Iniziamo questo incontro con l’on. Beppe Spampinato, ultimo Assessore Regionale al Lavoro di questa legislatura, che in breve tempo ha permesso l’avvio delle procedure per la fruizione del credito d’imposta sull’incremento occupazionale in Sicilia.
Il credito d’imposta è quello strumento che permette di realizzare un beneficio economico, in seguito ad un incremento occupazionale che alla fine risulta essere una maggiore entrata per lo Stato. Vediamo come. Se si ipotizza che il credito d’imposta sia quantificato nel 50% dei costi salariali di un dipendente di nuova assunzione (costo 2.000 beneficio 1.000 mensili). Vero è che lo Stato investe 1.000 euro mensili (per 12 o 24 mesi) ma è pur vero che il nuovo reddito (prima inesistente) subirà una tassazione irpef ed una contribuzione previdenziale attorno al 35% a carico del dipendente ed una contribuzione previdenziale del 30% circa a carico del datore di lavoro. Nel contempo permetterà di non pesare in termini di sussidio alla disoccupazione, e potrà creare nei confronti del dipendente assunto una aspirazione a nuovi progetti e quindi al consumo, piuttosto che un pensiero di difesa e di sopravvivenza determinato dal sentirsi un assistito. Ciò su grande scala può permettere un rilancio dei consumi a costo zero e la diffusione di un pensiero positivo.
In adempimento a quanto emanato con il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 24.05.12 che regola l’erogazione del credito d’imposta, il 25.07.12 la Regione Sicilia ha pubblicato l’Avviso Pubblico N. 1, con lo scopo di rendere operativo il riconoscimento del credito d’imposta per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati effettuate dal 14 maggio 2011 al 13 maggio 2013.
E proprio da qui iniziamo la nostra intervista.
Ma se Lei è stato nominato Assessore a fine maggio, come ha potuto concretizzare una simile disposizione quando normalmente in Regione ci si impiega anni? (ndr vedi i tempi del credito d’imposta sugli investimenti).
Appena insediatomi mi è stato prospettato dai funzionari competenti la necessità di dare attuazione al Decreto Sviluppo del 12 maggio scorso e regolamentato dal Decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta il 1 giugno 2012. Pertanto, grazie al lavoro svolto dai funzionari del dipartimento lavoro della regione siciliana siamo riusciti in poco tempo a pubblicare l’ avviso.
Bene, sicuramente Lei pensa che il credito d’imposta sia uno strumento economico positivo, ma come pensa che ciò possa essere utile all’economia della nostra Regione?
La sua utilità deriva dal fatto che interviene su quelle fasce sociali che, per ragioni e con dinamiche diverse, sono tagliate fuori dal mercato del lavoro, come i lavoratori espulsi dalle fabbriche in crisi, in particolare gli over 50, i disoccupati di lunga durata, le donne e i giovani, gettando le basi per una concreta politica di rilancio occupazionale e di sostegno alla ripresa economica nella nostra regione”. L’obiettivo è intervenire con rapidità per accrescere il livello di partecipazione al mercato del lavoro dei cosiddetti outsider e sostenere al contempo la ripresa della domanda interna.
E allora, se quanto dice è vero, e lo si può confermare dagli effetti che la scienza della finanza spiega in un ritorno positivo per lo Stato, perché non allargare e diffondere al massimo questo strumento di riduzione del cuneo fiscale?
Sicuramente condivido che l’allargamento e la diffusione di questo strumento nel campo del lavoro e non solo, è in questo momento il principale strumento sia per il rilancio dell’occupazione sia per il mantenimento della forza lavoro già occupata. Sono convinto che solo una diminuzione del cuneo fiscale possa dare il dovuto rilancio ad una occupazione che oggi come non mai è in difficoltà, ed il credito d’imposta è uno degli strumenti più idonei.
Visto che ha partecipato al governo della Regione soltanto 4 mesi, cosa si rammarica di non aver potuto fare su questo argomento?
Ritengo che le iniziative che sono state intraprese nell’arco di questi 112 giorni del mio mandato, sono state innumerevoli e quasi tutte portate a compimento. L’unico rammarico è stato il poco tempo avuto a disposizione perché sono convinto che altre iniziative per l’incremento occupazionale possono e devono essere attuate.
Tante sono le proposte che potrebbero essere portate avanti: la principale sicuramente potrebbe essere l’Istituzione di incentivi per l’occupazione giovanile e femminile di concerto con le associazioni datoriali di categoria volto ad esempio alla trasformazione dei contratti a tempo determinato di giovani e di donne, in contratti a tempo indeterminato, nonché all’incentivazione delle stabilizzazioni, con contratto a tempo indeterminato, di giovani e di donne, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, o delle associazioni in partecipazione con apporto di lavoro. Ovvero per ogni assunzione a tempo determinato, che comporti un incremento occupazionale.
Impegno, tenacia nel trovare qualsiasi minimo strumento, in particolar modo utilizzando fondi comunitari volto ad un incremento o mantenimento dell’occupazione in Sicilia. Dobbiamo lavorare per fare in modo che le nostre energie intellettuali e la nostra forza lavoro non sia costretta a cercare opportunità al di fuori della regione.
Nel ringraziare l’On. Beppe Spampinato per la disponibilità prestata a questa nostra intervista, sollecitiamo la Regione Sicilia e coloro che ci rappresenteranno ad operare in tutte le forme ed in tutti in modi per fare della nostra regione non più un territorio di emigranti, ma una regione capace di dare le giuste opportunità ai nostri giovani e utilizzare al meglio le nostre intelligenze.
Mirco Arcangeli