"Parco dell'Etna" e vergognose discariche. La denuncia su Facebook

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Qualche domenica fa abbiamo pubblicato la notizia che “l’Ente Parco dell’Etna ha promosso la candidatura del complesso vulcanico a sito Unesco; e aprivamo l’articolo dicendo che restiamo ancora una volta sconcertati e perplessi da come in Sicilia chi amministra la “cosa pubblica” possa impunemente tenere atteggiamenti tipici della schizofrenia; cioè da un lato si chiede l’importante riconoscimento di un patrimonio naturalistico che tutti ci invidiano e dall’altra si fa quasi nulla affinché questo stesso patrimonio venga deturpato offeso e reso oggetto di discarica. Altro che sito Unesco! Se la cosa andrà in porto i siciliani e soprattutto i catanesi si ritroveranno ad essere “sputtanati” ancora una volta in tutto il mondo.

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Questa premessa e per dare notizia che circa un mese fa Rosario Catania, stanco di una situazione di grave degrado e rischio ambientale, ha fondato su Facebook un gruppo che raccoglie le denunce degli utenti che ogni giorno assistono allo scempio consumato sull’Etna e non solo. Micro discariche in mezzo ai boschi, rifiuti abbandonati ai bordi delle strade, incuria. «Sono stanco – scrive – di tacere e condividere la fine di questo mondo e di tutti quanti ci stanno mettendo del proprio per rendere le cose più semplici». Il gruppo si chiama Denunciamo e cestiniamo il degrado. In poco più di un mese il gruppo Facebook che raccoglie cittadini, amanti della natura e del vulcano si è allargato a più di 180 membri che quasi ogni giorno si trovano davanti i segni dell’inciviltà che deturpa l’Etna. Un grido di allarme lanciato attraverso fotografie inviate dagli iscritti, ma anche denunce agli amministratori locali colpevoli molto spesso di voltare le spalle davanti a situazioni del genere. È l’iniziativa lanciata da Rosario Catania, coordinatore provinciale dell’Associazione Amici della Terra e responsabile del portale Etnaworld, stanco di far vedere alla figlia questo scempio. «Sono stanco di dover sopportare l’incompetenza degli amministratori. Sono stanco di cercare dove è più pulito per potermi sedere, per non dovermi pungere o tagliare. Sono stanco – scrive – di tacere e condividere la fine di questo mondo e di tutti quanti ci stanno mettendo del proprio per rendere le cose più semplici».

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Girando la Provincia catanese, nessun comune sembra sottrarsi allo scempio. NicolosiZafferanaPedaraMascaluciaSan Giovanni La Punta.

Signori Sindaci non basta nascondersi dietro la solita frase “mancano le risorse” o “mancano gli operatori per la sorveglianza”. Vi ricordiamo che far sentire la propria voce e quella del Consiglio comunale, dare vita a comitati cittadini o a iniziative nelle scuole, non costa nulla e sarebbe un segnale di interesse che invece sembra non esserci. Il territorio etneo dei vostri Comuni è pieno di micro discariche nelle quali spiccano televisioni ormai sepolte per metà, di graffiti che ricoprono i cartelloni dedicati ai turisti. E poi i secchi di vernice – o peggio – abbandonati tra i boschi, i sacchetti di plastica che spuntano dalle radici degli alberi, i sacchi dell’indifferenziata ai bordi delle strade. Come si può, davanti a questa triste immagine dello stato di abbandono in cui si trovano molti luoghi del Parco dell’Etna, proporre che diventi patrimonio Unesco?

 

Corrado Rubino

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