La Corte d’Appello di Caltanissetta ribalta l’assoluzione in primo grado per il deputato nazionale Pdl Alessandro Pagano, che aveva scelto il rito abbreviato, e lo condanna a 5 mesi e 10 giorni (pena sospesa) per il reato di abuso d’ufficio. Dichiara quindi la responsabilità di Pagano in merito alle pressioni esercitate su ex dirigenti dell’ospedale Sant’Elia al fine di annullare il concorso indetto per il posto di primario. Così facendo i quattro candidati ritenuti idonei furono esclusi e il posto di primario è stato ricoperto dal chirurgo Silvio Morini, carica ricoperta fino a poco tempo fa.
Dopo il primo processo in cui Pagano fu assolto dal GUP Marcello Testaquadra, la Procura nissena fece ricorso in Appello. Nel frattempo la Cassazione annullò i proscioglimenti nei confronti degli ex manager del “Sant’Elia” Alberto Paladino, Giuseppe Amico e Franco Maniscalco, accusati di abuso d’ufficio e del dott. Silvio Morini, che rispondeva di concorso in abuso d’ufficio, rinviando gli atti al gup di Caltanissetta.
Ai quattro chirurghi danneggiati dall’annullamento del concorso – Arcangelo Lacagnina, Michele Ricotta, Carmelo Venti e Cesare Cannemi – è stata riconosciuta una provvisionale di 3 mila euro e un risarcimento che sarà deciso dal Tribunale civile.
Da parte sua l’on. Pagano ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo di avere sempre lavorato per migliorare la sanità nissena.