Austria, Ungheria e Romania da una parte contro Norvegia, Svizzera e Italia con Gran Bretagna, ed Azerbajdzhan arbitri di una contesa per l’indipendenza esegetica europea. Nella giornata di Domenica, Primo di Luglio, il consorzio per lo sfruttamento del bacino centro-asiatico Shakh Deniz – composto dalla compagnia britannica British Petroleum e da quella azera Socar – ha dichiarato il Nabucco un valido concorrente per il trasporto di gas estratto dall’Azerbajdzhan in Europa.
Il progetto dalla verdiana denominazione e un gasdotto concepito dall’Unione Europea, e compartecipato dalla compagnia austriaca OMV, da quella ungherese MOL, da quella romena Transgaz, e da quella tedesca RWE, per importare oro blu azero dal centro-Asia senza transitare per la Russia e, così, diminuire la forte dipendenza dal monopolista russo, Gazprom, a cui oggi l’UE e fortemente soggetta.
Il Nabucco ha così superato la concorrenza dal Gasdotto Europeo Sud Est – SEEP – un progetto parallelo della British Petroleum che avrebbe dovuto essere costituito tramite la messa in comunicazione delle infrastrutture già esistenti. Nonostante il possibile conflitto di interessi in seno al colosso energetico britannico, il consorzio azero-britannico per lo sfruttamento del giacimento Shakh-Deniz ha scartato la SEEP, e ha ritenuto Nabucco un progetto più convincente e sicuro.
Ora, il gasdotto dalla verdiana denominazione per ottenere l’appalto del trasporto del gas azero in Unione Europea e chiamato a superare la concorrenza del Gasdotto Transadriatico – TAP: un progetto compartecipato dalle compagnie norvegese Statoil, elvetica EGL, e tedesca E.On, concepito per trasportare l’oro blu centro-asiatico dalla Turchia all’Italia Meridionale passando per Grecia ed Albania.
L’Italia entra in gioco nella politica di indipendenza energetica europea
Secondo il parere di diversi esperti, la TAP – nella quale l’Enel ha dichiarato la volontà di entrare con una quota di partecipazione – partirebbe favorita: se così fosse, almeno dal punto di vista geografico l’Italia sarebbe destinata a ricoprire un ruolo decisivo per la politica di diversificazione delle forniture energetiche dell’Unione Europea.
A conferma dello svantaggio con cui partirebbe Nabucco vi e la notizia della ricerca da parte del gasdotto dalla verdiana denominazione di fonti di approvvigionamento alternative a quelle azere. Come dichiarato in una nota ufficiale, Nabucco e infatti interessato a trasportare in Europa gas proveniente da Turkmenistan, Irak, e da altri giacimenti ubicati in Azerbajdzhan.
Matteo Cazzulani