Nuovo monito del presidente Napolitano a tutte le forze politiche contro il dilagante fenomeno della corruzione. Le inchieste in merito ormai non si contano, non passa giorno che qualche Procura non debba aprire nuovi fascicoli contro politici o burocrati, più spesso contro entrambi.
Giorgio Napolitano oggi, in occasione della cerimonia al Quirinale su “Bilancio e significato delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia” lancia un nuovo appello alla politica che “può tornare ad essere riconosciuta anche a condizione che le sue forze più rappresentantive dimostrino in questa fase di saper varare riforme costituzionali condivise, già per troppo tempo eluse e tendano a garantire nel futuro comportamenti trasparenti sul piano della moralità“.
È proprio facendo leva sul tema corruzione che Napolitano spinge le forze politiche a non ostacolare le riforme del governo Monti in sede parlamentare, in sostanza afferma il presidente che andranno definiti e applicati “rigorosamente i provvedimenti ancora all’esame del Parlamento, spingendo fino in fondo l’impegno per la revisione e il contenimento della spesa pubblica, per la stabilizzazione di una prassi di pareggio di bilancio, per la sostanziale riduzione, attraverso tutte le vie percorribili, dello stock del debito pubblico“.
Napolitano ribadisce peraltro la necessità che le forze politiche siano consapevoli dell’assoluta necessità di continuare il cammino intrapreso e che questa scelta dovrebbe, sempre a detta del presidente, riaccreditare il ruolo della politica nella sua missione più autentica e per rafforzare il concetto parla di una nuova fase di “nuova consapevolezza e responsabilità condivisa“.
Secondo Napolitano, grande sponsor del governo Monti, questo “è un governo che si è formato fuori dagli schemi ordinari, con caratteristiche per vari aspetti mai sperimentate che sta portando avanti un’azione tutt’altro che indolore” e “tutto questo sarebbe stato più arduo se in precedenza non si fosse ritrovato il senso dell’interesse generale da far prevalere su ogni interesse particolare. Merito anche del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che ha permesso la presa di coscienza da parte di larghi strati della popolazione con una maturità, direi sorprendente, stimolata da quel recupero di valori nazionali, civili e morali di cui questa mattina abbiamo voluto trarre il bilancio”.
Questa la cronaca di questa nuova puntata politica, ci risulta che il governo Monti però si sia insediato non per un “ritrovato senso dell’interesse generale” da parte del mondo politico, quanto piuttosto per un totale vuoto politico incapace di reagire bi-partisan agli attacchi speculativi contro i mercati, alla dilagante corruzione, al vuoto di sé stessa. I 150 anni li ricordiamo con un’Italia che vede l’innalzarsi delle fasce deboli e la sempre crescente impunità di chi ha ridotto proprio il Paese a questo stato. Ma forse leggiamo pagine di storia diverse. Sarà per la teoria degli universi paralleli…
Luigi Asero
Con la presente si vuole esprimere un personale ed umile contributo a questo tema. L’esimio presidente della nostra repubblica esprime meraviglia e punta il dito contro il dilagarsi della corruzione pubblica(?), dimendicando che per più di mezzo secolo lui è stato un uomo di politica e che ha vissuto nella politica (ex magistrato). Non è possibile che in tutto questo tempo non si sia mai accorto di ciò che succedeva e succede intorno a se (ciò sarebbe miseramente riprovevole). La corruzione e lo sperpero di denaro pubblico non è una cosa di questi tempi, ma si ripercuote già dall’inizio della repubblica italiana. Una repubblica costituzionale fondata sulla democrazia dove la sovranità è data al popolo, tutto questo il nostro caro presidente della repubblica lo dimendica e lo dimendica molto spesso specie nelle sue dichiarazioni (con l’aggravio di sentirsi un solerte moralista), lo ha dimendicato quando in camera caritatis ha nominato un signore senatore a vita e l’indomani gli ha affidato la nomina di governo e lo dimendica quando avalla un comportamento dittatoriale espresso da tutti i rappresentanti dei rispettivi dicasteri dell’attuale governo. Il motto di questo governo è quello di aiutare l’Italia, e loro sono lì per salvarla, imponendo con metodo dittatoriale le propie scelte (economiche, sociali, ecc.) o si fa così o sono guai per voi. Un governo che non vuole ascoltare e non vuole vedere le grida, il dolore e i disagi di un popolo sovrano come lo si potrebbe definire? un governo che doveva riportare equità in questo paese e non lo ha fatto come lo si deve definire? un governo che attua la politica di terrorismo piscologico in tema di tributi e fiscalità come lo si deve definire? un governo che è consensiente ad un incremento di prezzi al consumo per i quali il potere d’acquisto dei cittadini sovrani non è più in grado si soddisfare i bisogni principali degli stessi come lo si deve definire? a tutti voi ardua sentenza.
P.S. in questi giorni nelle sale cinematografiche viene dato in visione un film dal titolo “IN TIME” ne consiglio la visione, poche parole a buon intenditore.