L’Isola senza cielo

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Che lo spazio aereo siciliano fosse sotto il controllo strategico anglo-americano non era una novità. Che i “controllori” non vogliono “interferenze”, neanche potenziali, è sicuro: né Hub intercontinentale siculo-cinese (turistico e commerciale), né null’altro, manco una piccola e scalcagnata compagnia, come Wind Jet, deve disturbare la dittatura occulta sullo spazio aereo siciliano.

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I padroni sono loro: in Terra in Cielo in Mare e in ogni Luogo. Loro sono il Dominus ex Machina, i Signori dell’Impero clandestino. I Signori della Guerra e gli unici detentori dei sacri segreti della “Libertà” e della “Democrazia”. I nuovi Titani che signoreggiano sull’Isola delle Sacre Mandrie del Sole custodite dai Ciclopi, Santi-Veggenti.

Laddove Efesto adranita, vegliato dalla Grande Madre Hiblaya, forgiava, nella Fucina dell’Etna, le armi per gli Dei; laddove i Gemelli Santi di Palikè proteggevano donne e schiavi in fuga, quando le ninfe non erano ancora fuggite dalle simetine correnti…una qualunque “cornuta” come Hillary Clinton, incarnando le forze mentali dell’Impero clandestino, stregoneggia e domina invisibile e sanguinaria perfino sui timidi sussulti “autonomisti” della Regione siciliana.

L’Isola dei Siciliani –in violazione del Trattato di Parigi del 1947, corollario di Yalta, che la suppone “Smilitarizzata”, e in violazione del Trattato con Roma che la vuole “Autonoma”- è solo una piattaforma geostrategica per le scorrerie anglo-americane e italidiote: dal centro del corridoio mediterraneo, laddove scorre il 30% del traffico commerciale del sistema-Mondo, con linee di penetrazione a lungo raggio, che verranno consolidate dal sistema Muos e dalla rimodulazione delle basi militari attuali e future. Con probabili effetti collaterali, anche in forma di cervelli fritti: infatti il Muos lo installano a Niscemi, certo non dentro l’immensa base di Sigonella!.

Parlare di “Libertà” e “Democrazia”, in queste condizioni neocoloniali, vorrebbe dire prendersi in giro; senza sovranità del Popolo siciliano sullo spazio aereo e sulle acque territoriali, sul suolo e sul sottosuolo dell’intero nostro Arcipelago, sarebbe semplicemente demenziale.

Questa specifica condizione neocoloniale, dal Luglio 1943, è un dato di fatto. Chiamiamo le cose col loro nome: ortothes ton onomaton, direbbe Platone.

Nella nostra analisi strategica , da un trentennio, è un punto fermo. La Sicilia è peggio di una “riserva indiana”, e l’Amgot, de facto, non se ne è mai andata. A breve se ne discuterà seriamente; certo non a Palermo o Cassibile… piuttosto a Chicago.

La NATO terrà il 20-21 maggio 2012, il suo 25° vertice nella città natale del presidente Obama, Chicago, negli Stati Uniti. Il vertice si concentrerà principalmente su tre temi principali: l’impegno dell’Alleanza (dell’Atlantico del Nord!) in Afghanistan, durante e dopo la transizione, garantendo all’Alleanza una presenza nel territorio afgano; affrontare le sfide del 21° secolo; e il rafforzamento della rete dei partner della NATO in tutto il Mondo.

In un periodo di austerità, la NATO inoltre cerca di garantirsi un migliore rapporto qualità-prezzo nella spesa per la difesa. Con la crisi finanziaria che minaccia i bilanci della difesa, la NATO spingerà i paesi aderenti a “cooperare” maggiormente.

A Chicago, la politica della “difesa intelligente”, ovvero la priorità alla specializzazione e alla cooperazione, sarà trasformata in una strategia a lungo termine. Questa strategia si fonda su alcuni elementi principali: programmi multinazionali per affrontare le carenze critiche, i progetti multinazionali a lungo termine sulla difesa missilistica, la sorveglianza del territorio dell’alleanza e il controllo della spazio aereo, e infine i programmi strategici per il 2020 riguardanti l’area congiunta dell’intelligence, della sorveglianza e della ricognizione, e il rifornimento aria-aria.

Chicago sarà l’occasione per la NATO di ampliare le reti delle partnership e di approfondirne le relazioni, in un momento in cui la cooperazione non è più considerata un lusso, ma una necessità.

Il vertice dovrà trasformare le decisioni prese al precedente vertice di Lisbona, nel novembre 2010, in iniziative concrete. Ciò implica che gli alleati dovranno continuare ad investire capitale politico, militare ed economico per mantenere  la forza della NATO.
In tale ambito, la base aeronavale di Sigonella acquisirà un preminente ruolo strategico, come spiega il Capitano di Vascello T. J. Quinn, Comandante della NAS, “essa continuerà a fornire supporto logistico ed operativo all’EUCOM, al CENTCOM, alla NATO, alla Sesta ed alla Quinta Flotta dell’US Navy. Tale supporto viene fornito non solo grazie alle infrastrutture aeroportuali della base, che condividiamo con il 41° Stormo dell’AMI…, ma anche grazie alle risorse presenti sulla Maribase di Augusta, dove sono di servizio le nostre forze navali di superficie”.

Nell’ambito della NAS Sigonella, opera l’Operations Department che supervisiona vari reparti dedicati al controllo del traffico aereo, alla gestione delle apparecchiature elettroniche della base AGS (sorveglianza e spionaggio elettronico), alla movimentazione degli equipaggi, dei carichi e dei velivoli, alla gestione del MEDEX, la squadriglia dei servizi di collegamento e, infine, il centro operativo globale della flotta di droni o UAV (Velivoli Senza Equipaggio), velivoli-robot teleguidati da terra da squadre di operatori.
Il nuovo sistema di controllo, l’Alliance Ground Surveillance, comprende quindici paesi aderenti alla NATO: Italia, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, aveva salutato il programma AGS come primo esempio dell’Alleanza nel condividere le risorse in un momento di crisi economica.

Il Mobile User Objective System (MUOS), che è un elemento importante dell’AGS, e di cui alcune antenne sono state installate anche a Niscemi, è un sistema  globale di comunicazioni militari satellitari (SATCOM) statunitense, basato su satelliti geosincroni e che opera con banda Ultra High Frequency (UHF) (da 300 MHz a 3 GHz di frequenza).

Il MUOS, che sostituirà il sistema UHF Follow-On (UFO), è destinato principalmente agli utenti mobili (ad esempio aerei, navi, sottomarini, autoveicoli e soldati).

Il MUOS trasmetterà dati e comunicazioni oltre la linea dell’orizzonte dei suoi utenti.

Il MUOS comprenderà quattro stazioni a terra, ognuna delle quali opererà con uno dei quattro satelliti della costellazione MUOS. Le stazioni sono la Defence Satellite Communications Station australiana di Kojarena; la Naval Radio Transmitter Facility ( NRTF) di Niscemi, a circa 60 km dalla Naval Air Station Sigonella, presso comando dell’US Navy a Norfolk, in Virginia, e la Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific, nelle Hawaii.

Sigonella, così, sarà la base operativa di almeno cinque velivoli-robot Global Hawk. Già durante l’aggressione imperialista alla Libia, la base di Sigonella aveva ospitato due UAV

Global Hawk e diversi MQ-1 Predator.

La NATO spenderà 3 miliardi di euro per acquistare e gestire altri cinque Global Hawk della Northrop Grumman, che verranno costruiti per “colmare le lacune svelatesi durante la guerra aerea alla Libia”. Il costo comprende 1 miliardo di euro per le stazioni di supporto, le tecnologie delle immagini e l’addestramento degli operatori, e due miliardi per la base che da Sigonella gestirà i velivoli nei prossimi venti anni.

“La guerra di Libia ha mostrato l’importanza di avere una tale capacità”, dichiarava un ufficiale della NATO. Siamo anche al regolamento di conti interno alla Nato -sul sangue dell’eroica Jamahiryia Libica massacrata con 7700 missili e bombe ”siciliani”- in vista della Guerra imperialista prossima ventura. Sulla pelle dei Popoli, sulla pelle del Popolo siciliano.

Altro che “Primavere” arabe, più o meno abortite!. Altro che elezioni regionali…anticipate!.

R/esistere è un dovere umano.

In nome del Popolo siciliano e del suo Diritto alla Sovranità, a partire dallo spazio aereo e dalle acque territoriali, dal suolo e dal sottosuolo.

In nome di Dio e del nostro Diritto a vivere Liberi e in Pace nella nostra Isola-Giardino.

Il resto viene da solo. Anche l’Arcobaleno sull’Isola senza Cielo, anche la Sovranità agro-energetica, anche la Moneta sociale, una moneta pulita, liberata dall’usura e dal sangue imposti dall’Impero clandestino e dalle sue guerre.

Spartaco Vive!.

@ Fratellanza Siciliana “Terra e LiberAzione”.

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