Incontro con Salvo Zappulla

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CULTURA3Salvo Zappulla (Sortino, 1961) ha pubblicato diverse opere di narrativa e fiabe per bambini, tra cui ricordiamo, in particolare, Lo sciopero dei pesci, vincitrice del premio Prata (Il pozzo di Giacobbe, con illustrazioni di Carla Manea). Già direttore editoriale della Terzo Millennio di Caltanissetta,  ha collaborato con il quotidiano La Sicilia e le riviste I siracusani, La Voce di Romagna, Inout, Il Sud e La voce dell’Isola. Attualmente è tra i redattori del bimestrale Notabilis. Da giugno 2012 ha assunto l’incarico di direttore editoriale della Melino Nerella Edizioni, casa editrice emergente nel panorama siciliano e nazionale.

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Abbiamo avuto il piacere d’incontrarlo.

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Che cosa caratterizza la vostra linea editoriale?

La nostra linea editoriale si caratterizza dal fatto che intendiamo proporci subito al grande pubblico con testi di interesse nazionale. Il primo libro che abbiamo distribuito in Italia, Le ricette di Imma, è un libro interamente a colori, cartonato, con foto realizzate da un professionista. Lo consideriamo un po’ il nostro biglietto da visita, d’altra parte il personaggio lo meritava, è un’autrice conosciutissima e apprezzata in campo gastronomico, non potevamo lesinare investimenti. E i risultati ci stanno dando ragione, il libro di Imma Gargiulo sta ricevendo richieste da ogni parte. Non è un semplice libro di cucina, ma un viaggio antropologico che unisce tradizioni, sani valori e il piacere della buona tavola. Anche un’agente letterario tedesco ci ha chiesto i diritti per tradurlo in Germania. Naturalmente non intendiamo fermarci ai libri di cucina, il prossimo in uscita è il thriller di un’autrice romana che, a mio immodesto parere, ha tutti i numeri per affermarsi come una delle migliori del genere. Quindi qualità del testo, veste grafica elegante e prezzi contenuti, questa la nostra linea.  Abbiamo già chiuso il catalogo 2012 con altri testi di letteratura acquistati da alcune agenzie letterarie con cui manteniamo un rapporto di fiducia.

Quali sono i vantaggi e le difficoltà dell’essere un editore indipendente?

I vantaggi sono che potendo scegliere in piena autonomia, senza l’assillo di avere un riscontro immediato in termini di vendita, possiamo permetterci di puntare sulla qualità dei testi. Niente sfumature varie che fanno cassetta ma libri pregiati, che contengano un valore artistico, niente mode estemporanee ma una sana programmazione e investimenti su autori conosciuti ma anche giovani. Il prossimo libro è di un’ autrice esordiente, lo consideriamo un grosso colpo da parte nostra. Fare editoria e scoprire un talento credo sia la gratificazione migliore  per ogni editore che si ritenga degno di questo nome. Le difficoltà sono legate al fatto di riuscire a trovare spazio e visibilità nelle librerie. I grossi tendono a stritolarci ma con caparbietà intendiamo conquistare la fiducia dei librai e dei lettori.

Come vedi lo stato attuale dell’editoria italiana e come pensi si evolverà in futuro?

Il Paese sta attraversando una crisi senza precedenti e tutti i settori produttivi ne risentono, l’editoria più di altri. Si spera di risalire la china, le idee non mancano, mi pare che fioriscano dappertutto festival del libro e incentivi alla lettura. L’Italia è un Paese di grande civiltà, nonostante la classe politica dominante l’abbia ridotta sul lastrico, troverà le maniere per risorgere e i libri aiutano a ragionare con la propria testa, non andranno mai in estinzione.

La Sicilia, secondo i dati Istat, è la penultima regione italiana per numero di lettori, nonostante gli editori di qualità, come la Melino Nerella, certamente non manchino. Come spieghi questa situazione e, soprattutto, quali potrebbero essere i rimedi?

La Sicilia è fanalino di coda in molti settori, eppure ha prodotto grandissimi scrittori che il mondo intero ci invidia. Forse vivere in un contesto così difficile produce rabbia e forza creativa, è uno stimolo in più. Ci sono anche molti buoni editori i quali operano con grosse difficoltà, in un ambiente particolarmente ostico. Ricordo, anni fa, quando portai i libri della collana “Educazione alla legalità” della Casa editrice Terzo Millennio, in un paesino dell’entroterra palermitano, e un tizio mi minacciò perché aveva riconosciuto la foto di un suo cugino nella copertina. Un galantuomo secondo lui. Uno a cui avevano appioppato l’ergastolo, uno dei peggiori mafiosi che  infestavano la nostra terra. I rimedi: per far fronte alle difficoltà: organizzarsi, mettere da parte i piccoli interessi di bottega e le rivalità, associarsi, rendersi promotori di eventi culturali, coinvolgere le scuole ed essere maggiormente selettivi nelle pubblicazioni. Spesso si fa troppo affidamento nelle sovvenzioni pubbliche o sull’ingenuità di qualche autore disposto a lasciarsi spennare. Meglio operare scelte serie e imprenditoriali.

Annosa questione: libro cartaceo o e-book. Qual è la tua posizione e quali sono i programmi della Melino Nerella per quanto riguarda l’editoria digitale.

Personalmente un libro preferisco toccarlo, accarezzarlo, respirare il profumo della carta stampata ma mi rendo conto che il progresso fa il suo corso e non ci si può opporre, rischieremmo di diventare anacronistici e uscire fuori dal mercato. Ci stiamo attrezzando anche per l’editoria digitale.

Qualche anticipazione sulle prossime novità in libreria?

Ho già anticipato qualcosa nelle risposte precedenti. A Febbraio 2012 usciremo con il thriller di Cinzia Giorgio, L’ enigma Botticelli, un romanzo che ritengo una vera pepita.  A Maggio è in programma un altro romanzo, surreale questa volta, di un autore che si ispira ai grandi maestri del fantastico, Calvino e Buzzati per intenderci. Chiuderemo l’anno con altre due o tre pubblicazioni, tra cui il romanzo di una autrice già conosciuta al grande pubblico, tradotta anche all’estero. E poi abbiamo in programma una antologia di scrittori siciliani, molti autori illustri hanno aderito alla nostra iniziativa. Buon segno, vuol dire che cominciamo a riscuotere consensi.

In chiusura, Salvo Zappulla lettore: che cosa stai leggendo al momento?

Sto rileggendo Cecità di Saramago, un libro che è un monumento alla letteratura, da solo basta a giustificare una intera esistenza. Mi sarebbe piaciuto scriverlo io. Magari ci provo, scrivo Sordità

Luigi Grisolia

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