E’ difficile commentare una partita dal punto di vista tecnico come Catania-Juventus. La gara che si è disputata allo stadio Angelo Massimino di Catania aveva tutti i presupposti per essere una partita interessante sotto il profilo tecnico-tattico, con la speranza dei sostenitori rossazzurri di fermare la corrazzata bianconera imbattuta da 47 turni ed i tanti tifosi bianconeri giunti a Catania da tutta la Sicilia per sostenere da vicino i propri beniamini. Con lo stadio pieno in ogni ordine di posto, il clima ideale per una partita di calcio iniziata alle 12:30 in una domenica in cui i sicliani erano chiamati alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti regionali, al 25esimo del primo tempo si è materializzato all’interno dello stadio Massimino il furto calcistico più strano della storia del calcio. Dopo aver depositato il pallone in rete, Bergessio correva a festeggiare con i compagni il vantaggio della formazione rossazzurra facendo esplodere i tanti sostenitori presenti sugli spalti e quelli davanti alla tv, ignari di quello che sarebbe successo dopo ben 44 secondi. Si, perchè c’è voluto più di mezzo minuto affinchè l’arbitro Gervasoni discutesse con i suoi assistenti, nello specifico il guardalinee Maggiani e l’arbitro di linea Rizzoli, e prendesse l’assurda decisione di non convalidare la rete per sospetto fuorigioco del centravanti argentino del Catania. Una decisione che ha sorpreso tutti, tenendo conto che subito dopo che il pallone calciato da Bergessio finisse in rete, l’arbitro aveva indicato il cerchio di centrocampo e lo stesso guardalinee si era diretto verso la metà campo, gesti che certificano la convalida del goal. Peccato, però che dalla panchina bianconera sono schizzati in campo alcuni calciatori (Pepe e Giaccherini su tutti) che hanno “placcato” il guardalinee esortandolo a rivedere la propria decisione sull’effettiva convalida della rete. Il signor Maggiani, ha perciò pensato bene che la posizione di Bergessio fosse irregolare a causa di un successivo tocco di Lodi dopo la prima deviazione di Spolli e pertanto ha indotto l’arbitro Gervasoni ad annullare la rete. Un errore madornale, visto decine di volte in televisione, che ha inciso sullo svolgimento della gara con l’arbitro Gervasoni che è entrato nel pallone ammonendo ben cinque calciatori rossazzurri nei successivi trenta minuti e con ancora il guardalinee Maggiani protagonista nell’occasione della rete juventina, reo di non aver fischiato la posizione nettamente irregolare di Bendtner.
Il Presidente Pulvirenti, ingiustamente espluso nei secondi successivi alla decisione di annullare la rete di Bergessio, nel post partita, ha alzato la voce denunciando l’atteggiamento della panchina bianconera, definendo l’incontro tra Catania e Juventus come la “morte del calcio” e facendo notare che la settimana precedente gli era stato negato un rigore netto su Gomez contro l’Inter e che prima ancora una rete regolare di Bergessio contro il Parma era stata annullata ma ciò che rattrista maggiormente è che il risultato non cambierà e che a distanza di sei anni dallo scandalo “Calciopoli” non si è fatto niente per evitare che certi errori arbitrali possono essere il frutto di pressioni esterne. Appare difficile parlare di sport quando ti alleni tutta la settimana per affrontare un’avversario più forte di te, studi le mosse tattiche più disperate, ti batti alla pari sul campo, riesci a passare in vantaggio e poi una decisione assurda butta via tutto quanto fatto fino a quel momento, ma si tratta pur sempre di un gioco e poichè il campionato riparte mercoledì prossimo con il turno infrasettimanale, speriamo di non assistere più a situazioni come queste che nulla hanno a che fare con il gioco più amato dagli italiani.
Massimiliano Giliberto