Anche quest’anno homoweb ha deciso di…andare in scena e coniugare il naturale inno alla vita con il dato della sofferenza attraverso un movimento che intende condurre alla interiorizzazione della com-passione di gioia e dolore… Divertirsi… ad aiutare, dunque, e con ciò stesso promuovere modelli etici concreti contro ogni tentazione nichilista più o meno strisciante.
Ha scelto di farlo con l’amico Alessandro Sparacino, attore e regista della “Compagnia Teatrale Iblea” di Modica, protagonista da anni di alcune delle iniziative missionarie di homoweb – con gli spettacoli Novecento, tratto dall’omonimo libro di Alessandro Baricco, Mesticheria e Francesco a testa in giù.
Sabato 21 ( h20.30) e domenica 22 gennaio (h 19.30), presso il teatro della parrocchia di S. Marco di Tremestieri Etneo, andrà in scena “Sui binari dell’anima” di e con Alessandro Sparacino, e inoltre con Giada Lasagna Liuzzo, Germano Martorana, Ivana Poidomani e la partecipazione di Giorgio Sparacino. Le musiche, protagoniste dello spettacolo, sono riarrangiate ed eseguite dal vivo da Pietro Sortino, Andrea Basile, Lorenzo Cavallo, Riccardo Migliore e Gianfranco Ricca.
Qualcuno è stato il nostro treno sin dalla partenza della nostra esistenza e nel meraviglioso gioco della vita siamo prima o poi chiamati a nostra volta ad essere il treno di qualcuno… Ma il treno è anche metafora della vita nel senso che la “nostra anima è fatta da binari su cui scorre il treno dei nostri ricordi, colorati, in bianco e nero, sfocati, nitidi… Come il ricordo di chi, con un nodo in gola, rivive la tristezza e la nostalgia dei tempi dell’emigrazione- quando un “treno” era sinonimo di partenza senza alcuna certezza di ritorno; il ricordo tragico dei treni in viaggio verso la Germania dei campi di sterminio – quando “treno” era sinonimo di deportazione e di morte; il ricordo di chi, seduto su uno scompartimento, denuncia le prevaricazioni dei potenti in un dialogo che sembra avere poco a che vedere col treno, ma che ha molto a che vedere con la vita…
L’iniziativa nasce per sostenere un nuovo progetto sul territorio di homoweb. Intendiamo dare vita a Catania ad un gruppo che “accorci” le distanze tra l’io e l’altro in modo essenziale, diminuendo laddove possibile le sofferenze gratuite dei più indigenti, senza tetto e costretti a rubare la vita nei vicoli di città o sotto i ponti destinati a romanticismi di ben altra natura e, in senso fisico, andando incontro all’Uomo nel viandante – nella convinzione della necessità di sintetizzare in tale forma lo spirito che è stato per un verso di Diogene e per l’altro del buon samaritano.
Con la mente spogliata da ogni pregiudizio o timore, nell’idea che la nostra umanità si gioca sulla capacità di farsi carico della condizione umana di sofferenza dell’altro e non sulla rassicurante e pregiudiziale appartenenza ad una qualsivoglia casta o ceto.