D. L. 201/2011 art. 16 Manovra Monti Salva Italia
Pagheranno la tassa (proporzionata al peso al decollo) gli aerei e gli elicotteri, mentre pagheranno una quota fissa di 450 euro: alianti, motoalianti, autogiri e aerostati.
L’imposta è dovuta da chi risulta dai pubblici registri essere proprietario, usufruttuario, acquirente con patto di riservato dominio, ovvero utilizzatore a titolo di locazione finanziaria dell’aeromobile, ed è corrisposta all’atto della richiesta di rilascio o di rinnovo del certificato di revisione della aeronavigabilità in relazione all’intero periodo di validità del certificato stesso. Nel caso in cui il certificato abbia validità inferiore ad un anno l’imposta è dovuta nella misura di un dodicesimo per ciascun mese di validità.
Vediamo in dettaglio la norma
L’art.16 del Decreto Legge 201/2011 (Manovra Monti Salva Italia), dispone, oltre alla tassazione per auto di lusso e barche, una tassazione per il possesso di aerei elicotteri ed alianti. La predetta tassa viene calcolata sugli aerei immatricolati nel registro aeronautico nazionale, nelle seguenti misure annuali in relazione al peso massimo al decollo:
1) fino a1.000 kg., euro 1,50 al kg;
2) fino a2.000 kg., euro 2,45 al kg;
3) fino a4.000 kg., euro 4,25 al kg;
4) fino a6.000 kg., euro 5,75 al kg;
5) fino a8.000 kg., euro 6,65 al kg;
6) fino a10.000 kg., euro 7,10 al kg;
7) oltre10.000 kg., euro 7,55 al kg;
Ad esempio:
– Un Piper PA28 Archer II, pesando1156 Kg. pagherà una tassa di 1.882,20 euro
– Un Cessna C-150, pesando 1950 Kg. pagherà una tassa di 3.827,50 euro.
Per gli elicotteri l’imposta dovuta è pari al doppio di quella stabilita per i velivoli di corrispondente peso;
Per alianti, motoalianti, autogiri e aerostati, l’imposta sarà pari ad euro 450,00.
L’imposta è corrisposta all’atto della richiesta di rilascio o di rinnovo del certificato di revisione della aeronavigabilità. Per gli aeromobili con certificato di revisione della aeronavigabilità in corso di validità alla data di entrata in vigore del presente decreto l’imposta è versata, entro novanta giorni da tale data, in misura pari a un dodicesimo degli importi stabiliti sopra, per ciascun mese da quello in corso alla predetta data sino al mese in cui scade la validità del predetto certificato. Entro lo stesso termine deve essere pagata l’imposta relativa agli aeromobili per i quali il rilascio o il rinnovo del certificato di revisione della aeronavigabilità avviene nel periodo compreso fra la data di entrata in vigore del presente decreto ed il 31 gennaio 2012.
Restano invece esenti dall’imposta gli aeromobili di Stato e quelli ad essi equiparati; gli aeromobili di proprietà o in esercenza dei licenziatari dei servizi di linea e non di linea, nonchè del lavoro aereo, di cui al codice della navigazione, parte seconda, libro I, titolo VI, capi I, II e III; gli aeromobili di proprietà o in esercenza delle Organizzazioni Registrate (OR), delle scuole di addestramento FTO (Flight Training Organisation) e dei Centri di Addestramento per le Abilitazioni (TRTO – Type Rating Training Organisation); gli aeromobili di proprietà o in esercenza dell’Aero Club d’Italia, degli Aero Club locali e dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia; gli aeromobili immatricolati a nome dei costruttori e in attesa di vendita; gli aeromobili esclusivamente destinati all’elisoccorso o all’aviosoccorso.
L’imposta è versata secondo modalità stabilite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate da emanarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto.
Buon volo a tutti.
Mirco Arcangeli
il Cessna 150 ha un peso massimo al decollo di 757 kg. e conseguentemente la tassa sarà pari a euro 1.135,50 e non 3.827,50 come sopra riportato.
La nostra società estera effettua regolarmente da anni manutenzioni periodiche ed occasionali presso officine specializzate italiane. Naturalmente per effettuare i lavori necessari non sono certo sufficienti 48h! Se questa regola verrà confermata é ovvio che noi come altri esercenti esteri non porteremo più gli aeromobili in Italia con notevoli perdite finanziarie per le ditte di manutenzione. Attendiamo tutti chiarimenti al più presto per prendere decisioni operative in merito. Grazie.
Una tassa veramente stupida per fortuna che non la pagherà praticamente nessuno, su circa 2000 aeromobili ( elicotteri e aeroplani ) immatricolati in italia tre quarti appartengono a esercenti certificati, gli altri che restano ho sono amatoriali ( quindi non hanno un cn e quindi NON DEVENO PAGARE una beata fava ) o saranno prestissimo messi in esercenza a operatori certificati ( linea, TP in genere, lavoro aereo e scuola ) cosi non paghranno nulla, i restanti forse 100 aeromobili verranno deregistrati dal registro italiano e immatricolati stranieri, e se il caso lo richiede si farà figurare che non sono su territorio italiano, quindi non pagheranno.
In definitiva saranno davvero pochissimi a pagare sta tassa, credo molto meno di 100 aeromobili in tutta italia, io comunque spero vivamente che nessuno sia cosi COGLIONE da pagarla….
nota per l’autore dell’articolo mirco arcangeli, un buon trucco per non passare da ignorante e di documentarsi prima di scrivere cazzate, a casa mia un Pa28 pesa un pò di più di un C152, comunque far pagare una tassa annua di più di 1000 euro per un velivolo del valore di circa 20 o 30 mila euro mi pare proprio un gran cagata.. bè se questo e rilanciare il lavoro e l’economia… forse è davvero giunto il momento di abbandonare la nave…
Danielli Massimiliano
cpt.max@tiscali.it
• Non essendo nè pilota nè tecnico aereo può accadere si commettano errori tecnici nel segmento di attività. Errori che Lei, caro sig. Danielli, sicuramente non si può permettere di compiere, per il ruolo che riveste. D’altra parte il compito dell’articolo è di capire il calcolo ed il metodo. L’esempio è solo una modalità per far evidenziare il calcolo ed il costo che subirebbe il velivolo.
• Ad ogni buon conto confermo che per errore è stato presentato un peso diverso per il Cesna C150 poiché indicato in libbre e non in kilogrammi.
La libertà di espressione talvolta è foriera di grossolani errori, soprattutto quando si è pronti a rilevare gli errori altrui. Ciononostante ringraziamo il lettore che ha segnalato, seppur in una forma oseremmo dire “insolita”, l’inesattezza. Prendendo però atto che come risponde il dr. Arcangeli (esperto tributario e non proprietario di aeromobili) ciò che era importante era comprendere il metodo. Sul resto del commento potremmo dire che quanti pagheranno o meno la tassa non è certo affare di questo giornale o di qualsiasi altra testata.
Per quanto riguarda l’ignoranza attribuita all’autore dell’articolo, a titolo personale rispondo (e non quindi a nome della redazione): credo che un buon trucco sarebbe quello di mettere le “h” al posto giusto e usare meglio la punteggiatura. Ma per carità… cediamo comunque alla libertà d’espressione. Cordialità. (Luigi Asero)
Salve a tutti, sono propietario di un piccolo piper di 1055 kg e di 32 anni di eta’, ho acqistato questo velivolo 8 anni fa in olanda da un signore vecchio e ammalato per pochi euro, con passione e dedizione l’ho ricostruito portandolo all’efficenza minima di sicurezza per possa volare, la mia attivita’ e’ di essere un piccolo artigiano dove penso che spendere circa 2000 euro l’anno per un hobbi non sia una cosa impossibile, considerando che ho un reddito medio da piu di 30 anni questa e’ una vera batosta, dove non mi aspettavo, non credo che allo scadere dell’ARC lo rinnovero’pagando circa 1600, eu di super tassa, ….oltre tutto non rinnovero’0 l’assicurazione, l’officina, non consumero’ benzina, pasti,week end nel piccoli aeroporti ecc. ecc.
grazie per l’ascolto.
Denzio DA Brescia