Viterbo: moglie e figlie in schiavitù, arrestato

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Picchiava, anche con bastoni e ganci di ferro, le due figlie di 13 e 14 anni e la moglie per farle lavorare nei campi e badare ad un gregge di oltre 100 pecore ed è responsabile inoltre di aver appiccato un incendio.

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Per questo un uomo di 37 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Viterbo lo scorso 1 agosto a seguito di una segnalazione secondo la quale le due ragazzine e la loro madre subivano appunto da lungo tempo maltrattamenti fisici, morali e psichici da parte del padre.

Dalle indagini è emerso che le due ragazzine dovevano lavorare nei campi dalla mattina presto fino a tarda serata, dovevano accudire un gregge di pecore, trasportare taniche d’acqua anche di 50 litri ed ogni minimo sgarro veniva punito con le botte: le picchiava con bastoni di legno, ganci di ferro e lanciava contro di loro pesanti chiavi inglesi; talvolta anche pugni e calci da provocare anche svenimenti, data anche la debolezza fisica delle vittime.

Una delle ragazzine, durante un colloquio protetto, ha confessato di aver avuto voglia di morire.

Gli agenti sono intervenuti allontanando le due ragazzine e la madre. E proprio le due minori hanno raccontato che è stato il padre ad aver appiccato, a metà luglio, un incendio in un terreno di 20 ettari che ha richiesto l’intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco e mezzi aerei.

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