Una cascata di capelli rossi come il fuoco, una personalità da fare invidia ai migliori manager aziendali, una sensibilità al platino in grado di cogliere le minime sfumature dell’animo umano. Una laurea in psicologia e tanta voglia di lavorare. L’Italia sana, che produce, ha trovato un’altra degna rappresentante. Sotto quella cascata di capelli rossi si nasconde un cervello sopraffino. Non c’è dubbio Imma Gargiulo sa il fatto suo, non a caso è diventata una donna di successo. È una di quelle persone che hanno una marcia in più, frutto della sua straordinaria intelligenza. Un inno alla femminilità. Quando si è presentata allo stand della regione Sicilia, sempre a Torino, è successo un parapiglia: i fan le si sono stretti attorno per chiederle l’autografo. Persino le mie fan personali, zia Matilde e zia Geltrude le gemelle novantenni che mi porto dietro per fare bella figura, mi hanno mollato per abbracciare Imma. Incredibile!
L’editore Carlo Morrone è andato (tanto per restare in tema culinario) in brodo di giuggiole; Armando Siciliano si è messo la cravatta per l’occasione e rasato a zero i capelli. Persino il mitico Salvatore Paci de “La collezionista”, che a Torino è una star consacrata, questa volta ha dovuto cedere il passo. Insomma è successo un parapiglia, tutti concentrati su Imma mentre i ragazzini approfittando della distrazione generale facevano man bassa di libri. Se non altro possiamo dire che quest’anno i nostri libri sono andati a ruba. Il suo editore, Silvio Aparo, della Melino Nerella Edizioni, se la rideva sotto i baffi, consapevole di aver realizzato un grande colpo accaparrandosi i diritti del libro di Imma, fresco di stampa. (Le ricette di Imma, “Melino Nerella Edizioni”, € 16,70). Quaranta ricette personali e della tradizione, che lei divide in tre originalissime categorie. “Veloci e velocissime”, “Facili e facilissime” e “Che sembrano difficili e difficilissime”. Ricette che spaziano fra specialità etniche e creazioni innovative, corredate da prezioso materiale iconografico). Quaranta ricette in cui Imma sfodera tutta la sua competenza e professionalità. La sana cucina come linguaggio universale e al tempo stesso legame indissolubile con la terra di appartenenza. Colori, profumi, aromi che interagiscono e si fanno portatori della nostra storia, del folklore e della nostra identità. Il cibo ha una sua sacralità, è memoria, comunicazione che si tramanda tra persone vissute in epoche diverse.
Nell’era della globalizzazione e della massificazione dove il cibo tende a essere considerato semplice carburante da consumare in fretta, la buona cucina rimane un patrimonio da salvaguardare. Abbiamo bisogno delle origini per riassaporare il gusto della vita. E allora andiamo a conoscerla da vicino questa napoletana verace (di Sorrento per l’esattezza) per cercare di carpirne i segreti del suo successo.
Salvo Zappulla