Avviati dalla compagnia britannica Penspen gli studi di fattibilità per la costruzione di una conduttura deputata al trasporto del gas azero in Romania attraverso la Georgia e il fondale del Mar Nero. Il sostegno della Commissione Europea a un progetto di importanza strategica per la sicurezza energetica dell’Europa.
Valutazione della possibilità di espansione del mercato, della fattibilità del progetto, del rispetto dell’ambiente e della reale capacità di garantire gas all’Europa sono i punti che saranno trattati dallo studio di fattibilità del gasdotto AGRI. Questa conduttura, sostenuta dalla Commissione Europea, è progettata per trasportare 7 miliardi di gas azero in Romania, presso il porto di Costanza, attraverso il territorio della Georgia e una lunga tratta sottomarina sui fondali del Mar Nero.
Come riportato da Pipelines International, i rilevamenti per la fattibilità del progetto sono stati avviati nella giornata di giovedì, 27 Settembre, e dureranno per circa due mesi.
“Attingeremo a tutta la nostra esperienza accumulata nel settore – ha dichiarato il direttore della Penspen, la compagnia britannica incaricata dello lo studio di fattibilità, Michael Simm – L’AGRI ha davvero le potenzialità per aprire all’Europa le porte dei giacimenti dell’Azerbajdzhan”.
Il progetto AGRI – Azerbajdzhan Georgia Romania Interconnector – è stato inserito dalla Commissione Europea tra le infrastrutture del Corridoio Meridionale: fascio di gasdotti concepiti per diversificare le forniture di gas per l’Europa, attingendo dai giacimenti del Mar Caspio senza appoggiarsi su condutture controllate direttamente o indirettamente dalla Russia – il Paese che, ad oggi, detiene il monopolio della compravendita di oro blu nella parte Centro-Orientale del Vecchio Continente.
La costruzione del gasdotto AGRI è derivata dalla decisione di evolvere – e rendere più sicuro – l’attuale omonimo progetto, che vede impegnati i medesimi Stati nel trasporto di oro blu azero mediante un sistema combinato di gasdotti e rigassificatori.
Come stabilito in un accordo intergovernativo, firmato il 13 Aprile 2010 dal Ministro dell’Energia e dell’Industria azero, Natig Aliyev, dal Ministro dell’Economia e del Commercio romeno, Adriean Videanu, e dal Ministro dell’Energia georgiano, Alexander Khetaguri, il progetto AGRI prevede il trasporto del gas proveniente dall’Azerbajdzhan via terra fino alle coste georgiane, da dove, una volta liquefatto, l’oro blu azero viene trasportato via nave in Romania, presso il terminale LNG di Costanza
Nel febbraio 2011, all’AGRI si è aggiunta anche l’Ungheria, interessata a sostenente la politica energetica della Commissione Europea. Quello di Budapest potrebbe tuttavia non essere l’unico allargamento del progetto a nuovi Paesi.
Anche Bulgaria, Ucraina e Turkmenistan interessate all’AGRI
Come riportato dall’autorevole Trend, anche Ungheria, Bulgaria ed altri Stati della regione sarebbero interessati all’ingresso nell’AGRI per importare gas liquefatto presso i propri terminali LNG.
A dare un fondamento all’indiscrezione, rivelata dal Vice-Ministro dell’Industria azero, Natig Abbasov, è la situazione energetica dei due Paesi in questione.
Kyiv, isolata energicamente dalla Russia e politicamente dall’Europa, è in cerca di nuove fonti di approvvigionamento, mentre Sofia ha varato un programma per abbattere la forte dipendenza da Mosca che, negli ultimi anni, ha visto l’economia bulgara dipendente dall’oro blu del Cremlino per il 100% del suo fabbisogno.
Tra gli altri Paesi interessati alla compartecipazione all’AGRI potrebbe rientrare anche il Turkmenistan: Paese ricco di giacimenti di gas che di recente ha avviato una campagna per la diversificazione delle esportazioni dell’oro blu, aprendo non più solo alla Russia, ma anche a Cina ed Europa.
Come riportato sempre alla Trend da Abbasov, l’Azerbajdzhan si è detta pronta a garantire il transito di gas turkmeno attraverso il proprio territorio.
Matteo Cazzulani