenze delinquenziali tra finanzieri e politici. Se andassimo a fondo in questa analisi, scopriremo che la finanza internazionale non ha regole, non ha morale, è piena di ladri, imbroglioni e approfittatori che possono fare quello che vogliono a danno dei cittadini ignari e irresponsabili con la connivenza dei governanti. Prima quindi di pagare un solo centesimo, esaminiamo attentamente la legalità e le conseguenze di tali pagamenti richiedendo a gran forza la reintegrazione dei principi fondamentali della giustizia, della legalità, della libertà, dell’onestà e dell’equità. Oltretutto, accanirsi a volere a tutti i costi che si paghi un debito, rischia di rendere ancora più difficile la solvibilità e quindi il pagamento del debito stesso. Tutta la politica del Fondo Monetario Internazionale in questo senso è piena di profonde contraddizioni e di insuccessi. Anzi, i comportamenti dettati dal Washinghton Consensus, hanno determinato un profondo peggioramento dei Paesi in crisi. Un altro caso macroscopico è quello della Grecia dove il PIL è diminuito di ben 9 punti (9%) per seguire la ricetta del Fondo e dei creditori rendendo impossibile la vita dei cugini greci e il rilancio dell’attività produttiva da cui può derivare un avanzo primario che permetta di rimborsare il debito. Michael Cembalest, chief Strategist della potente JP Morgan Chase, scrive in una lettera riservata ai clienti VIP della sua banca che “I margini di profitto sono ai massimi storici da molti decenni e questo grazie alla compressione dei salari”. Come dire che poche persone sono diventati straricchi riducendo i salari degli operai o dei professionisti. È questo un caso tipico e documentato autentico latrocinio sociale che non può in nessun caso essere accettato e mantenuto. Pensate quanti debiti e quante sofferenze questi operai hanno dovuto contrarre e sopportare a causa di questo comportamento criminale! Certamente sono moltissimi i casi che potremmo citare. Ricordiamo, ad esempio che alcuni analisti della potentissima Citigroup descrivono gli Stati Uniti come una “plutonomia dominata da una ristretta élite del denaro”! Altro che democrazia e giustizia distributiva ed equalitaria. È l’affermazione brutale della legge del più forte: diventare sempre più ricco per il gusto sadico di esserlo e di ridurre in povertà la maggioranza dei concittadini del mondo!
George Magnus della non meno potente UBS svizzera, afferma che l’attuale livello di disoccupazione “rappresenta l’esercito industriale di riserva”, cioè un esercito in mano dei capitalisti per ricattare chi ha lavoro e comprimere i salari. Ma questo gruppo ristretto di sadici imbroglioni sa fare di meglio e di più e trarre profitto anche dai poveracci concedendo loro “generosamente” un credito a buon mercato sapendo che non lo potranno mai pagare e poi privarli dei beni acquistati facendoli fallire. È LA TECNICA DEGLIUSURAI. È da questa strategia che è nata la famosa bolla speculativa degli immobili del 2007 che ancora oggi continuiamo a pagare. E naturalmente potremmo continuare per ore ed ore, ma fermiamoci qui, ricordando quanto ha recentemente scritto il premio Nobel per l’economia Paul Krugman sul New York Times: “ Ma che sta succedendo? La risposta di sicuro è che i ‘Masters of the Universe’ di Wall Street capiscono quanto sia moralmente indifendibile la loro posizione… È gente che è diventata ricca trafficando con complessi schemi finanziari che non solo non hanno portato alcun beneficio economico agli americani, ma hanno contribuito a gettarci in una crisi i cui contraccolpi continuano a devastare la vita di decine di milioni di loro concittadini. NON HANNO ANCORA PAGATO NULLA… Secondo loro non ci deve essere nessuna analisi approfondita. Chiunque mette in evidenza ciò che è ovvio, per quanto lo possa fare in modo calmo e moderato deve essere demonizzato e cacciato via….. Chi sono dunque gli antiamericani? Non i manifestanti che cercano semplicemente di far sentire la propria voce. No, i veri estremisti qui sono gli oligarchi americani che vogliono soffocare qualsiasi critica sulle fonti della loro ricchezza”. Paul Krugman non poteva usare parole più chiare e convincenti per far capire perché nasce la macchina del fango, quanto importante sia il movimento degli Indignados e similari come “Occupy Wall Street” e chi sono i veri estremisti. In fondo ha detto in maniera più esplicita e completa quanto ha detto Mario Draghi o, se preferite, quanto hanno voluto dire quei milioni di persone che hanno manifestato nei cinque continenti. L’Islanda e l’Argentina si sono rifiutati di pagare in gran parte il loro debito e hanno fatto molto bene perché, grazie a questa scelta, si sono salvati, hanno ripreso lo sviluppo e oggi sono in netta ripresa e solvibili. Riflettiamoci se non sia il caso di prenderci una solida pausa di riflessione prima di decidere se, come, chi e quanto eventualmente pagare. In altre parole, se non sia il caso di seguire il loro esempio. Sarebbe il momento di chiedersi se non sia il caso di privilegiare la qualità della vita dei cittadini, favorire l’informazione finanziaria, aprire immediatamente un’inchiesta giudiziaria e avviare immediatamente gli investimenti produttivi unitamente alla salvaguardia degli investimenti sociali sostenibili e l’occupazione giovanile, mettendo fine alla finanziarizzazione dell’economia e a ogni forma di speculazione finanziaria.
Sarebbe stato questo un ottimo e doveroso tema per i cattolici riuniti a Todi…. Roberto Mazzotta, direttore dell’Istituto Sturzo, durante la riunione del 19 ottobre, ha commentato che va considerata chiusa la fase della “trattativa diretta della Chiesa con i poteri politici”. Sono giudizi che ancora non sono diventati senso comune. E quindi,la Chiesa, quale provvedimenti intende applicare a sostegno e tutela dei poveri sempre più poveri? È il caso di rivolgerci a San Francesco?
Gianni Tomaselli