Gas: la Croazia vicino alla TAP

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Il Primo Ministro croato, Zoran Milanovic, sostiene la costruzione del gasdotto Ionico-Adriatico – IAP – per veicolare in Slovacchia il gas azero importato dal Gasdotto Transadriatico – TAP. L’esclusione dal Southstream decisa dalla Russia a favore dell’Ungheria come motivazione dell’inversione della politica energetica di Zagabria.

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Respinta dalla Russia, tentata dall’Azerbaijan e dai progetti dell’Unione Europea. Nella giornata di martedì, 6 Novembre, la Croazia ha dichiarato l’interesse a collaborare con i piani di indipendenza energetica approntati dalla Commissione Europea.

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Nello specifico, come riportato da New Europe, il Primo Ministro croato, Zoran Milanovic, durante un incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico azero, Shakhin Mustafayev, ha candidato la Croazia come potenziale partner per il trasporto di gas estratto dall’Azerbaijan in Europa.

In particolare, Milanovic ha dichiarato il sostegno della Croazia alla costruzione del Gasdotto Ionico-Adriatico – IAP: un’infrastruttura concepita per trasportare in Slovacchia il 5 Miliardi di metri cubi all’anno di azero prelevato in Albania dal Gasdotto Transadriatico – TAP.

La TAP è una conduttura pianificata per trasportare direttamente in Europa 21 Miliardi di metri cubi di gas all’anno dal confine turco-greco in Puglia, transitando per il territorio albanese.

Supportata politicamente dai governi di Italia, Albania e Grecia, la TAP è cofinanziata al colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera EGL, e dalla tedesca E.On.

Inoltre, interesse nei confronti del Gasdotto Transadriatico è stato dichiarato dal colosso britannico British Petroleum, dalla compagnia italiana Enel, e dalla greca DEPA.

Il ruolo di Zagabria è fondamentale per la realizzazione della politica di diversificazione delle forniture di gas varata dalla Commissione Europea per diminuire l’egemonia nei mercati del vecchio continente del monopolista statale russo, Gazprom.

Grazie al rigassificatore di Krk, la Croazia veicolerà nel sistema europeo gas liquefatto proveniente da Qatar e Stati Uniti mediante il Corridoio Nord-Sud: gasdotto che collegherà le coste croate dell’Adriatico al terminale LNG di Swinoujscie, in Polonia occidentale.

Nonostante il ruolo attivo in sostegno della Commissione Europea, Zagabria ha accolto con favore la possibilità di essere attraversata dal Southstream: gasdotto progettato dalla Russia per veicolare in Europa 63 Miliardi di metri cubi di gas all’anno.

Inoltre, il Gasdotto Ortodosso – com’è altrimenti noto il Southstream – ha lo scopo di impossibilitare a Bruxelles la diversificazione delle forniture di oro blu mediante il trasporto diretto di carburante dall’Azerbaijan.

La candidatura croata al Southstream è stata tuttavia scartata dall’ingresso dell’Ungheria, che ha garantito a Mosca la costruzione della tratta del gasdotto ortodosso dalla Serbia alla Slovenia.

BP, Statoil e Total compartecipano alla TANAP

A rafforzare la TAP e, più in generale, i progetti di diversificazione delle forniture di gas dell’Unione Europea, è stato l’ingresso di importanti colossi energetici nel Gasdotto Transanatolico – TANAP.

Questa infrastruttura è deputata al trasporto di 24 Miliardi di metri cubi all’anno di gas azero dal confine tra Georgia e Turchia alla parte turca occidentale, nei pressi del confine con la Grecia– dove la TANAP si collegherà conla TAP.

Come riportato da Natural Gas Europe, il colosso nazionale azero SOCAR ha ceduto il 29% delle quote possedute nella TANAP – pari all’80% – al colosso britannico British Petroleum – 12% – a quello norvegese Statoil – 12% – ed alla compagnia francese Total – 5%.

Il restante 20% delle azioni del Gasdotto Transanatolico resta nelle mani delle compagnie turche BOTAS e TPAO.

Matteo Cazzulani

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