Nella notte delle streghe, il capitano dell’Udinese Totò Di Natale fa lo scherzetto ai rossazzurri all’ultimo minuto di gara costringedoli a tornare a casa con l’ennesimo amaro in bocca di questa campionato. Maran, privo degli squalificati Legrottaglie e Marchese e dell’infortunato Barrientos, si presenta ad Udine con lo stesso schieramento con in quale aveva affrontato la Juventus, ovvero il 3-5-2 proponendo in difesa Bellusci sulla linea dei centrali e Capuano sull’out di sinistra, mentre Biagianti occupa il ruolo di interno di centrocampo a fianco di Lodi e Almiron. Dopo un avvio di gara in cui i rossazzurri giungono al tiro due volte con Gonzalo Bergessio, l’Udinese prende in mano le redini del gioco ed intorno alla mezz’orra un’indecisione di Rolin lascia il via libera a Badu che entra in area di rigore pericolosamente prima di essere contrastato da Spolli. Per l’arbitro Rocchi l’intervento del difensore argentino è da calcio di rigore e Di Natale trasforma il penalty che porta in vantaggio i bianconeri friulani. Lo svantaggio disorienta i rossazzurri che sul finire del primo tempo subiscono le avanzate dell’Udinese, rischiando di subire il raddoppio prima con Lazzari (incredibile il suo errore a mezzo metro dalla porta) e poi con Domizzi che di testa impegna seriamente il portiere rossazzurro Andujar.
Nella ripresa, Maran mescola le carte inserendo Castro al posto di Bellusci e passando al modulo 4-3-3 arretrando Izco sulla linea difensiva e mettendo proprio il neoentrato Castro in avanti accanto a Bergessio e Gomez. Pian piano il Catania conquista metri e schiaccia l’Udinese nella sua metà campo, arrivando spesso alla conclusione prima con il solito Bergessio (palla fuori d’un soffio alla destra del portiere) e poi con Almiron che da fuori area non trova la porta per un niente. Al 62esimo, però, una svirgolata comica di Pereyra in area di rigore libera Castro di battere a rete e insaccare alle spalle di Brkic dando un pareggio meritato al Catania. L’inerzia della partita è nelle mani del Catania che continua a premere in avanti alla ricerca del goal del vantaggio, che si concretizza a 5 minuti dal termine quando Lodi batte un calcio di punizione che si infila tra palo e portiere mandando in estasi la panchina rossazzurra ed ammutolendo i tifosi di casa infreddoliti dalla bassa temperatura che segna il termometro. Quando la prima vittoria in trasferta sembra già in cassaforte, sugli sviluppi di una punizione battuta dallo stesso Di Natale e respinta dalla difesa rossazzurra, il numero 10 bianconero riceva palla in area di rigore in totale libertà e per un bomber come lui è un gioco da ragazzi battere Andujar e fissare il punteggio sul 2-2.
E’ sembrato un reply del film visto alla prima giornata di campionato quando i rossazzurri si fecero raggiungere dalla Roma proprio al 92esimo e, pertanto, rimane l’amaro in bocca per una vittoria che stenta ad arrivare in trasferta ma la squadra ha dimostrato di saper reagire al brutto episodio di domenica scorsa contro la Juventus e, così come detto in conferenza stampa pre gara, la rabbia è stata trasformata nella spinta necessaria per sfoderare un’ottima prestazione in trasferta.
A fine gara il tecnico Maran ha così commentato la gara: “Veder sfumare così una vittoria, dopo essere andati in vantaggio e dopo aver giocato molto bene nella seconda parte di gara, su un campo così difficile, lascia l’amaro in bocca. Dovevamo cercare di costruire, essere corti e aggressivi. Siamo riusciti a farlo più in fase difensiva che offensiva. Il rammarico è grande per come è arrivato il pareggio, ma bisogna guardare anche i lati positivi. Finalmente abbiamo fatto risultato fuori casa, quasi pieno“. Quando Maran si sente dire in sala stampa che il rigore concesso all’Udinese è dubbio, e le sviste arbitrali salgono a tre, il tecnico replica così: “Io ne conto quattro allora. Io non ho rivisto l’episodio, quindi non posso commentare”.
Massimiliano Giliberto