Pta di Giarre, chiesti accertamenti sul manager Antonio Scavone

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La notizie era stata anticipata ieri dal quotidiano regionale livesicilia a firma di Antonio Condorelli. Il 4 luglio prosegue l’udienza preliminare davanti al gup Marina Rizza per quanto riguarda l’inchiesta sulla procedura amministrativa che aveva portato all’affidamento senza gara dell’appalto per l’informatizzazione del Presidio territoriale di assistenza (Pta) di Giarre assegnato alla Solsamb srl, rappresentata da Melchiorre Fidelbo, marito di Anna Finocchiaro presidente dei senatori del Pd. Finora sono quattro le persone indagate per abuso d’ufficio. In qualità di amministratore unico della Solsamb c’è Fidelbo, ma anche i dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, tra questi l’ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania, Giuseppe Calaciura, il direttore amministrativo dell’Asp, Giovanni Puglisi e la responsabile del procedimento, Elisabetta Caponetto.

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Al centro dell’inchiesta c’è la delibera n.1719 del 30 luglio del 2010 che ha autorizzato l’Asp di Catania a stipulare un convenzione con la Solsamb per il Pta di Giarre. Una delibera per un appalto milionario che, secondo l’accusa, sarebbe stata redatta “senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna“.

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Il gip Marina Rizza nell’ultima udienza ha emesso un’ordinanza con la quale ha chiesto al pm Alessandro La Rosa di riformulare il capo d’imputazione contestando a tutti gli indagati la truffa aggravata nell’erogazione di pubbliche forniture oltre all’abuso d’ufficio, ma anche di valutare l’iscrizione nel registro degli indagati del manager Antonio Scavone.

Nelle indagini preliminari, Scavone manager dell’Asp 3 fino al 2009, non era stato considerato tra gli indagati ma sentito solo come persona informata sui fatti. Questo aspetto farà parte del prossimo capitolo dell’udienza preliminare quando il pm dovrà rispondere alla richiesta del gup. L’udienza, infatti, era arrivata alle battute conclusive con la discussione del pubblico ministero che aveva chiesto il rinvio a giudizio per i quattro indagati.

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