A 48 anni si è spenta Whitney Houston, una delle regine della musica pop tra gli anni ’80 e ’90. La sua morte non coglie purtroppo di sorpresa. Alla vigilia della magica notte dei Grammy, si era sparsa la notizia che Whitney versasse in gravissime condizioni. La sua storia è il dramma di una grandissima artista per anni ai vertici delle classifiche, amata e venerata da milioni di fan, passata in pochi anni dal paradiso del successo all’inferno della droga e della depressione.
Oltre ai noti abusi di cocaina, marijuana e psicofarmaci, Whitney ha sofferto drammaticamente il fallimento del suo matrimonio con il cantante Bobby Brown.
Nata nella periferia del New Jersey, il padre era un militare e la madre Cissy era una cantante di gospel. L’arte e il canto era una dote di famiglia: Whitney era cugina della star pop Dionne Warwick e figlioccia della grande Aretha Fraklin. Raggiunse l’apice del suo successo molto giovane, grazie alla sua voce meravigliosa. Nel 1986 vinse il Grammy e per anni dominò la scena con tantissimi successi mondiali. Negli USA riuscì a piazzare sette singoli consecutivi al numero uno, battendo stelle del calibro di Diana Ross, e perfino dei Beatles. Assieme a Michael Jackson detiene il record dell’artista di colore di maggior successo.