La crisi irreversibile del comparto agrumicolo

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E’ stato necessario l’iniziativa promossa dal movimento dei forconi per scuotere le coscienze di un territorio e far risaltare l’annoso problema della crisi del comparto Agrumicolo e Agricolo in genere.

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Un plauso va a questo movimento che ha avuto il coraggio di dire basta a un sistema che ha messo in ginocchio il comparto agricolo siciliano e di conseguenza  tutti i siciliani e tutto l’indotto che orbita attorno al settore primario quale l’agricoltura (artigiani, commercianti, ecc.).

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Se da un lato si elogia e si condivide l’iniziativa dall’altro si nutre una certa perplessità circa il metodo adottato per sostenere tale protesta, la quale dopo ben 5 giorni di blocchi stradali, porti ed altro ha provocato seri danni all’economia isolana causando gravi perdite economiche per piccole e medie imprese agricole, commerciali e artigianali (sarebbe opportuno spostare il baricentro della legittima manifestazione verso altri luoghi).

E’ chiaro ormai a tutti, che l’attuale situazione economica-sociale del principale settore della nostra Isola, quale il comparto agrumicolo e agricolo in generale, sancisce il FALLIMENTO di alcuni grossi CONSORZI di O.P., i cui rappresentanti sono stati bravi a curare, a livello nazionale e internazionale, esclusivamente l’immagine della propria denominazione sociale attraverso il valzer di un Camper che va in giro per l’Italia e l’Europa possibilmente attingendo a fondi Europei, trascurando di fatto l’esigenza primaria dei produttori agricoli quale quella dello sbocco di mercato attraverso la concentrazione dell’offerta.

Anche per i produttori agricoli va evidenziata una nota negativa, quale la incapacità di sapersi organizzare fra di loro superando di fatto una filiera commerciale come quella attuale costosa e obsoleta, a tutto vantaggio di una filiera commerciale diretta sino al produttore finale divenendo in tal modo competitivi e garantendo qualità e certezza della provenienza del prodotto.

Una iniziativa del genere è stata intrapresa dalla “Coldiretti” tramite la creazione dei Mercati e delle Botteghe di Campagna Amica” pur tuttavia in fase iniziale.

Quali rimedi, quali azioni intraprendere per risollevare questo importante e bellissimo settore agricolo e di conseguenza di tutta l’economia Siciliana?

Di fronte al fallimento di tutti gli attori principali (Consorzi, Cooperative, Commercianti del Comparto, Istituzione in senso lato) occorre immancabilmente un intervento della classe politica regionale e nazionale.

Non è superfluo sottolineare che quando si parla di interventi della classe politica non mi riferisco ad interventi di natura assistenziale, bensì interventi di natura politico economico in un comparto che per incapacità dei suoi attori principali e per una serie di carenze strutturali (dovuto a una cattiva politica che da sempre ha letteralmente snobbato un comparto primario per l’intera economia siciliana) oggi versa in una situazione di crisi irreversibile.

Occorrono interventi mirati a rendere competitivo il comparto, in particolare:

  • Un intervento da parte del Legislatore nazionale che abbatta le accise sul carburante, soprattutto per le regioni meridionali in considerazione della nostra posizione geografica;
  • Un intervento del Governo regionale che utilizzi i fondi comunitari, a sostegno dei costi di gestione del comparto per addivenire ad una posizione commerciale competitiva rispetto ad altri paesi che già li applicano (es. contribuire al pagamento dei costi previdenziali e assistenziali degli imprenditori agricoli singoli e associati  e degli operai che vengono utilizzati dagli stessi, contribuire ai costi di imballaggio par la raccolta e spedizione sostenuti da parte degli imprenditori agricoli singoli e associati, contribuire ai costi di trasporto in considerazione del disagio relativo alla posizione geografica della nostra isola.).
  • Istituzione da parte del Governo/Parlamento regionale di una “AGENZIA REGIONALE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE” che attraverso l’individuazione di una figura manageriale (il cui compenso sarà propedeutico ai risultati raggiunti) abbia la finalità di commercializzare i nostri prodotti. In tal modo la Regione garantisce al mercato la provenienza del prodotto e nel contempo concentra l’offerta di tutti i prodotti agricoli sull’Agenzia che sarà l’unico interlocutore con il mercato in rappresentanza di tutti i Produttori.

Non è pensabile, è assurdo, che un prodotto come la nostra “ARANCIA ROSSA” unica al mondo, le imprese agricole anziché operare nel mercato in posizione monopolistica si trovi in una  crisi irreversibile che ha portato negli ultimi anni tanti produttori ad abbandonare la filiera.

S. Ventura

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