Sono oltre trecento i lavoratori Alcoa, provenienti dallo stabilimento sardo di Portovesme, giunti stamane a Roma di fronte all’ingresso del Ministero per lo Sviluppo Economico a protestare contro la decisione -già presa- di chiudere lo stabilimento.
Momenti di tensione quando alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera italiana, subito rimproverati e isolati dagli stessi loro colleghi. Petardi, cori di protesta, striscioni contro la multinazionale dell’alluminio. “Toia (amministratore delegato di Alcoa Italia) hai tradito la terra madre”, fino agli scontri con le forze dell’ordine. Quando la manifestazione è arrivata in piazza Barberini ci sono stati dei tafferugli con lanci di petardi, fumogeni e altri oggetti. Una sorta di bomboletta ha colpito il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Giampaolo Diana, in pieno volto: l’esponente politico è caduto a terra, stordito, a pochi passi dalla presidente dell’Assemblea sarda, Claudia Lombardo, che con lui sfilava al fianco degli operai e degli amministratori del territorio. Traffico completamente bloccato in centro con oltre 14 linee bus deviate.
Con i manifestanti sono arrivati anche venti sindaci e il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. Partecipano alla trattativa le sigle sindacali dei metalmeccanici, come Fiom, Fim e Uilm. A riguardo il segretario della Uil Mario Ghigni sottolinea: “Inviteremo l’azienda a non spegnere gli impianti“. La Cisl è “a fianco” dei lavoratori dell’Alcoa e chiede al Governo e all’Enel di risolvere il problema del costo dell’energia, scrive il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni su Twitter.
“Ci stanno chiudendo lo stabilimento, siamo pronti a qualsiasi iniziativa possa dare risalto alla vertenza“, hanno detto i lavoratori in sciopero, aggiungendo che chiedono solo di lavorare.
Il ministro Corrado Passera, che ha provato a occuparsi della vicenda commenta così: “Per trovare nuovi stimoli, per nuovi entranti, possiamo agire su tre leve, sul contesto infrastrutturale, dove c’è il forte impegno della Regione Sardegna, sul tema dell’aumento della produttività e sull’energia…non bisogna commettere errori, dobbiamo studiare tutti i modi possibili per intervenire sui costi energetici, ma restando sempre nell’ambito delle normative europee, per non avere risposte negative da Bruxelles“. Per chiudere poi: “Come governo stiamo facendo il massimo per facilitare le trattative, ma tutti sappiamo bene che non è garantito il risultato, perché ci muoviamo in un settore molto difficile“
Il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture ha inoltre sottolineato che si sta anche lavorando, per cercare aggiustamenti, sulla tempistica di uscita dell’azienda, aggiungendo anche di avere parlato con i vertici statunitensi di Alcoa.
Luigi Asero