Si scopre che Comiso è un “aeroporto privato”…

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Stanno facendo discutere le dichiarazioni del presidente dell’Enac, Vito Riggio in merito alla mancata erogazione di somme per i servizi Enav da parte dello Stato, all’aeroporto di Comiso. Riggio sostiene che “La società di gestione” dello scalo ragusano “doveva essere individuata tramite gara, come prevede la normativa europea”. Non sappiamo se le affermazioni di Riggio rispondano alla realtà delle cose, tenuto conto che tali affermazioni vengono pronunciate a distanza di anni, senza che mai questo problema in precedenza sia stato sollevato. Nessuno, infatti, ha mai fatto attenzione su eventuali impropri affidamenti a trattativa privata o diretta.

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La maggior parte delle quote della società di gestione dell’aeroporto di Comiso, la Soaco, per l’esattezza il 65 per cento, è di proprietà dell’InterSac/gruppo Ciancio, che vinse la gara con un’offerta di circa 17 milioni di euro, contro quella della Sea di Milano, che aveva offerto 12 milioni di euro. A quanto pare, a suo tempo, ci furono indicazioni ministeriali, ma, a quanto sostiene Vito Riggio, l’avvocatura di Stato si espresse dicendo che l’affidamento diretto era una procedura ammissibile, ma che l’aeroporto sarebbe stato equiparato agli aeroporto privati.

Il ritardo di anni dell’apertura dell’aeroporto di Comiso, forse, ha ragioni diverse. Forse l’avere voluto un aeroporto a Comiso è stata una forzatura o, più semplicemente, una speculazione. Di quasi certo si può dire che questo aeroporto – come d’altra parte quello di Catania-Fontanarossa – dà fastidio all’aeroporto militare di Sigonella, la cui attività oggi e prettamente americana e Nato. Che Sigonella dovesse assumere nel tempo una posizione predominante sugli interessi civili è questione nota da tempo, così come è noto da tempo che le microonde del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari dei militari USA in via d’installazione a Niscemi, interdiranno l’uso dell’aeroporto di Comiso e di buona parte dello spazio aereo siciliano.

Le dichiarazioni di Riggio vogliono essere un mettere le mani avanti per dire che lo scalo ragusano non può essere aperto per questioni interne nazionali? Chissà.

Già lo spazio aereo di Catania-Fontanaroosa sta subendo limitazioni per l’attività di Sigonella, dove i velivoli senza pilota sono di stanza da mesi e mesi. Dopo l’utilizzo come avamposto per le missioni d’intelligence e bombardamento in Libia dei droni USA, l’installazione militare alle porte del capoluogo etneo si è trasformata in uno dei principali centri al mondo per il comando, il controllo e la manutenzione dei velivoli telecomandati “Global Hawk”, “Predator” e “Reaper”.

Ritenere, quindi, che per l’aeroporto di Comiso ora stiano subentrando problemi di gare d’appalto potrebbe apparire pretestuoso: la situazione militare era comunque nota sia a livello politico, sia a livello imprenditoriale. Politici e imprenditori-investitori, infatti, non potevano non essere a conoscenza della progressiva militarizzazione del territorio. Chissà: ognuno degli interessati ha giocato le proprie carte sicuramente per un utile possibile, immediato o futuro, poca importanza ha.

Vittorio Spada

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