"Roma ladrona", intanto per tangenti si indaga su leghisti

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Lo scandalo del giorno tocca alla Lega, più precisamente a uno dei suoi più importanti esponenti, il presidente del Consiglio Regionale in Lombardia, Davide Boni. Indagato per corruzione in un’inchiesta nata tempo fa e che aveva già portato all’arresto del sindaco di Cassano D’Adda, nel milanese.

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L’inchiesta riguarda atti di corruzione inerenti le autorizzazioni per alcuni centri commerciali. Insieme a Davide Boni sono indagati il capo della sua segreteria, Dario Ghezzi e l’immobiliarista Luigi Zunino quale beneficiario di alcuni interventi di variante sul piano regolatore del comune di Cassano D’Adda.

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L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dal sostituto Paolo Filippini, riguarda il periodo che va dal 2005 al 2010, periodo precedente all’attuale incarico regionale di Davide Boni. La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni, alcune in corso. Proprio stamane sono stati perquisiti gli uffici alla Regione Lombardia, ormai sempre più sede della Guardia di Finanza e sempre meno della politica regionale. Infatti su 5 membri dell’ufficio di Presidenza, ben quattro con l’inchiesta di oggi, sono indagati a vario titolo dal Tribunale di Milano e dalla GdF.

Naturalmente Boni si è prontamente dichiarato estraneo ai fatti, legittimo in uno Stato di Diritto dove si è comunque innocenti fino a giudizio definitivo. Giustamente forse. O comunque potremmo dire “implicato a sua insaputa”, formula che tanto piace a questa moribonda Seconda Repubblica.

In ogni caso Davide Boni ha dichiarato: “Confermo la mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione e la mia estraneità, con gli organi inquirenti, in modo da poter fare piena luce nella vicenda nei tempi più rapidi possibili” e su questa disponibilità confidano magistrati ed elettori.

Voci e indiscrezioni su Boni indagato circolavano comunque, sempre a sua insaputa, da diverso tempo nei palazzi del potere a Milano. A metà novembre il difensore Federico Cecconi chiedeva formalmente alla procura se il suo assistito fosse indagato. Non riceveva risposta perché nei primi 90 giorni la notizia può essere tenuta riservata.

Stando a quanto si è appreso in ambienti della Procura a tirare in ballo il presidente del Consiglio Regionale sarebbe stato  il già indagato architetto Michele Ugliola, inquisito per lo stesso reato già nel filone iniziale dello scandalo tangenti a Cassano D’Adda. E nome noto alle cronache sin da Mani Pulite, cioè da un ventennio.

Davide Boni, 49 anni, nato a Breda Cisoni, frazione di Sabbioneta (Mantova), ha alle spalle una lunga militanza nella Lega. E’ stato capogruppo del Carroccio nel Consiglio provinciale di Mantova, consigliere comunale a Borgoforte e quindi presidente della Provincia di Mantova, dal 1993 al 1997. Eletto nell’aprile 2000 Consigliere regionale per la circoscrizione di Milano, è stato presidente del gruppo consiliare «Lega Lombarda – Lega Nord – Padania» e componente delle Commissioni consiliari Affari istituzionali e Programmazione e bilancio. Rieletto nell’assemblea regionale nel 2005, ha rivestito l’incarico di Assessore al Territorio e Urbanistica per l’intera legislatura. Riconfermato consigliere per la terza volta nel 2010, dall’11 maggio dello stesso anno è il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia.

Roma “ladrona“, la Lega “prova a difendersi“.

Luigi Asero

 


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