Torna a Palermo dall’1 al 7 giugno 2012 il Sicilia Queer filmfest, festival internazionale di cinema glbt e nuove visioni

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Ospite e madrina della serata inaugurale, condotta da Filippo Luna, sarà Vladimir Luxuria,venerdì 1 giugno, alle 20.00, al cinema Rouge et Noir di Palermo.

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Film d’apertura la raffinata e gustosa commedia “Let my people go!” e il documentario “Trans”. La serata si concluderà poi con un QueerParty al Rise Up (Via Ugo La Malfa 96) animato dalla presenza della stessa Luxuria.

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Il Festival offre visibilità ad una cinematografia d’autore legata a tematiche glbt (e a un cinema comunque indipendente e alternativo alle logiche di mercato) che in Sicilia non aveva mai avuto un suo diritto di cittadinanza, a differenza di ciò che normalmente avviene da decenni in altre aree del paese e all’estero. E lo fa, pur in assenza di contributi pubblici, con una squadra che vede in prima linea gli istituti culturali stranieri, e il decisivo apporto di volontari del mondo della scuola e dell’università, militanti, associazioni, artisti, studiosi, cinèfili, piccoli editori, collettivi, singoli cittadini che hanno dato il loro determinante contributo alla crescita di un progetto interamente autofinanziato e costruito giorno per giorno con un budget irrisorio.

L’edizione di quest’anno è ambiziosa e articolata: 7 giorni di festival, 57 film in programma (tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, tutti in prima proiezione per la Sicilia, con molteanteprime italiane e internazionali), 4 tavole rotonde, 4 presentazioni di libri a tematica queer, 3mostre di arti visive, e uno spettacolo teatrale.

Anche quest’anno un trailer d’autore contrassegnerà l’incipit del Festival: nella scorsa edizione è stato realizzato da Roberta Torre quest’anno è firmato dal regista Stefano Savona e sarà presentato nella serata inaugurale (1 giugno, ore 20.00, Cinema Rouge et Noir). Sempre di Savona anche la presentazione in anteprima (3 giugno alle 20.00) del documentario Palazzo delle Aquile (vincitore  l’anno scorso a Parigi del festival “Cinéma du Réel”).

Confermato anche il concorso internazionale di cortometraggi, QUEER SHORT, con 15 titoli fra cui molte anteprime assolute, da Canada, Australia, Ungheria, Estonia, USA, Francia, etc. e una sezione PANORAMA QUEER, con una selezione di lungometraggi e documentari di tutte le nazionalità.

Della Giuria internazionale faranno parte la regista Emma Dante, il regista francese Vincent Dieutre, lo scrittore e sceneggiatore Matteo B. Bianchi, il regista e sceneggiatore Fabio Grassadonia e il regista canadese  Mark Pariselli.

 “Il programma del festival di quest’anno, tenendo insieme prospettive e approcci stilistici diversi, leggerezza e intensità” afferma il direttore artistico Alessandro Rais “vuole privilegiare la capacità di sguardo in continua ricerca, e una tensione narrativa e visiva che riesca a coniugare l’intimo e il sociale, l’introspezione più privata e personale e l’apertura al politico e all’Altro in cui ci specchiamo.

Nel suo piccolo anche questo festival, lavorando su visioni mai scontate, che non si appiattiscono sul reale ma lo interrogano, cerca di suggerire al suo pubblico  che – come sosteneva Fassbinder –i film (certi film) liberano la testa”.

Tra le iniziative di punta del ricchissimo programma un omaggio al critico francese Serge Daney nel ventennale della morte con la sezione “Carte postale à Serge Daney” e una tavola rotonda (coordinata da Franco Marineo) sul futuro della critica cinematografica, a cura diAndrea Inzerillo, programmer del Festival e curatore del catalogo.

Il Festival, presieduto da Titti De Simone, rende omaggio anche a Werner Schroeter (maestro del Nuovo Cinema Tedesco scomparso due anni fa), con la proiezione del documentario “Mondo Lux” che gli ha dedicato Elfi Mikesch e del film che condusse Schroeter in Sicilia, “Palermo oder Wolfsburg” (Orso d’Oro a Berlino nel 1980), tratto dal romanzo di Giuseppe Fava “La passione di Michele”.

Anche quest’anno sarà assegnato (6 giugno, ore 19.00, Cinema Rouge et Noir) il PremioNino Gennaro, dedicato  a un artista o intellettuale che si sia distinto in modo particolare per la sua attività e il suo impegno finalizzati alla diffusione internazionale della cultura queer, alla valorizzazione delle differenze e alla difesa dei diritti delle persone glbt. Per questa seconda edizione il premio sarà attribuito a Eduardo Mendicutti, scrittore, giornalista (e attivista omosessuale) spagnolo, che, come recita la motivazione, “ha dato voce nelle sue opere, nonostante e contro le censure statali, a un mondo che si voleva che rimanesse sommerso”.

In collaborazione con “Una marina di libri”, allo Steri, e con il Mondadori Multicenter, anche quest’anno la sezione “Letterature Queer” coordinata da Silvia Antosa con la presentazione di quattro libri a tematica queer, tra gli ospiti Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista dell’Università di Roma, La Sapienza e docenti e ricercatori di diversi atenei italiani.

E ancora tavole rotonde, una per tutte “Prospettiva Queer. I diritti della Persona”coordinata da Giovanni Lo Monaco, responsabile del progetto formativo del Sicilia Queer filmfest che ha creato una rete virtuosa di collaborazioni con l’Università e il mondo della scuola – grazie anche alla preziosa collaborazione di Francesca Traina – dando vita in questi mesi a seminari e conferenze di approfondimento sul tema.

Tre le mostre in programma: “TransustanziazionE #2”, Installazione di Igor Scalisi Palmintierie Alli Traina al Bar Libreria Garibaldi (vernissage lunedì 28 maggio ore 13.00, fino a domenica 10 giugno); “Abbiamo un problema: Collages” , 19 opere di CANECAPOVOLTO ispirate al film “Abbiamo un problema”  alla Galleria Francesco Pantaleone, (vernissage giovedì 31 maggio ore 18.00, fino a giovedì 7 giugno); “Vieni anche tu con noi” 10 fotografie di Alessandra Rosciglione per il “QueerBuzz #2” di Chiara Agnello nel foyer del Cinema Rouge et Noir, (vernissage venerdì 1 giugno, ore 19.00, fino a giovedì 7 giugno);

Chiude la seconda edizione del Sicilia Queer filmfest (giovedì 7 giugno, ore 21.00 Teatro Libero), Silenciados, uno spettacolo di teatro-danza della Compagnia Sudhum Teatro di Madrid, diretta da Gustavo del Rìo che presenterà una riflessione sui sentimenti e le emozioni scatenate dall’oppressione (in collaborazione con l’Istituto Cervantes e il Teatro Libero).

INGRESSI:   Intero: 5 € (4 € con Queer Card), Giornaliero: 10 € (7 € con Queer Card),
Tessera Festival: 50 € (35 € con Queer Card), Tessera Sostenitore: 100 €
SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DELL'EVENTO IN PDF: SQ_programma_2012

 

Queer  e ora !

 

C’è un folgorante aforisma di Oscar Wilde che affiora in Trans, uno dei film con cui apriamo questa seconda edizione del “Sicilia Queer filmfest – festival internazionale di cinema glbt e nuove visioni”: Be yourself, because everybody else is taken!, che potremmo tradurre con “sii te stesso, perché tutti gli altri sono già presi!” (nel senso che tutte le altre personalità sono… già occupate). Efficace in sé, e per certi versi illuminante anche rispetto alla natura che ha (assunto) questo giovane festival.

Un festival necessario perché offre visibilità ad una cinematografia d’autore legata a tematiche glbt – gay, lesbiche, bisex e transgender – (e a un cinema comunque indipendente e alternativo alle logiche di mercato), che in Sicilia non aveva mai avuto un suo diritto di cittadinanza, a differenza di ciò che normalmente avviene da decenni in altre aree del paese e all’estero. Ma che non è una semplice traslazione a sud di un modello ormai ben rodato altrove: bensì particolare perché strettamente incardinato nella realtà in cui si muove, e che per questo ha voluto e dovuto inventarsi dinamiche progettuali originali.

Fare un festival dedicato al cinema indipendente e glbt in Sicilia infatti non è lo stesso che farlo altrove. Ci siamo confrontati con l’indifferenza e talvolta con l’impotenza delle istituzioni.  Ma per converso con la vitalità di un tessuto umano e intellettuale che esprime una tensione opposta: curioso, attento e partecipe. E abbiamo cercato di costruire un percorso scandito da attività permanenti – anche formative, rivolte agli studenti come ai docenti – sul territorio, difficile ma entusiasmante per le risposte che abbiamo ottenuto: dagli istituti culturali stranieri, innanzitutto, e poi da donne e uomini del mondo della scuola e dell’università, da militanti, associazioni, artisti, studiosi, cinèfili, piccoli e raffinati editori, collettivi, singoli cittadini che hanno dato il loro determinante contributo alla crescita di un progetto sino ad ora interamente autofinanziato e costruito giorno per giorno – con un budget irrisorio – solo da volontari, che sulle tante difficoltà hanno rafforzato l’entusiasmo.

E ci siamo incontrati con gli altri progetti culturali non istituzionali e indipendenti che hanno costituito l’unica risorsa culturale vera in questi anni bui a Palermo e in Sicilia: con i movimenti per la riappropriazione degli spazi, per la rivendicazione delle regole e delle  opportunità negate – dal Movimento dei Cantieri che vogliamo a quello per la riapertura del Teatro Garibaldi – cercando di fare rete con i tanti interlocutori che abbiamo scoperto affini: ideando iniziative comuni con altri festival piccoli, taglienti e dimenticati (come il SiciliAmbiente), cortocircuitando progetti e interessi con i giovani studenti della Scuola di Cinema, pensando sinergie e ponti con realtà più strutturate come il SoleLuna DocFest. Verificando e dando luogo insomma – queer e ora –  ad una ipotesi concreta di ciò che non è, ma che potrebbe e dovrebbe essere (e ci auguriamo riesca presto a farlo) uno scenario cittadino e siciliano maturo e moderno, plurale e partecipato, nel campo della cultura e delle strutture di cui essa ha bisogno.

L’edizione di quest’anno – segnata dalla partecipazione militante di Vladimir Luxuria, così come un anno fa avvenne per l’adesione amichevole di Maria Grazia Cucinotta – è ambiziosa e articolata, fra panoramiche dei migliori lungometraggi e documentari internazionali, concorso per cortometraggi, omaggi e approfondimenti (dedicati agli indimenticati Daney e Schroeter), tavole rotonde, presentazioni di libri, mostre e appuntamenti teatrali.

Tenendo insieme prospettive e approcci stilistici diversi, leggerezza e intensità, entro un’opzione generale di coerenza e rigore. Come accade – per non citare che uno, primus inter pares, degli oltre 50 film in programma –  nello splendido Jaurès di Vincent Dieutre, che presentiamo in anteprima nazionale. Un film-saggio emblematico – a nostro avviso – di una capacità di sguardo in continua ricerca, e di una tensione narrativa e visiva (ma anche sonora) che riesce a coniugare l’intimo e il sociale, l’introspezione più privata e personale e l’apertura al politico e all’Altro in cui ci specchiamo, il found-footage e la messa in scena.

Nel suo piccolo anche questo festival, lavorando su visioni mai scontate, che non si appiattiscono sul reale ma lo interrogano, cerca di suggerire al suo pubblico  che – come sosteneva Fassbinder – i film (certi film) liberano la testa.  Speriamo di farlo insieme a voi anche quest’anno: con occhi diversi !

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