È l’architetto Virgilio Piccari (classe 61) il nuovo Direttore che guiderà fino al 2015 l’Accademia di Belle Arti della città etnea; la seconda d’Italia per numero di studenti iscritti.
La sua elezione avvenuta lo scorso 25 luglio è stata quasi plebiscitaria. Su un totale di 64 votanti il prof. Virgilio Piccari ha raccolto ben 52 preferenze. Gli altri due candidati alla direzione erano il prof. Giuseppe Gaeta e la prof.ssa Giuseppina Radice che hanno raccolto rispettivamente 6 e 3 voti. Lo scrutinio ha registrato anche 2 schede bianche e una nulla.
Piccari, oltre ad essere docente di Metodologia della Progettazione, ricopriva già l’incarico di pro Direttore Incaricato dell’Accademia e in quanto componente del Consiglio d’Amministrazione, designato dal Consiglio Accademico è certamente una persona idonea a dare continuità e anche nuovo impulso all’eccellente azione fin qui svolta dal suo predecessore prof. Carmelo Nicosia.
Dal 1987 svolge la professione di Architetto, realizzando diversi progetti nei settori dell’edilizia residenziale, colonica – rurale e nel settore dell’arredamento dell’edilizia privata e commerciale.
Nel 1999 in qualità di esperto nel settore dei Beni Architettonici e Ambientali, ha partecipato alla redazione di un importante progetto, unitamente al Comitato Tecnico Scientifico del Corso Sperimentale “Beni Culturali” dell’Accademia, su incarico dell’Amministrazione Comunale di Catania, che ha avuto come oggetto lo studio, il recupero, la catalogazione e la valorizzazione della parte artistico-monumentale del Cimitero di Catania.
È stato anche coordinatore della Scuola di Scenografia dal 2002 al 2005 e nel 2006 è stato individuato, dal Ministero dell’Università comparto Afam (Alta Formazione e specializzazione Artistica e Musicale), quale componente del gruppo di progettazione che realizza, per le pari opportunità nel settore della formazione, una piattaforma informatica per i paesi che affacciano sul mediterraneo. Dal settembre 2010 coordina attività didattica dell’Accademia.
Quale componente del gruppo di lavoro dell’Accademia per un progetto didattico relativo all’istituzione di un corso quinquennale sul Restauro, abbiamo chiesto all’arch. Piccari quali prospettive di lavoro offrirebbe tale percorso formativo?
«L’opportunità che si verificherà con il corso di studi quinquennale a ciclo unico per il conseguimento del diploma accademico in “Restauro dei Beni Culturali”, che è in attesa di approvazione da parte del Ministero, è che sarà abilitante alla professione di restauratore di beni culturali tramite l’iscrizione ad Ordini professionali che, nonostante in ambito europeo si vorrebbero azzerati, continuano tuttavia a rappresentare l’unico sistema che riconosce compiutamente figure professionali che operano con legittimità giuridiche in Italia.»
In che situazione si trovano i vostri studenti che hanno completato il biennio o il triennio dei vecchi percorsi formativi in Restauro?
«Premetto che su questo argomento l’Accademia vuole mettere in primo piano gli interessi dei suoi studenti. Purtroppo alla luce dei decreti ministeriali concernenti il nuovo percorso “abilitante alla professione di restauratore di BB.CC.” quinquennali a ciclo unico, gli allievi che hanno terminato legittimamente i loro corsi didattici, oggi si vedono azzerato il valore dei loro titoli di studi. Quindi i nostri restauratori avranno concorrenti futuri che troveranno riconoscimento professionale e giuridico attraverso la costituzione di un ordine professionale che a loro sarà precluso. Troppe volte si è dichiarata possibile la promessa, ad oggi disattesa, di attribuire a questi nostri allievi di triennio e biennio specialistico il riconoscimento, per il loro diploma, del titolo professionale di “collaboratori restauratori di BB.CC.”. Queste sono condizioni per le quali occorre immaginare che l’intero corpo accademico dovrebbe cercare di offrire contributi che non conducano gli enti ministeriali a risoluzioni che, offendendo la dignità di studenti che hanno profuso impegno e studio per interi cicli di studi, ledono la dignità professionalità di docenti che con il loro impegno giornaliero hanno formato veri “Restauratori”».
In quale sede dovrebbe essere destinato il nuovo corso di Restauro?
«Stiamo lavorando nel quadro della collaborazione nata fra tra la nostra Istituzione e l’Esercito che, a seguito delle mostre e del volume dal titolo “Fieramente”, prodotto grazie al contributo didattico, artistico e culturale di alcuni dei nostri corsi, hanno suscitato interessi che hanno prodotto la disponibilità del Generale Dalzini, attuale Comandante della Regione Militare Sud di Palermo, per il sostegno presso il Governo italiano alla nostra richiesta di assegnazione di un’ampia parte della caserma Santangelo Fulci (collocata in piazza Carlo Alberto), manufatto architettonico di particolare pregio, che rappresenterebbe una sede consona ad ospitare una Istituzione di Alta Cultura come la nostra.»
Porgiamo al neo Direttore dell’Accademia il nostro saluto e gli auguriamo buon lavoro.