Presentato a Catania "C'era una volta un cancro"

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Di Michele Creazzola
“C’era una volta un cancro”, la copertina

Come guarire, nel miglior modo dai tumori?  Con la prevenzione e le adeguate cure ma anche con una predisposizione psicologica al positivo. Lo hanno spiegato  i medici alla presentazione del  libro a Catania.

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E’ stato presentato a Catania, presso il Marella Ferrera Museum & Fashion, “C’ERA UNA VOLTA UN CANCRO”  edito da Armando editore. E’  un  libro fotografico curato da Maria Rosaria De Luca e Daniela Lostumbo  che tratta la storia di quindici donne che, affette dal cancro, hanno lottato con forza e coraggio contro il male e lo hanno sconfitto.

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Il tumore è tra le malattie più diffuse al mondo,  fa paura e spesso si ha difficoltà a chiamarlo col proprio nome  ricorrendo, dunque, a pseudonimi quali “il brutto male”  e tanti altri. Un atteggiamento comprensibile ma che non aiuta a risolvere il  problema.  La sensibilizzazione a questa problematica , è stata oggetto centrale della conferenza , alla quale hanno preso parte la dottoressa  Roberta Andrioli Stagno, psicoterapeuta del Ministero della Salute, il dottor Francesco Ferraù, oncologo dell’ospedale di Taormina, il dottor  Marco Moraci, specialista in chirurgia plastica-ricostruttiva e ricercatore presso il Dipartimento di Bioscienze della Seconda Università  di Napoli che ha collaborato ad una parte del libro: ”Dalle cicatrici del corpo alle cicatrici dell’anima”, e le stesse autrici  Maria Rosaria De Luca e Daniela Lostumbo .  Il rapporto psicologico che si instaura tra medico e paziente è di fondamentale importanza nell’affrontare la  patologia, con questo concetto i medici, e gli altri relatori presenti in sala, hanno  più volte ribadito che il maggior contributo che ogni medico,  e tutto il personale ospedaliero, può e dovrebbe dare al paziente ammalato di cancro è soprattutto quello  umano a cominciare dalla stessa comunicazione della malattia fino alla gestione completa della cura. Il problema è che ancora non si parla in termini chiari del tumore  e, un intento del libro è proprio quello di educare alla gestione della  malattia  e della terapia che ne consegue. “C’era una volta un  cancro” ha dunque lo scopo di narrare, con un messaggio positivo e attraverso le storie delle protagoniste,  quello che è un male a volte causa di morte ma, ai giorni nostri e con le continue scoperte scientifiche, spesso  anche curabile. “Non c’è più niente da fare è una frase che non si deve mai pronunciare” ha ribadito la dottoressa Andrioli Stagno ed ha  ricordato  l’attrice catanese Mariella Lo Giudice,  scomparsa anche lei  causa di un cancro all’utero che, con il suo impegno civile, ha dato un notevole contributo alla causa. L’interesse  e l’attenzione della giornalista Roberta Lunghi, moderatrice dell’incontro,  ha permesso di andare oltre il libro ribadendo l’importanza dell’aspetto psicologico e informando che, il reparto  di oncologia dell’ospedale di Taormina è dotato di un angolo ricreativo, dove  si tiene in  considerazione il percorso  normale della vita del paziente non facendo mancare ciò che aiuta a sentirsi meglio il riguardo per la propria immagine, lì è possibile fare i capelli. Di grande importanza è la parte affidata al dottor  Moraci che, tra l’Italia e Londra, svolge l’attività di ricerca in merito alle cellule staminali. Nello specifico  il suo apporto è quello di curare le cicatrici che le donne riportano  dopo operazioni a seguito di tumori. Si può ritenere che una cicatrice del corpo possa  diventare anche cicatrice dell’anima, se un paziente ha difficoltà ad  accettare il proprio aspetto esteriore, potrebbe cadere in depressione. La cura delle ferite  è dunque anche cura dell’anima  e il giusto aspetto fisico migliora senza dubbio,  il ritorno del  paziente alla vita di sempre.  L’incontro,  si è concluso con la proiezione di un video realizzato da Gabriele Muccino con altre testimonianze di donne famose che hanno sconfitto il cancro. Altri ospiti del  meeting  la stilista  Marella Ferrera, proprietaria dell’atelier retrostante al museo, la conduttrice Veronica Maya compagna del dottor Marco Moraci e amica di una delle donne che hanno preso parte al libro raccontando  la propria storia e presente anche lei  il marito della compianta Mariella Lo Giudice e numerose personalità del settore medico.  Il ricavato della vendita del libro sarà interamente devoluto all’associazione “Libreria dell’anima” fondata da una delle autrici Maria Rosaria De Luca.

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