Continuano le scosse di assestamento in Emilia Romagna, dopo il terremoto che domenica mattina ha messo a dura prova l’Emilia e tutto il centro-nord. Intanto il conto delle vittime già ieri era salito a 7. Una donna anziana è infatti deceduta sempre a causa di un malore determinato dalla paura. I feriti invece sono 47. Circa 5 mila gli sfollati, quasi tutti ospitati in campi e strutture di assistenza. Anche stasera altre scosse hanno investito la zona, poco prima delle 19 una ha raggiunto magnitudo 4.1 della scala Richter.
Ma per tutta la giornata le scosse si sono susseguite e parecchie strutture, già fortemente danneggiate, rischiano il crollo. Gli abitanti rimangono comunque vigili, anche all’interno delle proprie auto, temendo atti di sciacallaggio. Anche se le avverse condizioni meteo non aiutano, presenti da ieri piogge nel ferrarese e un brusco abbassamento delle temperature di circa 10 gradi. Duro il capo della Protezione Civile, ing. Franco Gabrielli, che a proposito dei capannoni crollati (e che hanno provocato la morte di quattro operai in tre diverse aziende) dice: “Che nel 2012 crollino coperture di capannoni costruiti negli anni 2000 deve fare riflettere più di tante altre cose“. Molto pesante il bilancio dei beni artistici e storici persi o gravemente danneggiati.
L’economia ora rischia il tracollo, questo terremoto si aggiunge alla forte crisi del periodo. Secondo Coldiretti, tra casali e perdita di colture e prodotti sono almeno 200 milioni di perdite, mentre la Cgil teme la perdita di circa 5 mila posti di lavoro. Il presidente del consiglio dei ministri Mario Monti è arrivato in serata a Ferrara per fare il punto sul terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Monti passerà la notte nel Palazzo della Prefettura del capoluogo emiliano. Domani di prima mattina il premier si recherà a Sant’Agostino, il paese del Ferrarese che ha pagato il tributo più alto di vittime. Domani il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di emergenza.