A due anni di distanza dall’ultimo derby perso (novembre 2010) il Catania esce sconfitto dallo stadio Renzo Barbera di Palermo con il punteggio di 3-1 per la squadra rosanero. Un gara particolare, come spesso lo sono tutti i derby, in cui si è avuta la netta sensazione che in campo ci fosse solo una squadra con la giusta determinazione e cattiveria e, di certo, non indossava i colori rossazzurri.
Erano i rosanero, invece, che caricati a mille dal nuovo A.D. Pietro Lo Monaco (l’ambiente rossazzurro sa bene quanto il dirigente campano riesca a motivare le proprie squadre) sono partiti subito forte trovando la rete del vantaggio dopo appena dieci minuti grazie al loro leader e capitano Fabrizio Miccoli. Una rete frutto anche della scarsa concentrazione della retroguardia catanese che ha dato vita alla sagra del liscio facendo sì che il pallone giungesse a Miccoli, bravo a battere con un destro preciso il portiere rossazzurro Andujar. Il Catania ha subìto il colpo e l’inconsistenza dell’attacco rossazzurro (Morimoto ha fallito l’ennesima occasione per meritarsi una riconferma) ha permesso ai rosanero di far male nelle ripartenze orchestrate dal trio avanzato Miccoli-Brienza-Ilicic.
Proprio quest’ultimo si è rivelato il vero mattatore della serata realizzando una splendida doppietta nel primo quarto d’ora della ripresa, sfruttando ancora una volta le disattenzioni di una difesa rossazzurra che si è fatta prendere di sorpresa su due azioni di contropiede ben manovrate dalla squadra allenata da Gasperini. A nulla è valsa la splendida rete su punizione realizzata dallo specialista Francesco Lodi, uno dei pochi che fino all’ultimo hanno dato l’anima in campo per la maglia rossazzurra perché il punteggio finale di 3-1 rispecchia in pieno l’andamento di una gara che ha visto una prestazione opaca da parte di molti dei protagonisti rossazzurri, primi tra tutti gli argentini Gomez e Barrientos, totalmente assenti dal gioco e inconsistenti in fase offensiva.
Forse, la presenza in tribuna di colui che li ha portati in Italia li ha un po’ condizionati ma di certo siamo abituati a vedere ben altre prestazioni da parte di due giocatori di classe come Papu Gomez e Pitu Barrientos.
A fine gara c’è stata molta delusione tra dirigenti e calciatori ma, soprattutto tra i tanti sostenitori rossazzurri, sia i 600 presenti allo stadio Barbera sia tutti quelli che hanno visto alla tv un derby giocato proprio male dalla proprio squadra del cuore. Purtroppo negli ultimi anni c’è l’abitudine nel vedere in trasferta un Catania diverso da quello che gioca tra le mura amiche dello stadio Massimino, ma il derby è una delle partite più attese dell’anno e giocarselo con i favoriti del pronostico (la distanza in classifica tra le due squadre era di 8 punti) forse non ha giovato dal punto di vista delle motivazioni. L’A.D. rossazzurro Sergio Gasparin ha così commentato la sconfitta: “È stata una brutta partita, giocata molto male. Siamo stati bruttissimi e il 3-1 lo testimonia ampiamente. E non serve appigliarsi a quel gol subìto dopo appena dieci minuti: c’era tutta la partita per recuperare e noi non ci siamo riusciti. In quanto a quel gol, poi, mi sembra evidente che ci abbiamo messo abbondantemente del nostro: eravamo in possesso del pallone ed è finito ai nostri avversari. No, non ci sto. Dispiace e neanche poco. Per il presidente, innanzitutto, ma anche per noi, per la nostra classifica e, ovviamente, per i nostri tifosi, che tenevano in modo particolare a questa sfida con i rivali di sempre. Approccio alla gara sbagliato? Io dico che abbiamo fatto male e basta. Adesso lasceremo sbollire la rabbia, poi ci chiuderemo nello spogliatoio e analizzeremo quel che è andato e quello non è andato in questo derby. Io guardo all’immediato e dico che la sconfitta ci ha già condizionato. Venerdì sera giocheremo contro il Milan senza due squalificati e senza diversi infortunati. Mi auguro soltanto che da questa partita possa venire la rabbia giusta per reagire, riprendere a fare il Catania e provare a conquistare una vittoria che, in qualche maniera, potrebbe mitigare l’amarezza dei nostri sostenitori dopo la gara persa qui a Palermo”.
Massimiliano Giliberto