La dittatura del petrolio e delle lobby affaristiche internazionali
Dal Caso Mattei alle recenti rivolte in nord Africa, nei decenni un solo filo conduttore: il predominio dei territori ricchi di giacimenti della preziosa fonte energetica. L’Italia e la Sicilia snodi vitali per il controllo dell’area euromediterranea
I libri sui “misteri” d’Italia (e non solo), possono cambiare qualcosa? Siamo convinti di no, ma sicuramente costituiscono un forte contributo alla conoscenza, costituiscono quell’informazione che proviene dai mass media che il lettore non riceve (o non recepisce) nel modo giusto. I “misteri” restano tali perché c’è sempre qualcuno che tiene ben celate le fonti documentali e perché, nella migliore delle ipotesi, chi si addentra nel labirinto dei fatti oscuri che hanno costellato l’Italia dal dopoguerra ad oggi, può riuscire a raccogliere testimonianze non definitive, o riesce soltanto a ricostruire gli avvenimenti basandosi su tesi (vere o errate) non sorrette da elementi veramente probanti. Questi libri ci sono, sono stati scritti, magari con grande fatica nella ricerca, sono stati dati alla stampa, ma, in quanto definiti “pericolosi”, sono stati tolti dalla circolazione. Sono libri che parlavano delle trame occulte che hanno attraversato negli anni l’Italia, di “storie” che hanno determinato il cammino politico e sociale del nostro Paese. Pochi si chiedono il perché questi libri vengono ritirati dal mercato, o perché scompaiono appena pubblicati, o perché non hanno già all’origine una diffusione nazionale adeguata.
Tanti sono i libri che hanno descritto parte dei “misteri” d’Italia e della Sicilia, nel tempo sono scomparsi: libri scomodi, “pericolosi” per il loro contenuto, perché forse scoprivano scenari oscuri sulle vicende italiane o sui rapporti internazionali intrattenuti dai governi o da singoli politici del nostro Paese. Uno di questi libri è ritornato alle stampe poco tempo addietro ma, come in precedenza, c’è scarsa traccia nelle librerie. E’ un volume edito per la prima volta nel 1972 dall’AMI (Agenzia Milano Informazioni) dal titolo “Questo è Cefis”, di Giorgio Steimetz, pseudonimo di Corrado Ragozzino, ristampato da Giovanni Giovannetti, editore di “Effigie”. L’Agenzia Milano Informazioni era una casa editrice finanziata da Graziano Verzotto, uomo di fiducia di Enrico Mattei, che lo pose alla presidenza dell’Ente minerario Siciliano ai tempi del Governo di Silvio Milazzo. “Questo è Cefis” è una biografia non autorizzata di Eugenio Cefis, che fu consigliere dell’Agip, presidente dell’Eni e poi della Montedison. Cefis viene descritto da Giorgio Steimetz come uno spietato uomo di potere, pronto a tutto, sospettato di essere implicato nella morte di Enrico Mattei (presidente dell’Eni fino alla sua morte, e sostituito dallo stesso Cefis) e le cui ombre giungono fino a uno degli omicidi più misteriosi della letteratura e della nostra storia recente, quello di Pier Paolo Pasolini. Pasolini, che quando venne ucciso sul litorale di Ostia, il 2 novembre 1975, stava completando il libro “Petrolio”, in seguito pubblicato incompiuto da Einaudi nel 1992. Una delle fonti di quel romanzo, in cui pare che Pasolini avesse delle rivelazioni sul caso Mattei, era proprio il volume di Steimetz, ma il capitolo “Lampi sull’Eni”, venne misteriosamente sottratto dalle carte dello scrittore. Le morti senza risposta di Mattei, quella del giornalista Mauro De Mauro, e quella di Pier Paolo Pasolini, vengono riprese anche in un recente libro di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Pizza, “Profondo nero” (Chiarelettere editore), dove il filo conduttore è il petrolio. E parlare di Petrolio oggi significa andare a scavare nelle rivolte che stanno infiammando i Paesi rivieraschi del Mediterraneo, dalla Tunisia all’Egitto, alla Libia; parlare di petrolio significa anche capire cosa sta succedendo in una Sicilia che viene perforata alla ricerca dell’oro nero dalla grandi Compagnie petrolifere internazionali; parlare di petrolio significa andare a scoprire le radici delle penetrazioni “coloniali” in questi luoghi dove i misteri sono rimasti insoluti. A partire dalla fine di Enrico Mattei che proprio dalla Sicilia spiccò il suo ultimo volo.
Salvo Barbagallo
DOSSIER ORIGINARIAMENTE PUBBLICATO SU “LA VOCE DELL’ISOLA” N° 4-5 del 2011 (Link al pdf)