Trovato in mare il corpo della giovane scomparsa dal traghetto

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Daniela Usai, 29 anni, uno splendido curriculum vitae (laurea con 110, lode e menzione nel 2005 all’Università di Tor Vergata, a Roma, in European Economics, altra laurea specialistica, nel 2007, sempre a Tor Vergata, in “International economics and development”, successivi vari master in Economia a Torino e Milano), è stata trovata morta in mare nelle acque di Orosei in Sardegna.
Daniela era sparita dal traghetto, che da Roma la riportava nella sua Cagliari, nella notte tra il  14 e il 15 luglio. I Carabinieri hanno controllato la sua residenza romana alla ricerca di indizi che possano spiegare il tragico gesto (l’unica ipotesi accreditata infatti è quella del suicidio) ma non hanno trovato nulla che possa far pensare a una crisi depressiva. Per quanto la giovane, di grandi promesse, non aveva ancora trovato un lavoro stabile sembra che -aldilà di piccoli e umani momenti di malinconia- non vivesse un vero stato depressivo.

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Il corpo, dopo diversi giorni di ricerche in mare è stato segnalato ieri da un pescatore nelle acque del Golfo di Orosei, a circa 5 miglia dalla costa. A riconoscerne le spoglie il padre, disperato, Armando di 71 anni che si era appellato più volte affinché si facesse tutto il possibile al fine di trovare la figliola.

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Sul traghetto la ragazza ha lasciato i suoi effetti personali, ma nessun biglietto che possa spiegare l’intenzione di un tragico gesto.

L’ultima volta era stata vista verso le 4 della notte fra sabato e domenica, nel salone bar del traghetto “Aurelia”, dove aveva sistemato i bagagli e dove stava trascorrendo la notte. Pare che la giovane fosse partita all’improvviso, non trovando sistemazione in cabina. Il ritrovamento della borsetta con i documenti e di un computer, da parte dei passeggeri che l’hanno consegnata agli inservienti, aveva fatto scattare l’allarme. Ieri il tragico epilogo.

Non è certo che venga svolta l’autopsia. la ragazza potrebbe avere deciso di togliersi la vita, oppure potrebbe essere scivolata in maniera fatale. Ma qualche dubbio, allo scrivente, rimane. E forse solo il mare potrebbe dare risposta a quel dubbio.

Luigi Asero

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