Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana la legge che disciplina la materia delle nomine da parte del governo regionale. Adesso, il testo approvato recentemente dall’aula dell’Ars per bloccare la formidabile macchina che in meno di tre mesi ha consentito al governo Lombardo di effettuare cira 120 nomine, impedisce al presidente della Regione, dimessosi lo scorso 31 luglio, di fare ulteriori designazioni che saranno di competenza del prossimo governatore.”Tale pubblicazione – commenta il parlamentare regionale dell’Udc Giovanni Ardizzone – archivia definitivamente il ‘sistema lombardiano’ che ci ha ridicolizzato in tutta Italia“.
La legge prevede che a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni dell’Assemblea regionale siciliana e del presidente della Regione, ovvero dopo il verificarsi di una causa di conclusione anticipata della legislatura regionale, è fatto divieto al presidente, alla giunta ed agli assessori, “a pena di nullità'”, di procedere a nomine, designazioni o conferimenti di incarichi in organi di amministrazione attiva, consultiva o di controllo della Regione, in enti, aziende, consorzi, agenzie, soggetti, comunque denominati, di diritto pubblico o privato sottoposti a tutela, controllo o vigilanza da parte della Regione, in società controllate o partecipate dalla Regione.
Al fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa, nel caso di cessazione per scadenza naturale delle nomine dopo il verificarsi di quelle condizioni, il governo può nominare i commissari straordinari, individuandoli prioritariamente nei soggetti la cui nomina è giunta a scadenza. I commissari straordinari permangono in carica fino alla nomina dei titolari da parte del nuovo governo che vi provvede non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di proclamazione del presidente della Regione neoeletto. Per motivi di contenimento della spesa, infine, i capi di gabinetto sono nominati tra il personale interno all’amministrazione regionale.