Maria Grazia Fedon, imprenditrice 58enne veneta, è stata assolta dal giudice monocratico d.ssa Tecla Cesaro, del tribunale di Padova, dall’accusa di non aver versato Iva per 69.704 €. La denuncia era stata presentata dall’Agenzia delle Entrate di Padova, e subito impugnata dalla signora che tramite il suo avvocato ha chiesto un regolare processo.
Durante il dibattimento imputata e avvocato della difesa hanno dimostrato senza ombra di dubbio che l’impresa andava male (tanto da esser stata poi ceduta ed essere comunque fallita a causa della grave crisi in mano ai nuovi proprietari).
I circa 70 mila euro in cassa erano gli unici a disposizione dell’imprenditrice che, di fronte al dramma delle famiglie che sarebbero rimaste senza stipendio, ha preferito sobbarcarsi i guai legali derivanti dal mancato pagamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto dovuta all’Erario per poter pagare gli stipendi ai dipendenti che non avevano altra fonte di sostentamento.
Il giudice ha così deciso che, seppur il fatto non debba costituire precedente, l’imputata era assolta perché “il fatto non costituisce reato”. Il mancato versamento non era cioè dovuto ad illecito arricchimento personale ma a una mera scelta di coscienza della quale la signora si è fatta carico, aveva infatti (a dimostrazione della volontà di non evadere il fisco) anche presentato la regolare denuncia omettendo soltanto il pagamento, dichiarandosi quindi debitrice verso lo Stato.
Luigi Asero