Mercoledì 30 novembre u.s. è apparso su “La Sicilia” un articolo nella pagina della Cronaca di Catania dove si annuncia che «servono 400 mila euro per recuperare il monumento ai Caduti del Lungomare, ridotto a vetrina per i writers e a deposito di spazzatura di ogni genere».
Questa esilarante notizia «è emersa», si scrive nell’articolo, «durante un incontro tra il sindaco Stancanelli e l’associazione combattenti della città che da tempo chiede il recupero del luogo di memoria in onore dei Caduti». Voi catanesi pensate che sia un progetto di poco conto? Nooo, levatevelo dalla testa. Vista la cifra preventivata, sicuramente la Regione siciliana, il Governo e l’Unione europea sono già lì con il finanziamento pronto e staranno facendo a gomitate per chi lo finanzierà per primo. Ma che fa, scherziamo? E poi… «si tratta di un piano articolato per ridare decoro al monumento attraverso una serie di accorgimenti che vanno da un sistema di videocamere, per monitorarne il perimetro, sino alla recinzione, che», attenzione, «non deve essere da ostacolo alla veduta del monumento e che non dovrebbe essere di vetro perché altrimenti diverrebbe una “seconda tela” trasparente per i writers». E già! il progetto articolato prevede un “sistema di videocamere”. Ma, signor sindaco, non sarà per caso lo stesso sistema di videocamere che è già stato installato in città e che non è compatibile con la sala operativa dei vigili urbani?
Ma il geniale progetto di “risanamento” non smette di stupirci. Pensate che è anche prevista (non si sa se dentro il monumento o nelle adiacenze) la realizzazione di «bagni pubblici» (si, avete letto bene, “cessi”; come se non bastava già il monumento) e poi (udite udite, in un posto dove a attraversando la strada c’è l’elegante cafè de Paris) è prevista la realizzazione di un bar.
Insomma, secondo gli intenti di chi ha realizzato il progetto di risanamento, questo è modo in cui il monumento dovrebbe trovare quella dignità che lo stesso Comune di Catania gli ha sempre negato permettendo fin dall’indomani della sua inaugurazione che si riducesse nello stato vergognoso in cui si trova. Per chi non lo ricorda questo monumento ai Caduti (che è costato un botto) è cosi dal 1999.
Ma non è finita qui, la battuta finale del signor sindaco (da comico consumato) è che «davanti all’ammontare necessario per i lavori (e sicuro del fatto che non arriverà nessun finanziamento, ndr) ha proposto l’idea di avviare una raccolta fondi da presentare ai cittadini per capire se in città c’è la giusta sensibilità verso un’opera che in pochi finora hanno percepito e rispettato per l’alto valore simbolico». Non ridete troppo forte, per favore…
A parte che fra quelli che non ne hanno capito la giusta sensibilità c’è in prima fila il Comune (o per caso non era compito del Comune tutelare il monumento?), adesso vuole scaricare il peso del risanamento del monumento sulle spalle dei cittadini che, tra l’altro, torneranno a pagare al Comune l’ICI sulla prima casa?
Ah! Dimenticavamo di dire che mentre i nostri amministratori se ne stanno a progettare e a sognare risanamenti, dentro il monumento hanno preso alloggio gli extracomunitari e si spaccia allegramente.
Ci dispiace per tutte le Associazioni d’Arma degli ex combattenti e reduci che si sono battute prima per avere a Catania un monumento ai Caduti e che oggi si battono perché quello stesso monumento sia restituito alla “decenza” (che se ci riflettiamo è una cosa veramente vergognosa), ma a questo punto chiediamo che i responsabili di queste Associazioni non vadano più ad umiliarsi davanti a chi li ha presi e li continuerà a prendere in giro.
Non chiamatelo più “monumento ai Caduti”, non lo è mai stato. E non lo è soprattutto da quando è stata tolta la scultura della “madre che sorregge il figlio morto” che era all’interno del monumento. Da sempre il vero monumento ai Caduti di Catania è, e sarà, il Sacrario della chiesa di San Nicolò. Avremo un monumento ai caduti quando e se Catania diventerà una città dignitosa.
F.D.