Catania. Operazione "Strike", centinaia le perquisizioni in Italia e all'estero

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A seguito di una lunga e complessa attività investigativa, compiuta in collaborazione con i collaterali organi di Polizia tedesca, la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania diretta dal vice questore dott. Marcello La Bella, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e dal Servizio Centrale della Polizia delle Comunicazioni, ha portato a compimento una vasta operazione di polizia giudiziaria diretta al contrasto della pornografia minorile su internet. Centinaia le perquisizioni disposte dalla Procura in varie città del territorio nazionale. Complessivamente sono 109 gli utenti denunciati ritenuti responsabili di divulgazione e detenzione di immagini di pornografia minorile, 8 le persone tratte in arresto in flagranza. Diversi dei soggetti attualmente indagati sono recidivi. I particolari dell operazione sono stati resi noti questa mattina durante una conferenza stampa presieduta dal capo della Procura di Catania Giovanni Salvi, cpn l’aggiunto Marisa Scavo, che coordina il pool di investigatori per il contrasto della pedofilia, insieme al dirigente della polizia postale di Catania Dott. Marcello La Bella.

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La complessa indagine, avviata nel 2010, ha visto convergere in un’unica operazione di polizia due diverse attività di contrasto del fenomeno illecito. Preziosa è stata la collaborazione dell’Interpol. Da una parte è stato individuato un sito web ubicato in Germania che diffondeva immagini di pedopornografia e sono stati identificati gli utenti italiani che avevano acquisito foto di pornografia minorile da quel sito, sito che in meno di due mesi aveva avuto oltre 44.000 accessi nella sezione nominata Teen group contenente centinaia di immagini di bambini coinvolti in atti sessuali.

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Quasi contemporaneamente, per alcuni mesi, assieme ai colleghi tedeschi sono state seguite le tracce telematiche di utenti che sulla rete eDonkey2000 divulgavano video dal contenuto pedo-pornografico. E’ stato utilizzato, all’uopo, un sistema già conosciuto dalla polizia italiana che consente di monitorare le reti e individuare coloro che diffondono determinati file. La successiva e complessa analisi dei dati informatici, opportunamente condivisi dalla Polizia Postale con i colleghi tedeschi, ha consentito di identificare gli attuali indagati italiani in numero complessivo di 109. Ma migliaia sono stati gli utenti, residenti in vari Paesi del mondo, sospettati di avere divulgato o,comunque, acquisito video di pornografia minorile. I video pedopornografici, alcuni dei quali di quasi trenta minuti, ritraevano bambini costretti ad atti sessuali, anche con adulti; in moltissimi casi i soggetti minori erano in età preadolescenziale.

Le persone arrestate risiedono a Siracusa, Napoli, Firenze, Massa Carrara, Modena e Bolzano. Tutti gli arrestati detenevano e,in alcuni casi, divulgavano ingenti quantità di video di pornografia minorile. In particolare, l’arrestato di Napoli, tra il numeroso materiale pedopornografico, deteneva immagini autoprodotte raffiguranti adolescenti e minori ripresi nel bagno di casa con le parti intime scoperte, mentre espletavano attività fisiologiche. Un altro degli arrestati ha tentato la fuga portando con se degli hard disk; un altro ancora deteneva oltre 436.000 file di pornografia minorile.

E’ stata adesso avviata l’attività di approfondimento tecnico-investigativo finalizzato a verificare se nelle immagini siano coinvolti bambini italiani. Le province interessate dall’operazione, cioè ove risiedono gli indagati, sono state: Alessandria, Arezzo, Avellino, Bari, Belluno, Bolzano, Biella, Brescia, Brindisi, Carbonia Iglesias, Catania, Chieti, Cosenza, Crotone, Cuneo, Ferrara, Firenze, Foggia, Grosseto, Imperia, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Parma, Pavia, Pisa, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siracusa, Torino, Trieste, Trapani, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Viterbo.

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