Alla ripresa del campionato di Serie A dopo la sosta per l’impegno della Nazionale di Prandelli, il Catania di Maran perde a Milano contro la lanciatissima Inter di Stramaccioni. I nerazzurri conquistano la quarta vittoria consecutiva e proseguono l’inseguimento alla capolista Juventus che ha vinto il big-match contro il Napoli. Per i rossazzurri una prestazione discreta, condita dalle ottime giocate di Barrientos e Lodi ed il forte rammarico per un rigore netto non concesso dall’arbitro Russo a metà secondo tempo per un fallo di Guarin su Gomez.
Ancora una volta, dunque, il Catania torna battuto da una trasferta (siamo già alla terza sconfitta consecutiva lontano dal Massimino) ed anche stavolta le recriminazioni sono tante a partire dai primi minuti di gioco quando un lancio illuminante di Barrientos mette Almiron solo davanti al portiere nerazzurro Handanovic. Il centrocampista argentino del Catania controlla in area ma il tiro di destro finisce alto sopra la traversa. E’ l’Inter a fare la partita ma i nerazzurri temono molto i fantasisti rossazzurri ed, in particolare, Stramaccioni schiera a sopresa Obi sull’out di destra per contenere il folletto Gomez, vera spina nel fianco delle difese avversarie, mentre sull’altro versante Maran recupera Legrottaglie e Spolli, dopo i reciproci problemi muscolari accusati in settimana, e la coppia di centrale tiene bene il trio d’attacco nerazzurro composto da Milito, Cassano e dal rientrante Palacio. Putroppo, però, dopo queste otto giornate di campionato risulta evidente come l’anello debole della catena difensiva rossaazzurra sia Pablo Alvarez (dal lato del terzino argentino nascono spesso i maggiori pericoli per Andujar) e così intorno alla mezz’ora di gioco un lancio perfetto di Cambiasso scavalca la testa del numero 22 rossazzurro e trova libero Cassano che di testa batte Andujar portando in vantaggio i nerazzurri.
Il Catania prova a reagire con un ispiratissimo Barrientos che accentra la proprio posizione in campo e prova ad innescare il solo Bergessio, stretto nella morsa dei centrali interisti Ranocchia e Samuel, ma il centravanti argentino ha poche possibilità per giungere alla conclusione pericolosa. Situazione che, invece, capita sulla testa di Mariano Izco allo scadere del primo tempo. Affondo sulla sinistra di Marchese, cross perfetto per il capitano rossazzurro che di testa schiaccia provando a inquadrare la porta ma il pallone esce di pochissimo con Handanovic battuto.
Nella ripresa il copione non cambia, con l’Inter che continua a comandare il gioco ed il Catania che riparte bene con i suoi portatori di palla senza riuscire, però, a farsi pericoloso sotto porta. I nerazzurri, invece, creano molto con un Cassano che, sotto la guida di Stramaccioni, sta vivendo una seconda giovinezza e fa di tutto per rendersi pericoloso nell’area di rigore etnea. Un suo cross non viene intercettato per poco da Palacio e subito dopo lascia il campo tra gli applausi del pubblico di San Siro per far spazio al secondo Alvarez in campo, ovvero l’argentino Ricky dell’Inter. Proprio il numero 11 nerazzurro ha la possibilità di chiudere l’incontro con una bella giocata in area di rigore ma, nella circostanza, è bravissimo Spolli ad immolarsi e chiudere in calcio d’angolo. Sull’azione seguente, grandissimo contropiede del Catanai orchestrato da Castro che serve in area Gomez. Il Papu prova il dribbling su Guarin che lo stende con un intervento irregolare ma per l’arbitro Russo di Nola il gioco può continuare ed anzi invita Gomez a rialzarsi.
Proprio nel momento migliore del Catania, l’Inter trova il raddoppio. Contropiede nerazzurro con Milito che porta palla sulla tre-quarti, apertura sulla sinistra per Palacio (nell’occasione ancora Alvarez fuori posizione) controlla di testa dell’argentino e botta al volo sul primo palo, Andujar non può niente e Palacio firma il primo goal in campionato con la maglia dell’Inter e chiude di fatto la gara.
Gli ultimi minuti di gara non lasciano nessuna traccia particolare e dopo tre minuti di recupero l’arbitro Russo fischia la fine di una partita che l’Inter ha vinto in maniera cinica sfruttando al massimo gli errori del Catania. Per i rossazzurri, il rimpianto di essere stati in gara fino all’ottantesimo e di tornare a casa ancora una volta a stomaco vuoto.
A fine gara l’Amministratore Delegato del Catania Sergio Gasparin ha così commentato la gara: “Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, ma abbiamo sprecato troppo con Almiron e Bergessio adattandoci un po’ troppo al gioco dell’Inter; nel secondo tempo abbiamo sofferto troppo, lasciando spazio alle ripartenze dei nerazzurri. C’è un però: a 20′ minuti dal termine c’è stato un netto fallo in area su Gomez, ma l’arbitro non ha fischiato. Non era in buona posizione per vederlo, ma l’arbitro di porta avrebbe dovuto aiutarlo. Adesso staremmo probabilmente parlando di un’altra partita, se avessimo avuto quel rigore. Siamo troppo discontinui tra fuori casa e il Massimino, dobbiamo porci delle domande. Il nostro obiettivo? Resta la salvezza, anche se oggi abbiamo fatto vedere che – nel primo tempo – abbiamo giocato al livello di una grandissima squadra come l’Inter.
Massimiliano Giliberto