Le dichiarazioni del nuovo collaboratore di Giustizia Santo La Causa, avrebbero convinto i magistrati che lavorano giorno e notte sui faldoni di “Iblis” a chiedere al Gip, un udienza camerale per sollecitare una proroga delle indagini nei confronti del senatore Nino Strano che in un primo momento per quanto riguarda la posizione del senatore, era stata richiesta l’archiviazione, perché la sua posizione nell’ambito dell’inchiesta era stata ritenuta marginale e ininfluente. Quello dell’ex assessore al turismo della regione siciliana e attuale senatore di FLI Nino Strano è uno dei nomi dei politici contenuto nei verbali.
I primi atti coperti da lunghi omissis, sono stati depositati il 16 maggio scorso dalla Procura nel processo stralcio che si celebra col rito abbreviato scaturito dall’inchiesta Iblis. Nel primo verbale depositato, La Causa aveva detto: “…per quanto concerne i politici, reciso che Arcidiacono mi disse su mia richiesta, allorchè gli chiesi se fosse vero che essi aveva ricevuto il denaro dovuto da Tenutella, che tra questi vi era anche il fratello dell’avv. Strano T. che peraltro mi risultava essere in personali rapporti di conoscenza con Motta Antonio e con la sorella di questi“.
“Ricordo – ha raccontato ancora La Causa – che Motta Antonio, mi disse, in altra occasione, che Strano aveva un incarico al comune di Catania (assessore ai lavori pubblici o comunque poteva influire su chi lo era) e che per questo aveva favorito lo stesso Motta assegnando o facendo assegnare dei lavori a imprese vicino al Motta. Non so dire quali fossero le imprese favorite perché Motta si guardava bene dal dirlo a me. In cambio, Strano per i favori ricevuti dal Motta otteneva somme di denaro. Il fratello dell’avvocato Strano si adoperò per sbloccare le autorizzazioni necessarie per Tenutella ma non so dire cosa fece anche se Arcidiacono mi fece capire che egli agì anche su altri politici per tale scopo…”
Il senatore di Fli Nino Strano, in una nota diffusa dal suo avvocato aveva risposto che “le dichiarazioni di questo personaggio a me ignoto non mi preoccupano minimamente in quanto non mi sono mai occupato in alcun modo della vicenda Tenutella, a me altrettanto ignota, né, tanto meno, ho fatto mai favori ad alcuna impresa nel corso della mia lunga attività istituzionale“. Il senatore aggiunge che “per quanto riguarda presunte dazioni di denaro in mio favore – aggiunge Strano – reitero agli organi competenti il mio invito, già rivolto in passato, a indagare sulla mia situazione patrimoniale, certo come sono di essere uno dei pochi uomini pubblici entrato benestante in politica e oggi spogliato di tutti i beni di famiglia. Sono certo comunque – conclude il senatore – che le indagini smonteranno le calunnie a me rivolte“.
A.M.