Il connubio e l’idea a primo impatto danno il senso del tocco di genio. Un’idea nuova che strizza l’occhio ai vecchi maestri del teatro canzone.
Così Pino Marino da il via allo spettacolo che lo vede protagonista insieme a Daniele Silvestri “E l’ inizio arrivò in coda” al Teatro Metropolitan di Catania.
I due ci portano passo dopo passo in uno show che mostra il dietro le quinte, ovvero, quello che accade prima di un concerto, prove, arrangiamenti, chiacchiere e la presenza ossessiva di un manager decisamente sopra le righe.
Il tutto intriga, provoca il riso e porta in un turbinio personale di pensieri che sfocia in un’unica domanda: “come andrà a finire?”
Ecco, la risposta si avrà solo ben 3 ore di spettacolo, che dopo un po’ stride, arranca e si ferma sul binario desolato del pensare: “Si, ok, ma ora diamo un senso alla situazione”.
Il senso non arriva neanche dopo il primo tempo che si conclude alle 23, dopo un’ora e mezza abbondante di spettacolo.
Nulla togliendo al talento innegabile di Daniele Silvestri, tanto quanto quello di Pino Marino, i due hanno maneggiato per tutta la serata una bomba che, per lungaggine, è inesorabilmente esplosa loro nelle mani.
Prova ne è il fatto che le persone continuavano ad alzarsi, spostarsi, recarsi al bar o altrove, sottolineando così la caduta di attenzione verso uno spettacolo decisamente troppo lungo.
Peccato, perché l’idea portata in scena da Silvestri e Marino, supportata da una band eccezionale, era bella e ben pensata, peccava solo di tempi troppo ampi.
Rimane l’ineccepibile bravura dei due, anche se Silvestri, decide di non cantare brani di grande successo, come “Aria” e “Il mio nemico”, che meriterebbero di essere proposte sempre e comunque, visto il loro valore morale prima che di classifica.
Nonostante i tempi prolissi non si può certo parlare di uno spettacolo brutto, anzi tutt’altro, vista l’ idea decisamente originale si auspica un bis, con il modesto suggerimento, da parte di chi scrive, di sveltire il tutto e creare un’atmosfera meno tetra sul palco, visto che sia Silvestri che Marino, hanno le doti ironiche per farlo e, certamente, con ottimi risultati.